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Si riflette sui media il panico dei lacchè dell'industria dell'aborto

 


 

di Edwin Benson

All'interno del movimento pro-vita, il rovesciamento della sentenza Roe v. Wade è stato accolto con cauto ottimismo. I favorevoli all'aborto, tuttavia, sanno che la decisione infligge un duro colpo alla loro parte.

"Indignati, spaventati e con il cuore spezzato"

Una delle reazioni è la paura, come si legge in questo commento di Russ Feingold dell’American Constitution Society: "Sono indignato, spaventato e affranto, come so che lo siete anche voi. Il nostro dolore, la nostra rabbia e la nostra paura sono validi e appropriati. Mai prima d'ora la Corte Suprema ha tolto un diritto fondamentale. Sono giorni bui. Per voi stessi e per i vostri cari, vi prego di stare attenti”.

Dopo cinquant'anni di frustrazioni, i pro-life si sono abituati alle battute d'arresto legali e a dover prendere ogni giorno la risoluzione di combattere. Ora i pro-abortisti stanno assaggiando un'amara sconfitta, qualcosa a loro sconosciuta.

Opinione degli "esperti" accademici

Molti "studiosi" lamentano la decisione della Dobbs (ndr, la sentenza che ha rovesciato la Roe v. Wade) e non riescono a credere di essere stati battuti. Deirdre M. Condit, politologa della Virginia Commonwealth University, ha criticato la Corte Suprema per la sua volontà di opprimere le donne.

"La Corte ignora apertamente il fatto che la sua decisione ha immediatamente provocato un enorme trauma nella vita delle donne in tutto il Paese; le donne negli Stati che promulgano leggi (ndr, antiabortiste) si sentono d’improvviso politicamente impotenti a prendersi cura della propria salute".

Probabilmente, infine hanno capito qualcosa. L'attuale società iper-sessualizzata danneggia le famiglie minando i matrimoni. Purtroppo, questi studiosi hanno visto il fenomeno come una liberazione.

Non dimenticare i bambini

La sinistra usa la decisione di Dobbs per continuare la sessualizzazione dei bambini. La Fox News ha richiamato l'attenzione su un recente editoriale di opinione del New York Times.

"Le opinioniste ospitate dal New York Times, la dott.ssa Eva Goldfarb e la dott.ssa Lisa Lieberman, hanno sostenuto mercoledì che l'educazione sessuale si fa ‘più premente’ dopo il rovesciamento della sentenza Roe v. Wade da parte della Corte Suprema, avvenuto il mese scorso, dando la colpa ai ‘gruppi politici della destra religiosa’ per aver tentato di minare non solo l'aborto, ma anche una educazione sessuale ‘accurata’ nelle scuole".

Privi della consapevolezza che la licenza sessuale sfrenata porta a danni morali, emotivi e fisici, questi "medici" considerano coloro che vogliono proteggere l'innocenza dei bambini come idioti, malvagi o entrambi. Pensano che i tradizionalisti vogliano mantenere i bambini ignoranti e repressi.

In un articolo pubblicato su NJ.com, in cui dimostra il suo sostegno all'ideologia gender, la dottoressa Goldfarb afferma che gli educatori devono informare i bambini "già a partire dai cinque anni".

"Secondo le stime del CDC (ndr, Centro di Prevenzione delle Malattie), una donna su quattro abortisce nel corso della sua vita. I bambini dovrebbero sapere che loro o qualcuno che conoscono e amano potrebbe desiderare o avere bisogno un giorno di un aborto. E spetta a noi adulti dare loro gli strumenti necessari per comprendere la lotta per i diritti riproduttivi...". 

Paura dell'ignoto

La paura è un potente motivatore, soprattutto in un'atmosfera di cambiamento. Molti autori pro-aborto si concentrano su scenari oscuri mai accaduti ma che potrebbero accadere.

La United Press International ha descritto le preoccupazioni di Gretchen E. Ely, docente di lavoro sociale presso l'Università del Tennessee, molto impensierita per le donne che vivono in Stati che vietano l'aborto. "Per molte di queste pazienti il costo dell'aborto sta aumentando, perché potrebbero essere costrette a recarsi in uno dei 28 Stati o a Washington, dove l'aborto, almeno per ora, rimane legale".

Come si costruisce una mentalità di crisi

Slate promette una serie intitolata "Dispacci da un'isola abortiva". La prima puntata cita una funzionaria della Hope Clinic for Women di Granite City, Illinois, Amy Redd-Greiner. “Proprio stamattina qualcuno mi ha contattato per dirmi: ‘Ho paura. Verrò arrestata se vengo in Illinois? So che lì è legale, ma non lo è nel mio Stato. Quindi, verrò arrestata al rientro?’ ".

Redd-Greiner sa che questa donna non corre alcun pericolo di essere arrestata, ma piuttosto che dirlo, lascia la narrazione in sospeso come a dire che la paura è fin troppo reale.

Allo stesso tempo, Jessica Glenza del Guardian riferisce le preoccupazioni di Elizabeth Nash del Guttmacher Institute. "In questo momento ci troviamo di fronte a circa 15 milioni di donne che vivono in uno Stato in cui è vietato l'aborto. Ci aspettiamo che questo numero aumenti, perché altri Stati stanno cercando di vietare l'aborto - e potremmo vedere ben presto metà del Paese senza accesso all'aborto".

Scarse argomentazioni a favore della libera scelta di abortire

Alcuni sostenitori dell'aborto affermano che l'aborto è la decisione più difficile che una donna possa prendere. Nessuno lo fa per convenienza. I tre aneddoti che seguono confutano questa affermazione.

Per esempio, l'attrice e produttrice televisiva Sophia Bush è felice che il marito abbia "aiutato" l'allora fidanzata a procurarsi un aborto. Ha scritto sulla rivista Glamour:

"Scrivo questo mentre guardo mio marito dall'altra parte della cucina. Un uomo di cui sono profondamente innamorata... che non sarebbe mai entrato nella mia vita, né io nella sua, se non fosse stato per un aborto. Non è stata una mia esperienza - non ho mai abortito - ma una sua esperienza. Un aborto che lui e una sua ex compagna hanno avuto è ciò che ci ha portato qui".

Una foto che accompagna l'articolo mostra la coppia sorridere ampiamente.

La narrazione della signora Bush si conclude constatando che l'aborto della fidanzata ha contribuito a creare vite che sono "più grandi. Più luminose. Più amorevoli". Nella sua rubrica del 24 luglio per la CNN, John Wood ha parlato della decisione di un'ex fidanzata di abortire il figlio che avevano concepito. Si è sentito sollevato quando la ragazza ha chiamato per dire che aveva deciso di abortire. Il signor Wood ha poi fornito alcuni dettagli sulla sua straordinaria vita.

"Ho viaggiato in America, ho trovato soddisfazione in un lavoro profondamente significativo e ho cresciuto tre figli con una bellissima moglie che è la donna dei miei sogni".

Il signor Wood ha aggiunto un ulteriore insulto alla memoria del figlio mai nato. "La nostra storia è un argomento di speranza per la scelta (ndr, di aborto procurato)", ha detto.

L'aborto favorisce la promiscuità

Rebecca White ha abortito usando l'abortivo "Plan B" (ndr, pillola del giorno dopo). Apertamente promiscua, preferisce qualificarsi con il termine modernista "sessualmente attiva". Ha dichiarato al Daily Beast di temere per le generazioni future.

Alla luce della decisione di Dobbs, la signorina White ha paura che le giovani donne di oggi non saranno in grado di prendere le stesse decisioni che ha potuto prendere lei. "Oggi mi rendo conto del privilegio che deriva dal non sapere con quanti uomini diversi sono andata a letto. Ho vissuto in un periodo in cui ho avuto la fortuna di poter separare la mia vita sessuale dal resto di me. Non ero oppressa dalla paura della gravidanza".

Andare ad abortire al Sud

Secondo la CNN, la situazione è così grave che le donne americane prendono in considerazione l'idea di andare in Messico per "assistenza sanitaria riproduttiva". Sandra Cardona, attivista messicana per l'aborto, e Verónica Cruz, operatrice di cliniche abortive, sono i due temi al centro di un articolo della CNN scritto da Catherine Shoichet.

Sia Cardona che Cruz hanno lavorato duramente alla campagna per rendere legale l'aborto in Messico. L'obiettivo è stato tragicamente raggiunto quando la Corte Suprema messicana lo ha depenalizzato nel 2021. Sono desiderosi di condividere gli insegnamenti della loro campagna con i sostenitori dell'aborto negli Stati Uniti, ora che la Corte Suprema ha annullato la Roe v. Wade.

"È giunto il momento", ha detto Cruz, "che il nord impari dal sud".

La vicepresidente Kamala Harris ha riassunto bene la situazione: "Le donne rimangono incinte ogni giorno in America e questo è un problema reale". Tuttavia, il vero problema è l'aborto, non la gravidanza. Finché questo problema non sarà risolto, il movimento pro-vita dovrà sapere che il suo lavoro non è ancora completo.

 

Fonte: Tfp.org, 16 agosto 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

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