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Newsletter dell'Associazione Tradizione Famiglia Proprietà — Agosto 2011 |
Roma, 28 agosto 2011
Gentile ,
Agosto, mese di vacanze ma, per tanti di noi, anche di impegni apostolici.
Al rientro è solito rivolgere agli amici la classica domanda: “e tu, dove sei stato?”. Anticipando il quesito, da parte mia rispondo: “impegnato in programmi di apostolato giovanile”.
Mentre alcuni amici partivano alla volta della Spagna per assistere alla Giornata Mondiale della Gioventù con Benedetto XVI, volontari della TFP hanno presso parte al campeggio estivo per ragazzi organizzato dalla TFP irlandese, salvo poi partecipare all’Accademia estiva organizzata in Scozia dalla TFP italiana. Per alcuni reduci di questi eventi, c’è stato anche un programma di sei giorni a Roma, fra riunioni e visite religioso-culturali.
E parlando della GMG, avete letto il sondaggio demoscopico condotto dal settimanale francese
In calce, anche se la notizia ha già fatto il giro della rete, vi riproponiamo un breve resoconto dei programmi apostolici messi in atto dalle varie TFP questo mese. Buona lettura, buon rientro e, soprattutto, continuate ad appoggiarci con le vostre preghiere. Cordialmente
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Fieri di essere cattolici: anatomia di una generazione
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Conclusasi la Giornata Mondiale della Gioventù 2011 (GMG), si è naturalmente aperto un periodo di analisi e di riflessione, se non di vero e proprio dibattito. Mentre alcuni hanno messo in risalto gli aspetti positivi (numero di partecipanti, fervore religioso, entusiasmo per il Papa, ecc.), altri hanno invece scelto di sottolineare alcune ombre (abiti troppo succinti, ambiente da festival, ecc.).
Cercando di andare oltre l’opinabile, il settimanale cattolico francese
Carta canta, si dice in Italia. I numeri cantano, potremmo dire noi. Si tratta di uno studio scientifico, non di un'opinione personale. “Mai prima si era studiato con tanta precisione il cuore del cattolicesimo del futuro, poiché è proprio del cuore che si tratta, non del protoplasma”, afferma il Rapporto.
Livello di istruzione. Un primo dato è l’alto livello di istruzione. “Il livello di istruzione dei partecipanti alla GMG – leggiamo nel Rapporto – è relativamente elevato. Il 96% sono studenti, dei quali il 62% già alle superiori. La stragrande maggioranza vuole conseguire la laurea”. Questo livello riflette l’origine sociale dei partecipanti, al 66% provenienti dalla classe media e media-alta. Questo permetterebbe di supporre che le loro scelte in materia religiosa siano fondate, frutto cioè di letture, di studio e di riflessione, e non di superficialità.
Impegno religioso. Una critica rivolta alle GMG è quella di essere degli “happening cattolici”, dove i ragazzi vanno per divertirsi. Il sondaggio di
Pratica religiosa. Un altro dato sorprendente: il 6% dichiara di assistere alla Messa ogni giorno; il 54% di non mancare mai alla Messa domenicale. Un altro 16% frequenta la chiesa 2-3 volte al mese, e un 10% “nelle grandi occasioni”. Questo, sottolinea il Rapporto “ci porta alla conclusione che l’88% può essere definito ‘praticante’ nel senso sociologico del termine, infinitamente più della media nazionale francese, che si situa intorno al 10%”.
“Cattolici”. In barba a un certo ecumenismo, ben il 72% dei ragazzi si proclama “cattolico”, mentre il 21% si definisce “cristiano”. Questo mostra, secondo il Rapporto, “che i giovani si sentono esplicitamente legati alla Chiesa, anziché semplici seguaci del messaggio di Cristo”. Questo è un dato nuovo, non visibile nelle prime GMG, “dove la presenza carismatica di Giovanni Paolo II oltrepassava largamente i confini del cattolicesimo strictu sensu”. Questo proclamarsi “cattolico” è accompagnato da una certa fierezza. Il 90% dichiara che i loro amici sanno che sono cattolici praticanti. Il 28% parla “molto spesso” della propria fede, mentre il 53% lo fa “spesso”.
Il Papa. Quando interrogati su chi è Benedetto XVI, l’80% dei ragazzi ha risposto “il Capo della Chiesa”; un 10% lo ritiene “un uomo fuori dal comune”; mentre appena un 10% lo vede come “un uomo come tutti gli altri”. Questo indica, secondo il Rapporto, che i giovani identificano Benedetto XVI per la carica che ricopre, prima che come persona, in contrasto con i risultati all’epoca di Giovanni Paolo II, “visto da tanti giovani come una pop star, in cui la persona contava tanto quanto la carica”.
Il motivo del viaggio. Invitati a spiegare il motivo del loro viaggio in Spagna (c’èra la possibilità di dare più d’una risposta), il 66% ha dichiarato “per vivere una esperienza spirituale forte”; il 45% “per dare al mondo un’immagine forte del cattolicesimo”; il 27% “per vedere il Papa”, e via dicendo. Fra i motivi futili, appena un 10% è venuto “per visitare Madrid”, mentre un 5% voleva “conoscere altri ragazzi/ragazze”.
Attaccamento al Magistero. Un capitolo interessante del Rapporto riguarda l’attaccamento dei giovani al Magistero della Chiesa. Il 74% dichiara di aderire pienamente al Magistero in materie sociali; il 71% nel campo della bioetica e la difesa della vita; il 58% nella morale sessuale. Quest’ultimo dato – un’ombra nel panorama, poiché rivela che il 36% non segue la Chiesa in questo campo – è comunque molto superiore alla media generale.
Di destra. Ma forse uno dei risultati più sconvolgenti del sondaggio è l’orientamento politico dei giovani. Il 6% vota “estrema destra”, mentre il 41% sostiene la “destra” e il 10% il “centro”. Un misero 7% si dichiara di “sinistra”.
Ripensare l’aggiornamento
In occasione della GMG del 2000, quella a Roma durante il Grande Giubileo, è scoppiata un’aspra polemica in Francia che si è trascinata per qualche settimana. I laicisti bollavano la GMG “fuoco di paglia”, visto che la maggior parte dei ragazzi, una volta rientrati in patria, non si erano integrati nelle rispettive parrocchie. Questi ragazzi, dunque, non sarebbero attratti dalla Chiesa cattolica ma, semmai, dal personalissimo carisma di Giovanni Paolo II, o magari solo dalla voglia di farsi delle “vacanze romane”.
Nel corso della polemica, un esperto di marketing diede una risposta alquanto scomoda: questi ragazzi non si integravano nelle parrocchie semplicemente perché non trovavano in esse qualcosa che, invece, avevano trovato a Roma. Non sarebbe, dunque, un problema insito nella “domanda” (i ragazzi si disinteressano della religione), quanto nell’“offerta” (le parrocchie non offrono il tipo di religione che i ragazzi vogliono). Altro che “fuoco di paglia”, la GMG metteva a nudo il clamoroso fallimento della “pastorale giovanile” delle parrocchie francesi, disegnata secondo criteri ritenuti “aggiornati” e che, invece, si sono dimostrati disastrosi.
Di fronte all’immagine della giovane generazione che emerge dal sondaggio de
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Accademia estiva della TFP italianaScozia, 29 Luglio – 9 Agosto 2011
Quest'anno, l'Accademia ha avuto luogo in Scozia. Vi hanno presso parte una trentina di giovani, provenienti da ogni parte d’Italia. Intitolata “Quella dolce primavera della Fede: la Civiltà cristiana medievale", l'incontro si è svolto dal 29 luglio al 9 agosto presso la sede della TFP scozzese, a Glasgow, ed ha avuto come tema centrale il concetto di Cristianità, il suo concreto sviluppo in Scozia, nonché lo scontro fra la Rivoluzione e la Contro-Rivoluzione in questo paese. Alle preghiere del mattino precedute dall’alzabandiera solenne al canto del Credo, seguivano riunione di natura storica e dottrinale, cui faceva seguito la Santa Messa celebrata dal Rev.do don Valentin Danciu.
* * * Campeggi estivi per ragazzi
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