liberal

  • Aborto e transgenderismo: due lati della stessa medaglia

     

     

    di John Horvat

    Molti liberal(americani di sinistra, ndt) condannano la lotta contro l'aborto perché dicono trattarsi di un singolo tema che ha dominato il panorama politico, aggiungendo che anche altri problemi hanno bisogno di attenzione, ma non vengono affrontati adeguatamente a causa dell'infuriare del dibattito su questo punto altamente polarizzante. In un certo senso, hanno ragione. Tuttavia, hanno anche torto. Da un lato, l'aborto è una singola questione che ha assunto un'enorme importanza. Dall'altro, essa si lega ad altri problemi che portano la società sulla china scivolosa dell'autodistruzione.

    Queste conclusioni non provengono da rabbiosi pro-life che gonfiano le cose a dismisura. No, i liberal ammettono correttamente che tutto è collegato. Conviene molto prenderli in parola.

    I diritti "trans" sono i "diritti" all’aborto

    Infatti, J. Boylan - opinionista del New York Times - lo dice chiaramente in un articolo intitolato "I diritti all'aborto e i diritti dei trans sono due lati della stessa medaglia". Chiunque abbia qualche dubbio troverà Boylan coerente con i dogmi liberal. Chiunque non sappia ancora dove porti la posizione pro-aborto deve solo seguire la logica contorta dell'articolo.

    La tesi centrale di questo autore "transgender"1 è che lo Stato non ha il diritto di limitare ciò che si può o non si può fare con il proprio corpo. Così, l'aborto è legato al movimento "trans" e a tutte le deviazioni sessuali e stili di vita. Lo Stato deve fornire l'"assistenza sanitaria" sia all'aborto che alla "transizione di genere" perché sono essenzialmente la stessa cosa.

    Quindi, non è una coincidenza, sostiene l'autore dell'articolo, che Planned Parenthood2 sia anche "uno dei principali fornitori di assistenza sanitaria per le persone trans a livello nazionale" e riferisca che gli attivisti "trans" sono sempre più coinvolti nella lotta per l'aborto.

    La legge suprema è l'individuo

    Quando l'"autonomia corporea" è considerata assoluta, ogni restrizione diventa tirannia. Se questo dogma liberal è accettato, allora non possono essere vietate la nudità praticata in pubblico né quella lascivia, anzi, dovrebbero essere salutate come espressioni della libertà personale. L'erroneo principio sottostante giustificherebbe anche l'attività sessuale pubblica o privata con animali e oggetti inanimati. Ogni scelta di vita deve essere lasciata all'individuo, come nel caso del suicidio assistito. Tutte queste attività devono essere legalizzate, incoraggiate e, se necessario, pagate dallo Stato.

    Chiunque si opponga a questa offensiva morale estrema viene accusato di imporre agli altri le proprie convinzioni religiose e la propria moralità. Tuttavia, i liberalcercano loro sì di imporre allegramente l'ideologia che "trasforma l'autonomia corporale in un assoluto" sulla cultura, l'educazione e la società.

    Così, per la sinistra, la legge suprema diventa l'individuo che cerca la falsa libertà assoluta di poter fare quello che vuole. Paradossalmente, mentre questa libertà viene ritenuta assoluta e suprema, la sinistra ritiene che la libertà di altri esseri non sia da considerare. Il bambino nascituro non è un altro essere umano, che logicamente dovrebbe essere considerato tanto assoluto e supremo come chiunque altro, ma diventa un ostacolo alla libertà assoluta della madre e dunque va eliminato. Tutti coloro calpestati dalle scelte distruttive di individui che cercano la libertà assoluta non hanno voce in capitolo sulla loro stessa distruzione.

    L'individuo determina la realtà

    Sotto questa falsa nozione di libertà, l'individuo determina la realtà. Non esiste una natura umana. L'essere umano è qualsiasi cosa la persona decida di essere, anche se disumana. Pertanto, le persone devono essere libere di auto-identificarsi con qualsiasi cosa l'immaginazione proponga loro. Nel mondo postmoderno, la fantasia regna e nulla è ancorato alla realtà.

    La vera libertà consiste invece nel vivere secondo la natura umana, il che permette alla persona di sviluppare il massimo potenziale. Questo sforzo spesso comporta autodisciplina e restrizioni che impediscono alla persona di diventare schiava di passioni disordinate.

    Quando gli individui determinano la realtà, nessuna norma oggettiva di comportamento o nessuna morale potrà governare tutti conformemente ad una comune natura umana. Non ci potranno essere norme sociali, anche se sperimentate e consacrate per generazioni, che possano garantire il buon ordine, il buon funzionamento e la perpetuazione della società. Soprattutto, non potrà esistere una legge naturale scritta nel cuore di tutti che mostri alle persone come devono agire secondo la natura umana. E ancor di più, non potrà esistere un legislatore supremo che, con questa legge, desideri la felicità di coloro che ha creato.

    Due visioni del mondo inconciliabili

    Nessuna di queste verità potrà esistere in una tale negazione distorta della realtà. Solo l'individuo guidato dalle passioni sfrenate esisterà in un mondo immaginario isolato. Queste passioni disordinate schiavizzano gli individui privandoli della vera libertà.

    In effetti, tutte le questioni sono collegate. Il dibattito pro-vita non riguarda l'assistenza sanitaria ma la lotta tra due visioni del mondo inconciliabili, una che è vera e un'altra che è falsa.

    La fuga della fantasia dalla realtà finirà in tragedia. Gli sforzi di una persona per creare un universo separato rivelano il desiderio di essere Dio. Quando la realtà riappare, questi universi di fantasia crollano sempre. E l'individuo, incapace di essere un dio, precipita nel nichilismo.

     

    Note

    1. Jennifer Finney Boylan è un autore Americano, attivista transgender, personaggio nei reality show e professore universitario

    2. Planned Parenthood (“genitorialità pianificata”) è nota come la più poderosa lobby abortista a livello americano e mondiale. Ha le sue sedi principali a New York e Washington.

     

    Fonte: Life Site News, 12 Ottobre 2021. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia

    © La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte.

  • Come mai tutte le ‘persone sbagliate’ stanno sostenendo l'Ucraina?

     

     

    di John Horvat

    In un paese polarizzato, quando una parte sostiene con entusiasmo una questione, la regola generale è che l'altra prenda la posizione opposta. Tuttavia, quando due nemici si ritrovano improvvisamente dallo stesso lato sorge naturalmente la domanda: c'è qualcosa che non va?

    È proprio il caso dell'Ucraina. I conservatori che sostengono con tutto il cuore il paese invaso si ritrovano improvvisamente con strani compagni di stanza. I “liberals”, comportandosi al contrario dei loro modi tipici, si schierano in questa crisi dalla parte corretta, quella della nazione ucraina ingiustamente attaccata.

    Infatti, le stesse grandi aziende "woke" che illuminano gli edifici con i colori arcobaleno e deprecano il "nazionalismo" americano, ora dispiegano i colori nazionali dell'Ucraina. Gli attivisti pacifisti delGreen New Deal chiedono l'invio in massa di munizioni ad alto contenuto di carbonio in Ucraina. I fanatici dei vaccini accolgono milioni di rifugiati non vaccinati in Europa (e 100.000 solo negli Stati Uniti). Persino i fanatici della Teoria Critica della Razza(Critical Race Theory),che definivano tutto in base alla razza, ora si ritrovano difensori di europei biondi dagli occhi azzurri, una volta disprezzati come "bianchi privilegiati". Famosi esponenti liberal come il miliardario George Soros, l’attore Sean Penn e la cantante Lady Gaga assieme alla congressista Nancy Pelosi, sono tutti schierati a favore dell'Ucraina.

    Così, i liberali, che automaticamente sono in disaccordo su tutto con i conservatori, si uniscono a quest’ultimi per questa causa giusta. Non c'è da stupirsi che molti conservatori si chiedano: "Come mai tutte le 'persone sbagliate' sostengono l'Ucraina?".

    Un'unità illusoria

    Naturalmente, le persone dovrebbero simpatizzare con l'Ucraina e aiutarla in ogni misura possibile, dato che è una nazione che subisce un attacco ingiusto. Infatti, gli americani, compresa la maggior parte dei liberal, vedono che si tratta di un paese brutalmente invaso. La crudeltà viene trasmessa in ogni casa tramite Internet. Il lato umanitario della tragedia fa appello al generoso desiderio dell'America di alleviare le sofferenze. Difficile trovare "persone sbagliate" che non condividano questa compassione.

    Tuttavia, molti liberali sono entusiasti sostenitori dell'Ucraina non solo per l'attacco ma anche per l'inquadramento ideologico del dibattito. Usano purtroppo la crisi ucraina per sostenere la loro narrazione e costruire una contro-narrazione pseudo-conservatrice. Cioè, le "persone sbagliate" sostengono la causa giusta per la ragione sbagliata. E così il conflitto ucraino diventa un altro modo di combattere tutto ciò che è conservatore.

    Democrazia liberale contro regime autocratico

    Eppure, questa falsa alternativa, grossolanamente semplificata, viene in aiuto alla narrativa liberale. Da un lato, l'Ucraina è rappresentata come portabandiera dei valori liberali (anche se l'Ucraina, come tutte le nazioni slave, conserva molti costumi conservatori e religiosi, forse anche più della Russia). I media liberali evidenziano un fatto indiscutibile: il presidente liberale ucraino Zelensky ha delle opinioni riguardo all'aborto procurato e al peccato omosessuale che giustamente ripugnano i conservatori. Tuttavia, come succede con il presidente Biden in America, le sue opinioni personali non riflettono quelle degli ucraini nel loro insieme.

    Rappresentare l'Ucraina come una causa liberale serve a rafforzare i fatiscenti bastioni del liberalismo ovunque. Diventa un punto di raccolta in cui i coraggiosi liberali possono versare vaste risorse e imporre massicce sanzioni, mentre cercano di evitare una guerra a tutti i costi. Resta da vedere se lo zelo liberale continuerà quando la situazione si aggraverà.

    Una narrativa pseudo-conservatrice

    Il conflitto fornisce anche l'opportunità di associare i valori conservatori al rigido e autocratico governo di Putin (sebbene l'associazione sia gratuita). I valori tradizionali rimanenti in Russia vengono ovunque e per tutti trasformati in un altoparlante di questi costumi. Così, gli autentici conservatori si trovano classificati insieme a Putin, che non li rappresenta affatto. Alla ricerca di una maggiore credibilità, i media fanno ogni sforzo per mettere in rilievo ed esaltare la manciata di figure conservatrici che mostrano simpatia per Vladimir Putin, benché egli abbia posizioni dichiaratamente pro-aborto e pro-socialiste.

    Tale associazione con la Russia di Putin si adatta bene alle accuse secondo cui i conservatori americani stanno mettendo in pericolo la democrazia con la loro opposizione all'agenda liberal. Associando la causa conservatrice alla tirannia, i liberali non vogliono altro che costringerli a difendere posizioni che in fondo non hanno. Questo riflettore potrebbe essere facilmente spostato su tutti i conservatori, ovunque essi siano.

    Per i liberal, si tratta di una situazione di “win-win”, “io vinco comunque”. Sostenendo la giusta causa degli ucraini, sono dalla parte vincente dell'opinione pubblica e dalla parte giusta della loro narrativa. D'altro lato, etichettando tutti i conservatori come fan del totalitarismo di Putin, i liberaldividono la destra in fazioni dove nessun conservatore è a suo agio, mettendo tutti sulla difensiva.

    Rifiutare la falsa alternativa

    La soluzione corretta è rifiutare con sdegno questo falso dilemma così impostato dalla sinistra. Né gli ucraini né gli americani dovrebbero essere costretti a difendere la democrazia liberale o l'autocrazia. Questa è una falsa scelta che non corrisponde alla realtà di una nazione e di una Chiesa sotto assedio. La sinistra spesso presenta al pubblico false alternative per evitare le vere questioni, di solito quelle morali. I liberali evitano le questioni morali perché sanno di non poter argomentare su di esse.

    Perciò, l'attuale guerra deve essere considerata indipendentemente dalla narrazione della sinistra. L'Ucraina è una nazione ingiustamente invasa da un'altra. Punto. E poi, 1) se il dispotico Putin dovesse prevalere, sconvolgerà l'intero ordine del secondo dopoguerra; 2) difendere l'Ucraina non significa avallare l'agenda liberalné condannare una prospettiva falsamente etichettata come conservatrice pro-Putin.

    L'Ucraina non deve diventare uno strumento manipolabile dalla sinistra o dalla destra. L'Ucraina non è una pedina da giocare nelle fantasie immaginarie dei teorici della cospirazione o nelle inquadrature machiavelliche dei commentatori dei media liberal. Il povero e sofferente popolo dell'Ucraina merita di essere giudicato nel merito del suo diritto naturale all'autodifesa e del suo legittimo desiderio di rimanere una nazione libera con una Chiesa cattolica libera.

     

    Fonte: Return to Order, aprile 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

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  • Perché la sinistra americana liberal teme le avvisaglie di un Dio geloso

     

     

    di John Horvat 

     

    Il crollo del nostro ordine liberal è alle porte. Come si poteva prevedere, molti nella sinistra attribuiscono la colpa ai conservatori cristiani. Siamo noi a condurre “sempiterne” guerre culturali che impediscono alla società di progredire, diversificarsi e diventare più inclusiva. Siamo noi quelli che usano la cultura come segno di identità per imporre la nostra agenda "illiberale" all'America.

    Queste accuse assurde dimostrano che c'è una reazione alla decadenza morale della nazione. C'è un'opposizione di principio all'aborto procurato, al male intrinseco degli stili di vita LGBTQ e alla “teoria critica della razza” di impronta marxista. I sinistrorsi (in America chiamati liberal, ndt) etichettano ingiustamente questa opposizione di principio come rigida. Poi, per quanto legittima sia questa fedele resistenza, cercano di associarla a folli ideologie legate al razzismo, al nazionalismo e all'identitarismo. Il loro prossimo passo sarà tessere fantastiche teorie cospirative per alimentare la propria rabbia contro coloro che osano opporsi alla decadenza morale.

     

    La religione tradizionale come strumento di tirannia

    Ciò che fa infuriare di più la sinistra è l'ingresso nel dibattito pubblico della religione tradizionale, in particolare del cristianesimo. Questo costituisce una forza potente, perché implica un ordine morale che si oppone al disordine immorale dei liberale presuppone un Dio amorevole che ha creato questo ordine per garantire la nostra felicità. L'"arretratezza" della religione si oppone alla sbagliata idea liberaldell'evoluzione della storia verso un progresso sempre maggiore.

    Così, la sinistra liberal fa tutto il possibile per evitare il dibattito morale, dipingendo la religione come uno strumento autoritario per dittatori, per il terrorismo islamico e per i regimi totalitari. Lo scrittore "moderato" del New York Times, David Brooks, arriva al punto di classificare la Cina comunista come un regime "religioso" perché adatta alcune idee confuciane per attaccare la decadenza occidentale e i suoi manierismi da "femminuccie".

    Così, il dibattito torna alla politica delle minoranze discriminate, alla metafisica hegeliana e al ritornello che la sinistra liberalama usare per inquadrare il dibattito. Loro non discuteranno mai della necessità del cristianesimo o di un ordine morale oggettivo.

     

    Il luogo che i liberaldi sinistra danno alla religione

    La sinistra liberal tollera solo quella religione che segue le regole del gioco da lei stabilite. L'ascesa di un cristianesimo tradizionale la fa infuriare perché infrange quelle regole. In un ordine liberal, la religione dovrebbe essere limitata alla sola esperienza personale, rimanendo fuori dalla politica e dalla cultura.

    In effetti, la modernità ha trattato le religioni non meglio degli antichi romani. Questi gestivano le diversità dei popoli conquistati ammettendo i loro dèi nel Pantheon, dove gli si poteva rendere culto. Allo stesso tempo, la sua società si dissolveva definitivamente nel marciume morale dei baccanali. Nella nostra attuale società liberale, anche la religione è messa da parte. Ogni religione è come un idolo nascosto in un Pantheon costituzionale dove non può fare "danno" al pubblico in generale. Finché la religione segue queste regole liberal, la festa può andare avanti.

    Ciò non significa che il cristianesimo, anche nella sua forma “pantheonizzata”, non abbia influito positivamente sulla società. L'ordinamento liberal ha a lungo approfittato del vasto capitale sociale accumulato da un codice morale vagamente cristiano. Questa influenza cristiana ha assicurato le condizioni per l'ordine e il progresso materiale durante tutta la nostra modernità. Tuttavia, quel capitale sociale è ormai esaurito e non c'è nessuna forza rigeneratrice che il liberalismo possa invocare per riportare l'ordine.

    I liberalrisolvono il problema chiedendo più liberalismo. Incolpano i conservatori cristiani di infrangere le regole e rovinare la festa. Esigono forme di depravazione sempre maggiori e ignorano il caos di una società che sta cadendo a pezzi.

     

    Il problema dei Pantheon

    C'è un problema con i pantheon. L'unico Dio, Creatore del Cielo e della Terra, si rifiuta di abitare lì. Quindi c'è sempre la possibilità che una voce paolina emerga per gridare nel nostro deserto postmoderno che è tempo di rovesciare gli idoli moderni e proclamare l'unico vero Dio.

    Potremmo benissimo trovarci di fronte al “Dio Ignoto” di cui parla San Paolo: “Passando infatti e osservando i monumenti del vostro culto, ho trovato anche un'ara con l'iscrizione: Al Dio ignoto. Quello che voi adorate senza conoscere, io ve lo annunzio. Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene, che è signore del cielo e della terra, non dimora in templi costruiti dalle mani dell'uomo” (Atti 17, 23-24).

    Dal vero Dio che non dimorava né nel Pantheon né nel Areopago venne la Chiesa Cattolica. Dalla Chiesa è scaturita una meravigliosa civiltà cristiana che ha trasformato il mondo. Da questo stesso Dio possiamo aspettarci un futuro splendido.

     

    Paura del Dio ignoto

    Tuttavia, questo Dio non si comporta come gli idoli del Pantheon. Non segue le regole liberal. È un Dio geloso che non avrà falsi dèi davanti a Lui. In effetti, ecco perché i liberal temono questo Dio sconosciuto che non si adatta al loro pantheon. Sentono che il crollo dell'ordine liberal e rivoluzionario implica molto di più della frantumazione di un sistema politico o economico. Percepiscono l'esaurimento del nostro materialismo ateo e la sua incapacità di soddisfare l'anelito esistenziale di innumerevoli anime che cercano qualcosa di più ma, soprattutto, qualcosa di più alto.

    Allo stesso modo, i conservatori percepiscono la loro reazione come molto più di una semplice opposizione alla nostra decadenza. Sono sensibili alla voce della Grazia che li invita ad amare e adorare il Dio ignoto. Il movimento che oggi sfida la cultura dominante riflette una crescente sete di sublimità e di ritorno all'unico vero Dio da parte di una considerevole minoranza che lo cerca come il figliol prodigo pentito.

    Così, il crollo polarizzante dell'ordine rivoluzionario rappresenta dei movimenti all'interno della società che vanno oltre la cultura o la politica. Si tratta di qualcosa di così estraneo al nostro modo di pensare moderno che non osiamo parlarne apertamente. Entrambe le parti avvertono le avvisaglie di un geloso Dio ignoto che desidera farsi conoscere.

     

    Fonte:Tfp.org, 23 settembre 2021. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia

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