Stampa

Condividi questo articolo

Submit to FacebookSubmit to Google PlusSubmit to Twitter

Assemblea Generale: il Cammino sinodale è determinato a rivoluzionare la Chiesa

 

 

di Mathias von Gersdorff

 

In occasione delle pseudo benedizioni delle coppie omosessuali all'inizio di maggio, c’erano stati diversi appelli alla moderazione rivolti ai progressisti radicali tedeschi.

Avvertimenti molto chiari erano arrivati ​​anche da Roma. Con il loro comportamento fragoroso, i tedeschi hanno rischiato di minare il processo sinodale in tutto il mondo.

Di conseguenza, la maggior parte dei teologi e dei gruppi di base si sono contenuti di fatto nelle loro posizioni estreme. Sembrava che una certa disciplina fosse stata raggiunta all’interno del progressismo radicale tedesco.

Tuttavia, di questa disciplina non ne è rimasto nulla nella seconda Assemblea Generale del Cammino Sinodale.

Ancora una volta, sono formulate richieste estreme, che vanno contro il Magistero e la Chiesa universale:

In breve: si cerca di erigere una Chiesa completamente nuova, con una propria Morale e una nuova struttura direttiva. Così, il Cammino Sinodale vuole di fatto costruire una chiesa nazionale tedesca.

C'è resistenza contro questa direzione, in particolare da parte di mons. Voderholzer, vescovo di Regensburg e mons. Oster, vescovo di Passau.

Tuttavia, mons. Rudolf Voderholzer è stato immediatamente criticato duramente da mons. Georg Bätzing, vescovo di Limburg e presidente della Conferenza episcopale: "Le sue dichiarazioni non erano autorizzate, oltre a essere presuntuose".

Non ci possono essere dubbi sul fatto che il Cammino Sinodale non sia altro che una rivoluzione ecclesiastica per creare una nuova religione.

La strategia futura da applicare in vista del Sinodo Mondiale è aperta.

Ci sono tre opzioni:

Primo: i progressisti cercheranno possibilmente di creare fatti consumati, erigendo una chiesa nazionale, indipendentemente dalle reazioni di Roma e della Chiesa universale. Ignoreranno semplicemente le molte grida di allerta e correranno il rischio di separarsi da Roma.

Secondo: forse non vogliono andare così lontano, prendendo innanzitutto la posizione più rivoluzionaria possibile dinanzi al Sinodo Mondiale, ma senza adottare misure concrete, in attesa di vedere come le cose si svilupperanno in tutto il mondo.

Terzo: è possibile che essi ritengano che una rivoluzione su scala mondiale nella Chiesa possa essere innescata a partire dalla Germania, come già accaduto nel XVI secolo. Le risoluzioni del Cammino Sinodale sarebbero qualcosa come un manifesto della rivoluzione della Chiesa a tutto il mondo.

Una cosa, tuttavia, è certa: i Vescovi, soprattutto mons. Georg Bätzing, già non pilotano più gli eventi, ma vengono trascinati dalle correnti radicali dentro l’assemblea del Cammino Sinodale.

Essi dovrebbero chiudere il già avviato processo di distruzione con una parola di forza, ma apparentemente temono che i gruppi radicali di base possano andare nei fatti sulle barricate. La possibilità di appoggiarsi a cattolici fedeli al Magistero in Germania è evidentemente fuori questione per la maggior parte dei prelati, in tal modo sono prigionieri di associazioni finanziariamente forti.

 

Fonte: Il blog di Mathias von Gersdorff, 1 ottobre 2021. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà

© La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte.