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Uomini incinti: dove finirà la rivoluzione sessuale?

 

"Sarete come dei"... - Foto© YouTube screenshot - PIANIFICAZIONE FAMILIARE PROMUOVE GLI UOMINI PREGENITORI

 

di Antoine Bellion

"Anche gli uomini possono rimanere incinti". È quanto sostiene un manifesto della francese Planning familial, illustrato da un disegno che mostra una coppia di uomini abbracciati su una poltrona, uno dei quali si accarezza la pancia rotonda come fanno di solito le donne durante la gravidanza.

Non è la prima volta che questa associazione di estrema sinistra, portabandiera del "diritto" all'aborto, finisce sui giornali. L'anno scorso, Planning familial ha promosso il "poliamore" tra i giovani. "Sapere che ho il diritto di giocare nel parco giochi è positivo. Anche sapere che ho il diritto di avere più di un amante è bello", recitava uno dei manifesti dell'associazione rivolto ai bambini.

Un'organizzazione largamente sovvenzionata dai contribuenti può quindi permettersi di insultare la realtà e offendere le donne - che hanno sempre goduto del privilegio della maternità - senza preoccuparsi. Questa ennesima provocazione del Planning familial si inserisce in un processo il cui inizio è databile - la rivoluzione sessuale che ha accompagnato e seguito il maggio 68 - ma è difficile dire quando e come finirà. Dopo la maternità maschile e il poliamore, quale sarà la prossima richiesta? Il diritto di avere una relazione zoofila con il proprio animale domestico? Certo, un'ipotesi del genere è sconvolgente e sembra - ancora oggi - poco plausibile. Tuttavia, chi avrebbe creduto, anche solo dieci anni fa, che avremmo potuto affermare, senza temere il ridicolo e la accusa di utopismo innaturale, che la gravidanza potesse essere attribuita anche agli uomini?

"Il mio corpo, la mia scelta

Per quasi quindici secoli, i Paesi europei, tra cui la Francia, sono stati plasmati dal concetto cristiano e naturale di matrimonio: un uomo e una donna si uniscono, finché morte non li separi, davanti al loro Creatore per fondare una casa dove accogliere ed educare i figli che Dio manderà loro. Certo, le deviazioni personali erano purtroppo possibili, ma questa concezione del matrimonio e della famiglia è stata messa in discussione solo occasionalmente e marginalmente fino alla rivoluzione libertaria degli anni Sessanta.

Spinti dalla sensualità - che esige un "godimento senza limiti" - e dall'orgoglio - che proclama che "non c'è Dio, non c'è padrone" - gli eredi dell'Occidente cristiano hanno decostruito, prima nelle loro tendenze e poi nelle loro leggi, la morale che avevano ricevuto dai loro padri. Il declino del pudore, con l'apparizione della minigonna e l'emergere del nudismo, così come la banalizzazione della fornicazione - insidiosamente ribattezzata "amore libero" - contribuirono a dissociare nella mente delle persone la sessualità dalla procreazione. In Francia, la legalizzazione della contraccezione chimica (legge Neuwirth del 1967), seguita dall'aborto (legge Veil del 1975), non sono state altro che la consacrazione giuridica del famoso slogan femminista: "il mio corpo, la mia scelta".

Poiché il matrimonio non era più un'opportunità per fondare una nuova casa, ma piuttosto per dare riconoscimento sociale a sentimenti reciproci, per loro natura temporanei, il divorzio divenne inevitabilmente comune. Tuttavia, fino all'alba degli anni Duemila, il modello normale di relazione sessuale e coniugale - per quanto effimera - è rimasto quello tra un uomo e una donna.

Il potere della retorica e la complicità dei media

Le cose sono cambiate con la promozione dell'omosessualità alle soglie del nuovo millennio. L'epidemia di HIV ha dato al mondo omosessuale l'opportunità di apparire come una vittima, offrendo una sorta di status di "vacca sacra" nel mondo postmoderno. Mentre, a rigor di logica, tale fenomeno avrebbe dovuto portare a mettere in discussione la dissolutezza caratteristica del mondo omosessuale (partner multipli), è diventata, attraverso un'abile operazione di manipolazione, un'occasione per rendere la dissolutezza in questione un tabù intoccabile. Denunciare le conseguenze del comportamento omosessuale significava, secondo i criteri del politicamente corretto, mostrare insensibilità verso il destino delle vittime dell'AIDS!

Protetta dal suo nuovo status di vittima, l'omosessualità aveva ancora bisogno di essere promossa. Ciò avvenne presto, in particolare attraverso le manifestazioni del "Gay Pride". Grazie ai favori della retorica e alla benevolenza dei media, praticarela sodomia non era più motivo di vergogna, ma di orgoglio! Chi si opponeva a questa rivoluzione morale senza precedenti - anche nell'antichità pagana nessuno pensava di dare un riconoscimento paritario alle relazioni omosessuali - veniva improvvisamente accusato di essere contro l’”amore", una sorta di parola talismanica ridotta alla sua dimensione strettamente sentimentale e quindi soggettiva.

Se il matrimonio è fondato sui sentimenti - e non più sul desiderio di formare una famiglia - perché non aprirlo a persone dello stesso sesso che professano amore reciproco? Fedele alla tattica del salame, che consiste nell'ottenere a rate ciò che non si può ottenere in un unico blocco, la lobby omosessuale ha chiesto - e ottenuto - prima i PACS, poi il matrimonio e il diritto di adottare bambini. Quello che all'epoca poteva essere visto come il completamento del processo di demolizione della morale cristiana era, tuttavia, solo una tappa del processo di realizzazione di altri sconvolgimenti.

"Sarete come dei"...

All'ordine naturale creato da Dio, al quale dobbiamo conformarci, seguirono presto i disturbi nati da una soggettività deliberatamente atea. Dopo la complementarità dei sessi, ora è l'alterità sessuale a essere negata. La volontà, impostata come sovranità assoluta, permette di scegliere come compagno di vita una persona appartenente al proprio stesso sesso.

Questa stessa volontà - alla quale, secondo l'uomo postmoderno, non c'è limite - deve quindi anche permettere di definirsi uomo o donna indipendentemente dal proprio sesso. È il trionfo del "genere" soggettivo sul sesso biologico: si è ciò che si dice di essere. Mettere in evidenza l'assurdità e la vacuità di una tale illusoria pretesa significa, secondo i seguaci della teoria del gender, offendere il diritto illimitato all'autodeterminazione.

Mutilando i propri genitali, le persone transgender portano alle estreme conseguenze il grido "il mio corpo, la mia scelta", proclamato dalle femministe 50 anni prima. Così facendo, anche senza esserne pienamente consapevoli, partecipano a una grave ribellione della creatura contro il suo Creatore. Eppure, anche in questo caso, si tratta solo di un primo passo...

Pretendendo di creare un uomo nuovo - anche a partire da chimere animali - il transumanesimo, che sta già prendendo forma, riprende, senza nemmeno nasconderlo, la promessa del serpente antico: "Sarete come dei". Se l'origine e il fine di questa rivoluzione è il Padre della menzogna, allora la contro-rivoluzione può essere realizzata solo con un ritorno a Colui che è la Verità.

 

Fonte: Avenir de la Culture, 12 Settembre 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

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