Il padre è simbolo di Dio
Sermone di padre Vilmar Pavesi (FSSP), domenica 23 ottobre, nella parrocchia della Santissima Trinità dei Pellegrini a Roma
Il Vangelo presenta un padre che è provvidenza per il figlio, perché va alla ricerca della sua guarigione (Gv 4, 46-53). Egli si fa mediatore tra Dio e il figlio, e così è il suo grande benefattore; egli esercita una funzione sacerdotale perché ottiene la grazia della salute attraverso la supplica. Il padre è infine maestro dei figli e giudice tra i fratelli.
Vediamo così che il padre esercita qualità divine presso i figli: è Sapienza e Provvidenza, è Benefattore e Giudice. Che significato ha la presenza di quest’uomo accanto ai suoi figli?
In primo luogo, bisogna considerare che al Creatore non piace l’anarchia, la confusione, il disordine. L’anarchia esiste solo in qualche mente sciagurata. Dio ha creato un mondo di natura gerarchica, cioè un mondo dove esiste diversità e graduazione di bontà, bellezza e perfezione tra le creature. In virtù di questa graduazione, possiamo dire che una cosa è buona, un’altra è migliore e un’altra ancora è eccellente. Se le più di 900 chiese a Roma fossero esattamente identiche, la città perderebbe gran parte della sua bellezza e fascino. Invece la diversità ci permette di fare paragoni tra San Pietro, Santa Maria Maggiore e San Giovanni in Laterano. Ogni chiesa è diversa, ogni altare è diverso, con una ricchezza particolare, unica al mondo. Se il vino fosse sempre uguale, a parte il grave danno al palato, si perderebbe un’immensa parte della cultura e della civiltà Occidentale. La diversità delle perfezioni sono gradini di una scala potentissima attraverso la quale Dio scende verso di noi e noi saliamo verso di Lui. La gerarchia è dunque un bene eccellente.
Nel mirabile mondo degli angeli, per esempio, il coro dei Serafini è superiore per natura a tutti gli altri cori angelici. In virtù di questa superiorità, i Serafini governano gli altri cori e trasmettono loro le perfezioni divine. Perciò sono benefattori di tutti gli spiriti angelici. L’ultimo coro, quello degli Angeli, è il meno perfetto, è quindi sottomesso agli altri e riceve da loro ogni bene, ma questa condizione non è causa di ribellione per loro, al contrario, di profonda riconoscenza e gratitudine che si manifesta nella lode e nella devozione. L’utopia di Lucifero vorrebbe rendere «uguali tutti» e così distruggere l’immagine e la bellezza di Dio nel mondo angelico. Tuttavia, l’amore all’ordine gerarchico (Quis ut Deus) ha prevalso tra Angeli. Essi amano profondamente la sacra gerarchia e formano la più bella aristocrazia, quella della virtù.
Anche nel mondo degli uomini il Creatore stabilisce distinzione e gerarchia. Dio avrebbe potuto creare ogni uomo, come ha creato Adamo, direttamente, senza padre né madre, dal nulla, e stabilire così l’uguaglianza di origine tra di noi. Ma no. Dio vuole che l’uomo riceva la vita da un padre e da una madre, e così nasca nella dipendenza dai genitori e nella gerarchia che deriva da questa dipendenza. Con la generazione, Dio stabilisce un legame di superiorità e di inferiorità tra gli uomini, perché i padri sono superiori ai figli. I figli dipendono sempre dai genitori. La famiglia, istituita dal Creatore, è fatta di autorità, gerarchia e amore mutuo che nasce dal sangue.
L’autorità del padre è il simbolo del dominio di Dio sulla creazione. In quanto Creatore, Dio è il padrone assoluto di tutte le cose. Ebbene, il nostro papà è l’immagine, il simbolo, di Dio Creatore. San Francesco di Sales scrivendo ad una sua nipote, diceva: «Eccovi adunque in casa del signor vostro padre che voi considerate come una immagine del Padre Eterno […]». Nell’autorità paterna contempliamo la Maestà del Creatore. Quando vediamo un papà con il figlio in braccio, ammiriamo in lui l’immagine di Dio che abbraccia la Creazione. Il padre è simbolo di Dio. Egli rappresenta la Provvidenza divina per i suoi figli. Egli incarna l’Onnipotenza, la Sapienza e la Bontà di Dio. Il padre presso i suoi figli è il Vicario del Padre Eterno.
Tutto ciò perché la sua autorità è d’origine divina. Essa coincide con l’origine stessa della famiglia: «Crescete, moltiplicatevi e riempite la terra». Pertanto, l’autorità paterna è sacra, è divina, è inalienabile. Essa viene direttamente dal Signore Iddio. È più sacrale e divina l’autorità del padre presso i suoi figli che l’autorità di un re presso i suoi sudditi. La stessa aristocrazia nasce dell’autorità paterna. In una società perfetta, il padre è il re della famiglia e il re è il padre delle famiglie.
Cari padri, esiste una rivoluzione anarchica che vi odia e vi perseguita. Essa ha tagliato la testa a tutti i principi cristiani. Adesso vuole tagliare anche la vostra. Essa vuole distruggere qualsiasi principio di autorità, e specialmente indebolire radicalmente la vostra e il vostro potere regale in famiglia. Essa vuole fomentare la ribellione nei vostri figli, istigandoli alla disobbedienza. Non abbiate paura. Ricordatevi dell’origine della vostra autorità. È direttamente da Dio che l’avete ricevuta, non dallo Stato, non dalla Chiesa. È unicamente con l’aiuto di Dio che potete compiere la vostra missione. Non potete rinunciare a questa missione divina, alla paternità non si può rinunciare, altrimenti i vostri figli si perderanno per l’eternità. Il vostro modello è Cristo Crocifisso che è venuto per servire, e non per essere servito, e dare la vita per i suoi. Con l’aiuto divino, la vostra famiglia, come una Città fortificata, resisterà agli assalti dei nemici. Altre famiglie seguiranno il vostro esempio di santità, e così dalle ceneri di questa società corrotta, risorgerà la Cristianità.
Cari figli, se pensate e dite che vostro padre è un asino, beh, insultate voi stessi, perché i figli di un asino, asini sono. Invece, riverite ed esaltate l’autorità paterna. Quanto è grave oltraggiare il proprio padre! L’autorità paterna è un bene eccellente. Pregate per lui, servitelo con rispetto riverenziale.
È l’autorità paterna che stabilisce la famiglia. Sono le famiglie che formano la Società. Quando la Società è sana, regna in essa uno spirito familiare, fatto di riverenza, purezza e carità. Invece, cosa troviamo? La giungla. La restaurazione della Società impone dunque il ripristino urgente dell’autorità paterna.
Cari padri, imparate a mettervi in ginocchio davanti al Padre Eterno e a parlare con Lui da padre a Padre. Imparate a prendere buone decisioni davanti al Signore, in preghiera, e a governare la vostra famiglia con l’autorità divina, sapendo che renderete conto al Signore delle anime dei vostri figli. La ricompensa sarà enorme, perché non c’è amore più grande che dare la vita per i suoi cari.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi.