tfp it newlogo

Innova signa et immuta mirabilia

 

Gli storici li chiamano “periodi di discontinuità”. Sono situazioni storiche speciali in cui alcuni paradigmi – psicologici, culturali, politici, sociali – che sorreggevano lo Zeitgeist dell’epoca cominciano a sgretolarsi. Non è una semplice variazione superficiale, come potrebbe essere la sostituzione di un governo di centro-destra per uno di centro-sinistra, bensì un rovesciamento dei paradigmi, ovvero di quelle concezioni profonde, e a volte subcoscienti, che stanno alla base di tutte le nostre scelte.

Gli ultimi mesi sono stati ricchi di eventi che stanno mettendo a dura prova alcuni paradigmi sui quali si è cercato di costruire la nostra civiltà. Aggrediti dalla realtà molti si stanno domandando: ma siamo proprio sulla strada giusta? Parliamo dell'Europa.

Da oltre mezzo secolo si cerca di costruire un’Europa laica, che rinnega le sue radici cristiane in nome della modernità, salvo poi trovarsi inondata da immigranti, molti dei quali fanno della loro fede una bandiera, e se ne infischiano della nostra modernità. Ciò rischia di mettere in crisi la laicità di questa Unione Europea che, di colpo, si ritrova sprovveduta di fronte a una religione ostile e in forte espansione. Sapranno gli europei cogliere il momento e capire, come diceva il cardinale Biffi, che “solo la riscoperta del fatto cristiano potrà difendere l’Europa contro l’assalto dell’islam”? Siamo alle strette: o ridiventiamo cristiani, o corriamo il rischio di scomparire.

Da oltre mezzo secolo si cerca di costruire un’Europa senza frontiere interne, salvo poi scoprire che proprio tale apertura permette la libera circolazione di armi e di terroristi e, più recentemente, di persone infette dal virus COVID-19. Ciò mette in crisi le stesse fondamenta sulle quali poggia il trattato di Schengen. Sapranno i paesi europei cogliere il momento e capire che devono riappropriarsi della propria sovranità – per quanto arcaico possa sembrare il concetto – o rischiare di restare sguarniti?

Da oltre mezzo secolo si cerca di costruire un’Europa multiculturale, salvo poi scoprire che, mentre più gli europei abiurano la propria cultura, tanto più quel vuoto viene riempito da culture fortemente identitarie, molto diverse e in alcuni casi ostili alla nostra. Tutti i modelli di “multiculturalismo” sono falliti. Sapranno gli europei cogliere il momento e capire che devono riappropriarsi con fierezza della propria cultura, elemento indispensabile, oltre alla Fede, per conservare la propria identità?

Da oltre mezzo secolo si cerca di costruire un'Europa fondata sul progresso materiale e sullo spienserato godimento della vita, senza alcun riferimento trascendentale né, tantomeno sopranaturale, salvo poi scoprirsi vulnerabili di fronte a un micro-organismo che ha mandato in ginocchio la nostra civiltà. Sapranno gli europei cogliere il momento per riordinare le loro priorità e capire che serve una profonda conversione delle anime per riscoprire la nostra Fede e la nostra Civiltà?

Forse siamo nel momento giusto per meditare su tutto ciò. Siamo nel cuore della Settimana Santa. Nostro Signore Gesù Cristo morirà di nuovo per i nostri peccati e risorgerà al terzo giorno. Nel film The Passion, Mel Gibson pone sulle labbra del nostro Divino Salvatore, mentre si avvia agonizzante verso il calvario, le parole “Io faccio nuove tutte le cose!”, un riferimento al brano biblico Innova signa et immuta mirabilia (Ecc. 36, 6). Al quale segue: Excita furorem, et effunde iram. Tolle adversarium, et afflige inimicum (Risveglia lo sdegno e riversa l’ira, distruggi l’avversario e abbatti il nemico). E tutto rifiorisce. Non senza, però, prima abbattere il nemico che ci attanagliava, cioè lo spirito rivoluzionario che è alla base della nostra modernità.

Con la sua passione e morte, Nostro Signore Gesù Cristo ha cambiato la storia. Ha abbattuto il Nemico e aperto l’era della grazia. ChiediamoGli, per i meriti infiniti del suo Preziosissimo Sangue, che elargisca, per mezzo di Maria Santissima, quelle grazie specialissime che potranno far chiudere l’era presente e aprirne una nuova: quella del trionfo del Cuore Immacolato di Maria.

Questo l'augurio che rivolgiamo a tutti i nostri amici e collaboratori in questa Santa Pasqua.