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23 marzo 2022

Il cardinale McElroy, "omoeresia" e apparente eclissi della Chiesa

 

 

di Luiz S. Solimeo

Tutti sanno che il sole rimane il re dei cieli in tutto il suo splendore quando si verifica un'eclissi - un fenomeno fugace - e l'ombra della luna copre la terra.

Allo stesso modo, quando Dio permette alla sua Chiesa di attraversare delle crisi e le ombre della confusione, dell'errore e dell'eresia sembrano travolgerla, possiamo essere certi che la Chiesa di Dio rimane santa e santificante proprio come il sole non è influenzato dall'eclissi.

Stiamo attraversando una delle crisi più terribili che la Sposa mistica di Cristo abbia mai sofferto nella sua storia. La confusione dottrinale, i cui effetti terribili si fanno sentire da mezzo secolo, ha colpito il dogma e la morale. Delle eresie morali vengono propagate e imposte ai fedeli.

Data la stretta relazione tra le verità in cui dobbiamo credere e le virtù che dobbiamo praticare per essere salvati, la teologia dogmatica e quella morale sono correlate. Non potrebbe essere altrimenti. I moralisti Lanza e Palazzini ricordano: "Dogma e morale o meglio teologia dogmatica e morale, (perché anche nella morale ci sono i dogmi) non sono dunque che due sezioni di un'unica scienza teologica.”1

La "omoeresia" di oggi

Padre Dariusz Oko, professore di teologia presso la Pontificia Accademia Teologica di Cracovia (Pontificia Università Giovanni Paolo II), ha coniato il termine "omoeresia" per descrivere l'infiltrazione dell'ideologia omosessuale nella Chiesa.2

Il Documento sulla fraternità umana, firmato da Papa Francesco ad Abu Dhabi, affermava: “Il pluralismo e le diversità di religione…sono una sapiente volontà divina”3. Questo principio relativistico è stato rapidamente trasposto dal campo dogmatico a quello morale: "Il pluralismo e ... la diversità" in materia di morale sessuale sarebbero anch'essi "sapiente volontà divina". La conclusione è che gli omosessuali praticanti e gli adulteri dovrebbero essere ammessi alla Santa Eucaristia e che è ingiusto escluderli.

Il cardinale Robert McElroy, vescovo di San Diego, in California, è tra coloro che traggono le conseguenze dalla premessa accettata da Papa Francesco.

Il cardinale McElroy: cambiare il dogma per cambiare la morale

Lo scorso gennaio, il cardinale ha pubblicato un articolo sulla rivista dei gesuiti, America, in cui, tra le altre cose, sostiene l'"inclusione" degli omosessuali praticanti (usa il termine generico LGBT) in tutte le attività della Chiesa e soprattutto nella ricezione della Santa Comunione.

Riferendosi al "Sinodo sulla sinodalità", sottolinea che diversi episcopati hanno sostenuto l'"inclusione" degli "emarginati" nella Chiesa. Tra gli emarginati, il cardinale include "coloro che sono divorziati e risposati senza una dichiarazione di nullità da parte della Chiesa, i membri della comunità LGBT e coloro che sono sposati civilmente ma non sono stati sposati in Chiesa.”4  Questa inclusione comporta la ricezione della Santa Comunione da parte di persone che oggettivamente vivono in peccato pubblico.

Questa emarginazione è dovuta, però, alla perenne teologia dogmatica della Chiesa, basata sulla Rivelazione, da cui derivano gli impedimenti alla ricezione del Sacramento da parte di coloro che non hanno le disposizioni adeguate.

Ad esempio, il Concilio di Trento insegna che "[la legge divina] esclude dal regno di Dio non solo gli infedeli, ma anche i fedeli che sono ‘immorali, idolatri, adùlteri, effeminati, sodomiti, ladri, avari, ubriaconi, maldicenti, rapaci’ [1Cor 6,9 ss.], e tutti gli altri che commettono peccati mortali, dai quali con l'aiuto della grazia divina possono astenersi e per i quali sono separati dalla grazia di Dio.”5

Quindi, bisogna cambiare la dottrina della Chiesa sull'Eucaristia per permettere a queste persone di ricevere la Santa Comunione senza pentirsi e cambiare vita. Fare un tale cambiamento non è un problema per il cardinale McElroy. Egli afferma: "La Chiesa deve abbracciare una teologia eucaristica che inviti effettivamente tutti i battezzati alla mensa del Signore, piuttosto che una teologia della coerenza eucaristica che moltiplica le barriere alla grazia e al dono dell'eucaristia. L'indegnità non può essere il prisma dell'accompagnamento dei discepoli del Dio della grazia e della misericordia.6

Così, il cardinale chiede un cambiamento del dogma per cambiare la morale e permettere a chi vive oggettivamente in peccato grave di ricevere la Santa Comunione.

Vescovi reagiscono alle assurdità

Le assurdità teologiche del cardinale McElroy hanno provocato l'indignazione dei fedeli e la reazione dei vescovi. I vescovi James Conley di Lincoln e Thomas Paprocki di Springfield, così come anche gli arcivescovi Joseph Naumann di Kansas City e Samuel Aquila di Denver, Col., si sono schierati contro le tesi del vescovo di San Diego.

Tra queste reazioni spicca un articolo del vescovo Paprocki, che argomenta sulla base del diritto canonico. Egli inizia notando che i termini eretico ed eresia non sono stati usati per molto tempo, poiché i vescovi e il clero prediligono espressioni meno acute come "fratelli separati". Ma la realtà, dice, "è che coloro che sono ‘separati’ e ‘non in piena comunione’ sono separati e non in piena comunione perché rifiutano verità essenziali della ‘la fede, che è stata trasmessa ai santi una volta per sempre’ (Giuda 1,3)". Senza menzionare il cardinale McElroy, monsignor Paprocki continua: "Pertanto, è profondamente preoccupante considerare la possibilità che i prelati che ricoprono l'ufficio di vescovo diocesano nella Chiesa cattolica possano essere separati o non in piena comunione a causa dell'eresia.”7

Egli ricorda alcuni elementi del Diritto Canonico. Come definisce il Codice di Diritto Canonico, l'eresia è "l'ostinata negazione, dopo aver ricevuto il battesimo, di una qualche verità che si deve credere per fede divina e cattolica" (canone 751).

E continua: "È contrario a una 'verità che deve essere creduta per fede divina e cattolica' rifiutare o condannare 'una teologia della coerenza eucaristica che moltiplica le barriere alla grazia e al dono dell'eucaristia', [citando testualmente il cardinale McElroy] come se tali barriere non esistessero. Esistono, e sono materia di rivelazione divina. La verità sulla coerenza eucaristica che deve essere creduta dalla fede divina e cattolica è stata articolata da San Paolo nella sua Prima Lettera ai Corinzi: “chiunque mangerà il pane o berrà dal calice del Signore indegnamente sarà colpevole verso il corpo e il sangue del Signore. …poiché chi mangia e beve, mangia e beve un giudizio contro sé stesso, se non discerne il corpo del Signore” (1Cor 11, 27-29).

In precedenza, il vescovo Paprocki aveva chiarito che, secondo il diritto canonico, "un apostata dalla fede, un eretico o uno scismatico incorre in una scomunica latae sententiae". Si tratta di "una sentenza che viene emessa automaticamente senza alcun processo canonico" (canone 1364).

Monsignor Paprocki spiega che la scomunica è automatica "poiché una persona che sposa l'apostasia, l'eresia o lo scisma si è separata de facto ontologicamente, cioè nella realtà, dalla comunione della Chiesa. Così gli eretici, gli apostati e gli scismatici si autoinfliggono la pena della scomunica.”8

Infatti, Papa Pio XII ha insegnato che i peccati di scisma, eresia o apostasia "separano l'uomo dal corpo della Chiesa"9.

Barriere poste da Dio

Contrariamente alle dichiarazioni del cardinale McElroy, il vescovo di Springfield sottolinea che le barriere esistenti per ricevere la comunione sono di origine divina, perché "sono materia di rivelazione divina" (cfr. 1Cor. 11,27-29). E aggiunge: "Questo è stato l'insegnamento costante della Chiesa negli ultimi duemila anni.”10

Il vescovo ricorda pure che un cardinale scomunicato automaticamente può essere rimosso dal suo ufficio o dalla sua dignità solo dal Papa. "Se non lo fa", dice mons. Paprocki, "si presenta l'indecorosa prospettiva che un cardinale, scomunicato latae sententiae per eresia, voti in un conclave papale". E conclude: "Dobbiamo pregare che lo Spirito Santo non permetta che ciò accada e che ispiri chiunque sostenga opinioni eretiche a rinunciarvi e a cercare la riconciliazione con nostro Signore e la sua Chiesa.”11

Il cardinale McElroy risponde riaffermando i suoi errori

Nella sua risposta ai vari vescovi e laici che lo hanno confutato, il cardinale vescovo di San Diego ribadisce più chiaramente i suoi errori: "Ho proposto che i cattolici divorziati e risposati o LGBT che cercano ardentemente la grazia di Dio nella loro vita non dovrebbero essere categoricamente esclusi dall'Eucaristia"12.

Tuttavia, una persona in peccato mortale che desidera ardentemente tornare in grazia di Dio deve abbandonare il peccato, pentirsi di aver offeso Dio, confessarsi e ottenere l'assoluzione sacramentale. Solo allora potrà essere ammessa alla mensa eucaristica.

Infatti, il Concilio di Trento anatematizza chiunque affermi "che il frutto speciale della Santissima Eucaristia è la remissione dei peccati"13 e insegna che "perché un così grande sacramento non sia ricevuto indegnamente e, quindi, a morte e a condanna, lo stesso santo sinodo stabilisce e dichiara che quelli che hanno la consapevolezza di essere in peccato mortale, per quanto essi credano di essere contriti, se vi è un confessore, devono necessariamente premettere la confessione sacramentale. Se poi qualcuno crederà di poter insegnare, predicare o affermare pertinacemente il contrario, o anche difenderlo in pubblica disputa, perciò stesso sia scomunicato.”14

Il cardinale McElroy sostiene che la dottrina della Chiesa è cambiata nel XVII secolo

Per il cardinale McElroy, "nel XVII secolo, con l'inclusione nell'insegnamento cattolico della dichiarazione che per tutti i peccati sessuali non c'è parvenza di materia (cioè, nessuna circostanza può attenuare il grave male di un peccato sessuale), abbiamo relegato i peccati di sessualità in un ambito in cui nessun altro ampio tipo di peccato è così assolutamente classificato". E più avanti ha affermato che "è proprio questo cambiamento cattolico che impedisce ai cattolici LGBT e divorziati/risposati di accedere all'Eucaristia”15.

Tuttavia, le Sacre Scritture, in particolare il Nuovo Testamento (dal primo secolo), presentano i peccati di lussuria come mortali perché sono tra quelli che impediscono alle anime di entrare in Paradiso16. Questo risponde alla gratuita affermazione del cardinale McElroy secondo cui la dottrina cattolica sulla gravità del peccato di lussuria consumato sarebbe cambiata nel XVII secolo.

La morale cattolica è "astratta e deduttiva"?

Il cardinale va oltre nella sua argomentazione pseudo-storica, contraddicendo la Scrittura e il Magistero bimillenario della Chiesa, difendendo ciò che invece Pio XII ha condannato come etica della situazione. Le sue affermazioni contraddicono anche l'insegnamento di Giovanni Paolo II nell'enciclica Veritatis splendor. Per lui la morale cattolica, basata sulla Rivelazione e sulla legge naturale, è astratta e deduttiva.

Il cardinale McElroy afferma che: "La tradizione morale secondo cui tutti i peccati sessuali sono materia grave scaturisce da una nozione astratta, deduttiva e tronca della vita morale cristiana che produce una definizione di peccato stranamente incoerente con l'universo più ampio dell'insegnamento morale cattolico. Questo perché procede solo dall'intelletto"17.

Al contrario, nel 1952, Papa Pio XII condannò l'etica delle situazioni:

"Il carattere distintivo di questa morale è che non si basa su leggi morali universali come i Dieci Comandamenti, ma su condizioni o circostanze concrete e reali in cui si deve agire e in base alle quali la coscienza individuale deve giudicare e scegliere. . . .[La] nuova etica è così contraria alla fede e ai principi cattolici che anche un bambino può accorgersene se conosce il catechismo”18.

Nell'enciclica Veritatis splendor, Giovanni Paolo II critica le nuove correnti teologiche che negano i principi della morale tradizionale della Chiesa con falsi presupposti:

“Alla loro radice sta l'influsso più o meno nascosto di correnti di pensiero che finiscono per sradicare la libertà umana dal suo essenziale e costitutivo rapporto con la verità. Così si respinge la dottrina tradizionale sulla legge naturale, sull'universalità e sulla permanente validità dei suoi precetti; si considerano semplicemente inaccettabili alcuni insegnamenti morali della Chiesa; si ritiene che lo stesso Magistero possa intervenire in materia morale solo per «esortare le coscienze» e per «proporre i valori», ai quali ciascuno ispirerà poi autonomamente le decisioni e le scelte della vita.”19

La luce riappare quando cessa l'eclissi

La Chiesa ha attraversato innumerevoli crisi ed eclissi in cui sembrava che la luce della sua grazia, bellezza e verità, coperta dalle ombre delle eresie e della confusione, non brillasse più. Tuttavia, Ella rimase santa e bella e ne uscì indenne, tornando a rifulgere in tutto il suo splendore.

Come Maria Santissima, Ella «sorge come l'aurora, bella come la luna, fulgida come il sole, terribile come un vessillo di guerra»20.

Attribuzione immagine: By User:Spongie555 - File:BishopMcelroyUGCC.jpg, CC BY-SA 4.0, Wikimedia. Immagine originale modificata: è stata ritagliata.

 

Note

  1. Lanza and P. Palazzini, General Moral Theology, vol. 1 of Principles of Moral Theology, trans. W.J. Collins (Boston: Daughters of St. Paul, 1961), 23, consultato il 10 marzo 2023, //archive.org/details/principlesofmora0000lanz/mode/2up.
  2. Vedere New Catholic, “Dariusz Oko’s Major Article: ‘With the Pope Against the Homoheresy,’” Rorate-caeli.blogspot.com, Feb. 16, 2013, //rorate-caeli.blogspot.com/2013/02/fr-dariusz-okos-major-article-with-pope.html.
  3. “A Document on Human Fraternity for World Peace and Living Together,” Vatican.va, Feb. 4, 2019, //https://www.vatican.va/content/francesco/en/travels/2019/outside/documents/papa-francesco_20190204_documento-fratellanza-umana.html; Luiz Sérgio Solimeo, “Theological and Canonical Implications of the Declaration Signed by Pope Francis in Abu Dhabi,” TFP.org, Feb. 27, 2019, //www.tfp.org/theological-and-canonical-implications-of-the-declaration-signed-by-pope-francis-in-abu-dhabi/.
  4. Robert W. McElroy, “Cardinal McElroy on ‘Radical Inclusion’ for LGBT People, Women and Others in the Catholic Church,” America, Jan. 24, 2023, //www.americamagazine.org/faith/2023/01/24/mcelroy-synodality-inclusion-244587.
  5. -Rhaner, no. 808, consultato il 10 marzo 2023, //archive.org/details/DenzingerTheSourcesOfCatholicDogma/page/n287/mode/1up.
  6. McElroy, “Cardinal McElroy on ‘Radical Inclusion.’”
  7. Thomas J. Paprocki, “Imagining a Heretical Cardinal,” First Things, Feb. 28, 2023, //www.firstthings.com/web-exclusives/2023/02/imagining-a-heretical-cardinal?ref=the-pillar.
  8. Paprocki, “Imagining a Heretical Cardinal.”
  9. Pius XII, enciclica Mystici corporis Christi, no. 23, //www.vatican.va/content/pius-xii/en/encyclicals/documents/hf_p-xii_enc_29061943_mystici-corporis-christi.html.
  10. Paprocki, “Imagining a Heretical Cardinal.”
  11. Paprocki, “Imagining a Heretical Cardinal.”
  12. Robert W. McElroy, “Cardinal McElroy Responds to His Critics on Sexual Sin, the Eucharist, and LGBT and Divorced/Remarried Catholics,” America, Mar. 2, 2023, //www.americamagazine.org/faith/2023/03/02/mcelroy-eucharist-sin-inclusion-response-244827 (Our emphasis).
  13. -Rahner, no. 887, consultato il 10 marzo 2023, //archive.org/details/DenzingerTheSourcesOfCatholicDogma/page/n302/mode/1up.
  14. -Rahner, no. 893. (enfasi nostra.)
  15. McElroy, “Cardinal McElroy Responds.”
  16. Vedere1 Cor. 6:9; Gal. 5:19—21; Eph. 5:5; 1 Tim. 1:10; 2 Pet. 2:19—20; Rev. 22:15.
  17. McElroy, “Cardinal McElroy Responds.”
  18. Pius XII, “Speech to the Conference of the World Federation of Female Catholic Youth” (Apr. 18, 1952), Vatican.va, vatican.va/content/pius-xii/fr/speeches/1952/documents/hf_p-xii_spe_19520418_soyez-bienvenues.html.
  19. John Paul II, enciclica Veritatis splendor, (Aug. 6, 1993), no. 4, //https://www.vatican.va/content/john-paul-ii/it/encyclicals/documents/hf_jp-ii_enc_06081993_veritatis-splendor.html.
  20. Cantico 6:9.

 

Fonte: Tfp.org, 14 Marzo 2023. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

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