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La distruzione creativa della industria post-moderna di Hollywood

 

 

di John Horvat

Hollywood sta morendo in un colossale atto di distruzione creativa tipico dei tempi postmoderni. Il sindacato degli attori di Hollywood si è unito al sindacato degli sceneggiatori per scioperare contro i grandi produttori cinematografici. Le trattative tra gli attori sono a un punto morto. Ironicamente sembra di assistere a un film hollywoodiano. La storia ha tutto il potenziale di un film classico che potrebbe essere presentato come l'azione sindacale del secolo.

Ogni parte ha le sue ragioni. L'Alliance of Motion Picture and Television Producers sottolinea che la bolla dello streaming è scoppiata e che devono tagliare i costi per rimanere competitivi. La Screen Actors Guild-American Federation of Television and Radio Artists si è unita alla Writers Guild of American Writers per rivendicare la loro giusta quota di profitti. Gli scrittori vogliono soprattutto avere la garanzia di non essere soppiantati da un software di intelligenza artificiale in grado di produrre sceneggiature in pochi minuti.

Ad accrescere il dramma c'è il presidente del sindacato delle attrici Fran Drescher, che sta fomentando il dibattito con una retorica incendiaria. Molti prevedono che il conflitto si estenderà all'autunno e persino all'inverno.

L'establishment hollywoodiano parte da un presupposto sbagliato in tutta questa vicenda: non siamo più negli anni Cinquanta. A molti americani semplicemente non interessa se “lo show goes on”, che lo spettacolo vada avanti. Se i teatri e lo streaming riaprono in autunno, è possibile che non si presenti nessuno a vedere i film.

Hollywood è morente

Queste tendenze si riflettono nei pietosi ascolti delle cerimonie di premiazione degli Academy. Hollywood sta morendo. Uno sciopero prolungato di attori e scrittori pieni di ego potrebbe solo accelerare l'atto finale. Ci sono tre ragioni per cui Hollywood è morente.

La prima è che l'establishment cinematografico si è alienato una parte significativa del pubblico americano a causa del contenuto immorale dei suoi film. Hollywood e spazzatura sono stati a lungo parole sinonime per alcuni settori del pubblico americano che da decenni non frequentano un cinema e non guardano in streaming gli ultimi blockbuster.

Questo settore si sta allargando, poiché gli sceneggiatori più accorti inseriscono tematiche e personaggi LGBTQ nelle trame. Da parte loro, i produttori non si preoccupano più di offendere questi settori "arretrati" del pubblico che un tempo frequentavano i cinema.

Produttori e sceneggiatori credono di poter vivere nel loro piccolo mondo, offendendo innumerevoli spettatori senza subire delle conseguenze. Gli scioperanti non si rendono conto che molti americani non li adorano più come idoli e così, lo sciopero diventa un non evento per la gente comune che va avanti con la propria vita.

Un colossale atto di distruzione creativa

Hollywood muore in un colossale atto di “distruzione creativa” tipico dei tempi postmoderni. Gli spettacoli non riflettono più una narrazione condivisa della vita americana. A parte la volontà di cancellare i contenuti conservatori, l'industria cinematografica è frammentata.

Difatti, l'establishment di Hollywood non è più il monolite di una volta. Questa realtà frammentata è diversa rispetto a quando l'intrattenimento era dominato dalle grandi reti televisive e dai produttori di Hollywood. A quei tempi gli attori e le attrici erano molto più noti. La tecnologia ha fornito opzioni al di fuori degli schemi di Hollywood.

Pertanto, gli scioperanti agiscono come se questi cambiamenti non esistessero. Si attribuiscono un'importanza culturale esagerata che non hanno. La Hollywood narcisistica di oggi riflette sé stessa, non l'America. Questo egoismo è perfettamente espresso dall'attuale conflitto tra produttori, attori e scrittori, un dramma lontana dalla vita reale.

Un'anti-cultura

Tuttavia, il vero motivo per cui Hollywood sta morendo è che non rappresenta la cultura, nessuna cultura. È piuttosto un'anti-cultura priva di significato, senza modelli di ruolo o espressione morale. Le filosofie postmoderne hanno permeato la cinematografia di Hollywood con le loro narrazioni decostruite e le sue fantasie bizzarre.

L'industria dei film è giunta al punto di rappresentare appena una visione superficiale dell'universo che serve solo a gratificare le passioni, a imporre un'agenda woke e a promuovere una mentalità nichilista. Hollywood è uno strumento della sinistra per imporre una rivoluzione culturale all'America e al mondo.

La negazione della vera cultura

Una vera cultura comprende l'ampiezza della conoscenza umana con espressioni teologiche, filosofiche e scientifiche che arricchiscono la vita di un popolo. Si riflette soprattutto nelle arti e implica l'affermazione di valori che permeano tutti gli aspetti della vita.

La cultura è quindi il prodotto della vibrante vita sociale di persone di ogni estrazione sociale in una nazione, non un'istituzione di intrattenimento. I valori cristiani condivisi dal popolo americano hanno dato struttura e unità alla sua cultura.

Quell'unità si è rotta da tempo. Quella cultura non esiste più. Lo sciopero di Hollywood non ha nulla a che fare con la cultura. Parafrasando Shakespeare, è una rappresentazione vuota e falsa, "piena di suono e di rabbia, significando nulla".

Attribuzione immagine: Di Thomas Wolf, www.foto-tw.de, CC BY-SA 3.0, Wikimedia.

 

Fonte: Return to Order, 26 Luglio 2023. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

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