Condividi questo articolo

Submit to FacebookSubmit to Google PlusSubmit to Twitter

Intervista a cura di Julio Loredo

Il Weg può influenzare in senso negativo il prossimo Sinodo Generale

 

 

Che cosa è il Synodaler Weg tedesco e perché è così importante per la Chiesa universale? Glielo abbiamo chiesto a Mathias von Gersdorff, della TFP tedesca, studioso del Cammino sinodale.

Perché è così importante il Synodaler Weg?

Il cosiddetto Cammino sinodale tedesco preoccupa i cattolici in tutto il mondo, e con ragione, perché non solo sta spingendo la Chiesa qui, in Germania, verso lo scisma e verso la costituzione di una nuova Chiesa eretica, ma perché può influenzare in senso negativo il prossimo Sinodo mondiale che si terrà a Roma ad ottobre. Perciò è importante analizzare quanto sta succedendo in Germania. Da qualche tempo seguo il Cammino sinodale, e francamente spero che aumentino le critiche nei suoi confronti, perché esso rappresenta un grande pericolo per la Chiesa. Credo che l’unico modo di costringere i suoi alfieri alla moderazione, a cominciare da mons. Georg Bätzing - presidente della Conferenza episcopale, sia quello di far sentire loro le dure critiche dei fedeli.

Quando è cominciato questo “cammino”? Si tratta di un evento una tantum, o di un processo che, una volta avviato, non finisce più?

Il Cammino sinodale ha due aspetti. Un primo aspetto è il Synodaler Weg propriamente detto. Questo è iniziato nel 2019 come una piattaforma di discussione permanente, in cui tutti hanno totale libertà di dire la loro sulla Chiesa. Ed è stato un disastro, perché ognuno si è sentito col diritto di dire le cose più assurde ed eretiche. In teoria, questo Weg dei fedeli finisce il prossimo marzo.

Nel corso di questa discussione aperta sono stati prodotti molti documenti, contenenti le proposte dei fedeli (in realtà, quelle delle minoranze progressiste), che adesso saranno presentati alle Diocesi. In principio, il vescovo sarebbe libero di applicare o no le proposte, ma il Vaticano ha messo qualche paletto. Ci sono traguardi che non si possono valicare. Quest’ultima sarebbe la fase diocesana del Weg. Bisogna dire che non tutti i vescovi sono in favore del Weg. Il panorama è piuttosto complesso.

Dall’altra parte, però, ed ecco il secondo aspetto, fra i settori più progressisti della Chiesa in Germania serpeggia la voglia di perpetuare il cammino sinodale in modo indefinito. Hanno quindi presentato la proposta di creare un Consiglio sinodale. Questo Consiglio, composto da vescovi e laici, avrebbe la funzione di applicare le proposte avanzate durante il Weg. Questo Consiglio non avrebbe scadenza, col risultato concreto che il Cammino sinodale diventerebbe permanente.

Il Vaticano ha messo un freno a questo secondo aspetto. In una lettera sottoscritta dai cardinali Ladaria (Dottrina della Fede), Ouellet (Dicastero per i vescovi) e Parolin (Segreteria di Stato), Roma ha dichiarato che non si può costituire questo Consiglio sinodale. I vescovi tedeschi non hanno il diritto di cambiare la costituzione organica della Chiesa, creando nuove forme di governo.

Mons. Bätzing ha risposto evasivamente, assicurando che non intende provocare uno scisma, e che il Weg non è nemmeno un foglio di viaggio definito, ma un processo in evoluzione. Questo ha innescato una sorta di ping-pong fra il Vaticano e i vescovi tedeschi, che nella stragrande maggioranza vogliono prendere proprio quella strada.

Qual è la finalità dichiarata del Cammino sinodale tedesco?

In teoria, il Weg fu istituito per trovare soluzioni al problema degli abusi nella Chiesa in Germania, specialmente in campo sessuale. Lo scandalo è esploso nel 2010. Da allora, si sono moltiplicate le riunioni, le commissioni e i gruppi di lavoro, senza mai approdare a nessuna conclusione concreta. Di conseguenza, non si fece niente.

Di fronte a tale inerzia, i settori progressisti – guidati da alcuni vescovi, insieme al Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK) – presero il problema in mano e lanciarono l’idea di una piattaforma permanente di discussione, appunto il Cammino sinodale.

Bisogna dire che questo Comitato è, in realtà, un fake. Non rappresenta i cattolici tedeschi bensì movimenti che, da molto tempo, hanno preso una piega francamente sinistrorsa. L’allora cardinale Ratzinger accusò lo ZdK di “voler creare una sorta di anti-Magistero”. Negli ultimi decenni, lo ZdK si è dedicato a promuovere la sovversione nella Chiesa, contestando sistematicamente qualsiasi cosa venga dal Vaticano. È proprio con questa gente che i vescovi hanno deciso di avviare il Cammino sinodale.

Mentre la maggior parte dei vescovi tedeschi ha abbracciato con entusiasmo il progetto sinodale, alcuni hanno mantenuto il silenzio, secondo me perché pensano che da lì non uscirà niente, e non vogliono seccature. In pochissimi lo hanno criticato apertamente.

E qui vorrei menzionare un punto centrale. Sin dall’inizio era chiaro che i progressisti volevano aprire un vaso di Pandora, cioè andare oltre la discussione sugli abusi sessuali e mettere in discussione la costituzione gerarchica della Chiesa, il suo Magistero, la sua morale e via dicendo. In altre parole, nei disegni dei progressisti il Cammino sinodale è uno strumento per fare la Rivoluzione nella Chiesa.

Possiamo dire che il Cammino sinodale è l’introduzione nella Chiesa della rivoluzione del maggio ‘68. Sono gli stessi argomenti: rivoluzione sessuale, diluzione della famiglia, ideologia di gender, omosessualità, femminismo, cancel culture e via dicendo.

Come vede la maggioranza dei cattolici tedeschi questo processo? Esiste un ampio consenso? Oppure si tratta di minoranze attive?

Il Cammino sinodale fu originariamente pensato alla grande. Si voleva coinvolgere grandi masse di fedeli, con ampio apparato propagandistico e mediatico. Si pensava che i cattolici tedeschi lo avrebbero accolto con entusiasmo, come l’aurora di una nuova era di libertà tanto agognata. In realtà, da quando sono iniziate le sessioni pubbliche, è stato un flop totale. In pochissimi se ne sono interessati. Gli stessi media hanno capito che non è un tema di interesse generale. Tanto per dare un esempio, una raccolta di firme online a sostegno del Weg ha ottenuto appena dodicimila sottoscrizioni. Una cosa ridicola.

Rispondendo dunque alla sua domanda, il Cammino sinodale è in fondo un progetto di minoranze radicali ma molto attive. Ciò non vuol dire che non abbia nessuna importanza. Anzi! Sono settori estremisti che, dagli anni Settanta e attraverso diverse metamorfosi, non hanno mai abbandonato il sogno di sovvertire la Chiesa, ritenendo che forse sia arrivato il momento opportuno. E sdesso trovano nel Cammino sinodale lo strumento perfetto. Vogliono andare avanti con i loro disegni sovversivi, in mezzo all’indifferenza della maggior parte dei cattolici.

Bisogna anche ricordare che queste minoranze contano oggi con autorevoli sostegni nell’episcopato, e con una macchina propagandistica non indifferente. Hanno quindi una grande capacità distruttiva. Non possiamo assolutamente sottovalutare il pericolo.

Grazie a Dio, l’opposizione al Cammino sinodale è andata aumentando. Cresce il numero di persone che pubblicano articoli criticando il Weg, fanno video, creano gruppi Facebook e via dicendo. I proclami dei progressisti li hanno colpiti profondamente, e cominciano quindi a reagire. È sempre più chiaro che i promotori del Cammino sinodale vogliono dare un colpo di Stato nella Chiesa per portarla verso lo scisma e l’eresia.

Noto anche una certa disperazione in queste minoranze radicali. Si tratta, per lo più, di reduci del Sessantotto, che non trovano giovani idealisti ai quali possano passare il testimone. Sanno che, per motivi anagrafici, questa è l’ultima opportunità che hanno per attuare la rivoluzione nella Chiesa. Donde l’accanimento nell’avanzare.

Il cardinale Gerhard Müller ha dichiarato che, portato alle ultime conseguenze, il Cammino sinodale trascinerebbe la Chiesa alla distruzione.

Assolutamente sì! Chi critica il Cammino sinodale solo per il suo carattere scismatico, gli fa quasi un favore… Si tratta di un Cammino verso l’eresia e la distruzione.

Non dimentichiamo che anche il radicalismo ha frange estreme. Ci sono realtà ancor più a sinistra del Cammino sinodale. Queste frange fungono da apripista. Propongono cose che nemmeno il Weg può accettare. Di fronte a tali frange, il Weg può addirittura sembrare moderato. Qui ci sarebbe tutta un’analisi da fare sul gioco delle parti fra “estremisti” e “moderati”. È una trappola che dobbiamo evitare. Non dobbiamo cadere nell’inganno del “cedere per non perdere”, cioè di cedere un po’ per non arrivare fino in fondo. Passo dopo passo, finiremo per cedere tutto.

Chiudo lanciando un grido di allarme. Il Cammino sinodale, e tutto ciò che esso rappresenta, ha già provocato stragi nella Chiesa in Germania. Se questo si diffonde nel mondo, sull’onda del Sinodo generale, credo che sarà un vero disastro. È un dovere morale dei cattolici rigettare il Synodaler Weg e tutto quanto esso rappresenta. Dobbiamo allertare i nostri fratelli nella Fede! Noi siamo chiamati non solo a diffondere la Verità del Vangelo, ma anche a difendere la Santa Madre Chiesa quando è aggredita.

Attribuzione immagine: Von Demo für Alle - Matthias Gersdorff, CC BY 2.0, Wikimedia.

 

© La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte.