movimenti popolari

  • I 9 comandamenti del Papa “per un'economia giusta" dimenticano il primo

     

     

    di John Horvat

    I "movimenti popolari" sono l'avanguardia dei guerriglieri cattolici della giustizia socialecostituita da un vasto caravanserraglio di attivisti di sinistra e organizzatori di comunità che si ritrovano in gruppi di azione politica come le Comunità cristiane di Base, le organizzazioni dei lavoratori e le lobby dei popoli indigeni. Essi esistono in tutto il mondo, specialmente nelle nazioni meno sviluppate, e mettono in pratica i principi della Teologia della liberazione.

    Papa Francesco si è appena rivolto a questi movimenti in un discorso programmatico che delinea le sue proposte per una “economia giusta”. L'energica presentazione video di 38 minuti è stata presentata alQuarto Incontro Mondiale dei Movimenti Popolari a metà ottobre. Il papa argentino ha chiesto cambiamenti economici radicali all'interno di una cornice di lotta di classe.

    Gerard O'Connell, il corrispondente vaticano per America Magazine, la pubblicazione dei gesuiti decisamente di sinistra, ha notato che il pontefice ha fatto nove proposte "in nome di Dio" e le ha subito soprannominate "i 9 comandamenti per un'economia giusta".

    Come la maggior parte dei commenti economici di Papa Francesco, questi nove comandamenti sono assai problematici. Assomigliano molto di più alle tavole di una legge del Green New Deal che alle tavole di pietra di una legge morale.

    Questi nove comandamenti dell'Ennealogo di Papa Francesco (nove, ennea + logos, non dieci, deca + logos) riguardano diversi settori dell'economia e della cultura di massa. Come era prevedibile, essi riflettono i punti caldi di discussione che dominano ovunque le agende della sinistra.  

    L'Ennealogo richiede “a nome di Dio” che

    1. I grandi laboratori liberalizzino i brevetti dei vaccini COVID-19;

    2. la grande finanza condoni i debiti dei paesi poveri;

    3. le "grandi compagnie estrattive" (minerarie) smettano di distruggere l'ambiente e "d’intossicare i popoli e gli alimenti”;

    4. le grandi compagnie alimentari smettano d’imporre strutture monopolistiche di produzione e distribuzione che gonfiano i prezzi e finiscono col tenersi il pane dell’affamato;

    5. i trafficanti di armi cessino totalmente la loro attività;

    6. i giganti della tecnologia (Big Tech) censurino tutti i discorsi d'odio, le fake newse le teorie della cospirazione;

    7. i giganti delle telecomunicazioni facilitino l'accesso a internet per aiutare l'educazione dei bambini poveri;

    8. i mezzi di comunicazione censurino tutta la disinformazione, la diffamazione, la calunnia e lo scandalo;

    9. i Paesi potenti interrompano i loro blocchi e sanzioni contro altri paesi.

    Altre proposte all'interno dell'Ennealogo includono un reddito di base universale, orari di lavoro più brevi, temi di new deal verde e distribuzione della ricchezza attraverso la tassazione.

    L'Ennealogo di Papa Francesco se la prende con strutture gigantesche, assegnando loro automaticamente ruoli negativi. Sono bersagli facili, abbastanza specifici da adattarsi alle narrazioni della sinistra, sufficientemente vaghi per richiedere un'azione drammatica e urgente. Papa Francesco ha peggiorato ancora le cose menzionando la morte di George Floyd. Per lui, le rivolte estive dell'anno scorso (spesso violente e distruttive) hanno costituito un gesto da "buon samaritano" da parte dei manifestanti. Ecco la sua dichiarazione:

    Sapete che cosa mi viene in mente adesso, insieme ai movimenti popolari, quando penso al Buon Samaritano? Sapete che cosa mi viene in mente? Le proteste per la morte di George Floyd. È chiaro che questo tipo di reazione contro l’ingiustizia sociale, razziale o maschilista può essere manipolato o strumentalizzato da macchinazioni politiche o cose del genere; ma l’essenziale è che lì, in quella manifestazione contro quella morte, c’era il “samaritano collettivo” (che non era per niente scemo!). Quel movimento non è passato oltre, quando ha visto la dignità umana ferita da un simile abuso di potere. I movimenti popolari sono, oltre che poeti sociali, “samaritani collettivi.

    Non è il caso di denunciare qui ognuno di questi comandamenti, poiché sono richieste e recriminazioni continue della sinistra contro il capitalismo e l'economia di libero mercato. Sembra più importante confutare gli errori più profondi dell'Ennealogo.

    Così, tre grandi problemi caratterizzano l'Ennealogo di Papa Francesco.

    Il primo è un approccio ormai sistemico ai problemi.L'Ennealogo di Papa Francesco mette tutto dentro una cornice di strutture immense che poi dipinge come la causa di tutti i problemi sociali.

    Secondo una tale prospettiva, sono le strutture che determinano il comportamento della persona nella società. L'individuo non può fare nulla per evitare questa influenza e quindi non ha nessuna colpa personale per azioni o reazioni. A causa di questo, i promotori della Teoria Critica della Razza (Critical Race Theory), per esempio, sostengono che per quanto santi possano essere, i bianchi non possono fare a meno di essere razzisti. Sarebbero ancora razzisti perché il colore della loro pelle (una struttura) determina i loro atteggiamenti.

    Questa riduzione di tutto alle radici sistemiche favorisce la dialettica della lotta di classe che spinge una classe contro un'altra; un gruppo identitario contro un altro; piccole "vittime" contro grandi "oppressori". Nella narrativa marxista, i problemi "sistemici" non possono essere risolti cambiando i cuori e mediante la conversione, ma solo distruggendo i sistemi e le strutture "oppressive", perché non sono riformabili.

    Tale falsa lettura della storia contraddice l'insegnamento della Chiesa sul libero arbitrio e la responsabilità personale per le azioni buone o cattive e insinua una negazione della natura decaduta, dell'azione della Grazia e del potere rigenerativo della Redenzione.

    Questa visione presuppone una concezione immacolata delle masse le quali non possono sbagliare e manifesta un desiderio di farla finita con tutti i ricchi, perché non possono fare del bene. Tuttavia, la Chiesa ha sempre riconosciuto la necessità di disuguaglianze giuste e armoniche nella società. Queste disuguaglianze sono necessarie affinché tutti possano svilupparsi secondo le loro capacità e la Grazia di Dio. La narrazione di sinistra si contrappone all'appello della Chiesa per una interazione armonica di tutte le classi della società e alla pratica della carità da parte di tutti.

    Il secondo problema con l'Ennealogo di Papa Francesco è una mancanza di comprensione della natura dell'economia. La sfortunata etichettatura delle proposte di sinistra del pontefice come "9 comandamenti per un'economia giusta" insinua che cambiare le strutture economiche secondo linee marxiste, ecologiche e pacifiste possa creare giustizia.

    Non è così però. Il focus dell'economia si limita a un processo di creazione di ricchezza, acquisizione, produzione e consumo. L'oggetto dell'economia è la giustizia commutativa, per cui prezzi giusti ed equi per beni o servizi informano le azioni di tutte le parti coinvolte: produttori, commercianti, lavoratori e consumatori. Contrariamente a questo, l'Ennealogo di Papa Francesco vorebbe che le aziende lavorassero per la loro autodistruzione.

    Inoltre, alcuni comandamenti richiedono che le aziende siano caritatevoli. La carità ha un'influenza moderatrice sull'economia. Tuttavia, la carità non può essere imposta come la giustizia. Infatti, la virtù della giustizia governa le transazioni economiche, poiché ogni parte deve ricevere rigorosamente ciò che le spetta affinché l'economia funzioni in modo giusto. Insistere che la carità entri a far parte della teoria economica sarebbe un'ingiustizia per i caritatevoli, perché li metterebbe in svantaggio e consegnerebbe il mercato e la società a uomini pigri e disonesti. La carità forzata diviene un furto mascherato.

    Infine, l'elaborazione di nove comandamenti lascia ampio spazio per un altro. Il comandamento mancante è il Primo Comandamento, il più importante. Ad ogni uomo è comandato di amare Dio sopra ogni cosa con tutto il suo cuore e le sue forze.

    Il Primo Comandamento della Legge di Dio non è di natura economica, ma tocca direttamente l'Autore della legge suprema da cui derivano tutte le altre leggi. Se ci deve essere un'economia veramente giusta, essa può avvenire solo in una società dove l'adorazione e l'amore di Dio regnino in modo supremo. Ci deve essere l'osservanza della legge di Dio, la pratica della virtù e la soppressione del vizio. Le strutture sociali che Dio ci ha dato, come la famiglia, la comunità e la fede cattolica istituzionalizzata, devono prosperare se l'economia vuole prosperare. I Sette Sacramenti devono aprire le fonti della Grazia per trasformare le anime e tutta la società.

    Tutti questi potenti mezzi che si possono trovare in una prospettiva Dio-centrica mancano tristemente all'Ennealogo di Papa Francesco. Questa visione soprannaturale è soffocata da esauriti modelli marxisti della sinistra cattolica, modelli di stampo naturalistico, lontani da Dio e rivolti alla lotta di classe.

    L'obbedienza amorevole al primo Comandamento è l'unica via d'uscita dal caos e dalla distruzione dei tempi attuali. Come richiesto dalla Madonna a Fatima, il mondo deve tornare a Dio e alla Sua Santa Madre. Quando essi regnano come Re e Regina, non solo un'economia sana e giusta è possibile, ma diventa inevitabile.

    Fonte: Crisis Magazine, 4 Novembre 2021. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia

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  • I movimenti popolari e l’ambigua teologia del popolo

     

     

    di Stefano Fontana

    La questione dei “movimenti popolari” è un aspetto confuso, pericolante e pericoloso della Chiesa di oggi. Francesco si è messo da tempo su questa strada. Il 16 ottobre scorso ha inviato un lungo videomessaggio ai partecipanti al IV Incontro mondiale dei movimenti popolari. Il 12 aprile 2020, domenica di Pasqua, aveva inviato loro una lettera. In precedenza aveva incontrato i movimenti popolari il 9 luglio 2015 a Santa Cruz de la Sierra, in Bolivia, durante un suo viaggio apostolico, e anche in quella occasione aveva tenuto un lungo discorso, Altri due incontri erano stati tenuti in Vaticano.

    A seguito di questa impostazione pastorale, in America Latina nascono Scuole di formazione per leader cattolici di movimenti popolari. La Academia de Líderes Católicos - Latinoamérica ha le sue sedi in Cile, Messico, Uruguay, Cosa Rica, Colombia, Brasile e Spagna. La sua attività formativa on-line si estende anche a Venezuela, Perù, Argentina, Panama, Guatemala ed Europa centrale. I programmi di queste scuole prevedono anche una qualche lezione sulla Dottrina sociale della Chiesa, ma collocata in un nuovo contesto complessivo e, quindi, reinterpretata e, a mio modo di vedere, deformata.

    La nuova impostazione pastorale dei movimenti popolari presuppone alcune nuove convinzioni dottrinali che non lasciano tranquilli. Una prima osservazione da farsi riguarda l’estrema varietà dei movimenti popolari stessi che possono comprendere movimenti dei popoli indigeni, movimenti socialisti e comunisti, movimenti rivoluzionari, movimenti ecologisti di vario orientamento, comunità cristiane di base animate dalla Teologia della liberazione, movimenti femministi, movimenti per l’uguaglianza di genere estesa agli Lgbt, movimenti per la ”cancel culture” che demoliscono le statue di Cristoforo Colombo, movimenti in stile “Black lives matter” col loro odio ideologico verso tutto quanto è “bianco”. L’espressione “movimenti popolari” comprende quindi una galassia eterogenea che, se in qualche punto persegue scopi accettabili, in altri – o meglio in molti altri – si propone dei fini che contraddicono le esigenze della Dottrina sociale della Chiesa. Inoltre non va dimenticato che molti di questi movimenti popolari non sono per nulla popolari, ma sono finanziati e mossi da potenti soggetti politici nazionali o transnazionali.

    La nuova impostazione di Francesco e dell’Accademia di liderespopulares vuole che il cattolico partecipi ai movimenti popolari in quanto popolari, quindi a “qualunque” movimento popolare. Si tratta allora di una partecipazione “qualunquista”, ossia non motivata da un punto di vista pienamente conforme alla Dottrina sociale della Chiesa. Non è quest’ultima a motivare od orientare la presenza nel movimento, ma sarà la presenza nel movimento a rileggere la Dottrina sociale. Basta che il movimento sia popolare perché nasca l’impegno del cattolico di parteciparvi. Il fatto di essere popolare, però, non elimina dal movimento l’inaccettabilità morale, politica e religiosa di taluni suoi scopi, sicché il cattolico finisce per dare il proprio apporto ad esiti sbagliati. Ammesso anche che su qualche punto specifico questi esiti possano essere accettabili, il contesto generale perseguito dal movimento popolare specifico ne annulla la positività strumentalizzandola per obiettivi sbagliati.

    In questo modo il cattolico che vi partecipa sbaglia su due fronti: collabora col male e rinuncia ad imprimere al movimento la propria visione cattolica. Per questo l’espressione líderes católicos applicata ai movimenti popolari è contraddittoria: se il movimento è buono in quanto popolare, i cattolici non dovranno diventarne leader per guidarlo cattolicamente ma solo per sviluppare la sua “popolarità”.

    L’ambiguità di questa operazione pastorale sta tutta nella cosiddetta “teologia del popolo” che vi fa da fondamento, una bomba destinata a scoppiare con parecchi danni. Il popolo inteso in senso sociologico, storico e culturale non è una categoria fondante, ma una categoria fondata. Il suo valore dipende dalla misura in cui incarna, declinandoli secondo una cultura e una storia sedimentate, gli autentici valori naturali e religiosi. Non ogni tradizione è valida, non tutte le culture sono vere, non ogni popolo è autentico. Anche i popoli hanno bisogno di una salvezza che non possono darsi da sé. La retta ragione e la vera religione sono indispensabili per purificare i popoli. Invece la “teologia del popolo” ritiene che il popolo sia luogo di sapienza umana e cristiana in quanto popolo. E ciò varrebbe per ogni popolo. Ma questo non è vero.

     

    Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 23 Novembre 2021

  • Papa Francesco paragona le proteste di Black Lives Matteral buon Samaritano 

     

     

    di David McLoone

    Le proteste di BLM si trasformano spesso in disordini e i gruppi affiliati al movimento hanno posizioni anticattoliche, anche sull'aborto.

    CITTA' DEL VATICANO (LifeSiteNews) - In un discorso al quarto incontro mondiale dei movimenti popolari sabato scorso, Papa Francesco ha sostenuto le "proteste" distruttive scoppiate in seguito alla morte di George Floyd nel 2020, descrivendo coloro che sono coinvolti nel movimento come "samaritani collettivi".

    I commenti del Papa sono stati fatti all’interno di un discorso più lungo sulla giustizia sociale, parte del quale dedicato a sollecitare "tutti i grandi laboratori farmaceutici" a sospendere i loro brevetti sui vaccini COVID-19 come "un gesto di umanità", nonostante la loro connessione con l'aborto.

    I suoi commenti erano rivolti ai membri dei movimenti popolari, un'iniziativa creata dal Papa e che si descrive come "organizzazioni di base e movimenti sociali istituiti in tutto il mondo da persone i cui diritti inalienabili a un lavoro dignitoso, a un alloggio decente, a una terra fertile e al cibo sono minacciati o negati del tutto".

    Francesco si è riferito ai membri come "poeti sociali", poiché ha detto che essi "hanno la capacità e il coraggio di creare speranza dove sembra esserci solo scarto ed esclusione".

    Paragonando i movimenti popolari al Buon Samaritano del Vangelo di San Luca, il Papa ha detto che gli viene in mente la morte di George Floyd - l'afroamericano di 46 anni morto per mano del poliziotto di Minneapolis Derek Chauvin - quando pensa alla famosa parabola.

    "Sapete cosa mi viene in mente adesso quando, insieme ai movimenti popolari, penso al Buon Samaritano? Sapete cosa mi viene in mente? Le proteste per la morte di George Floyd", ha detto Francesco.

    LifeSiteNews ha contattato la Sala Stampa della Santa Sede per chiedere chiarimenti sui commenti del Papa, ma non ha ricevuto ancora una risposta.

    La parabola del Buon Samaritano racconta la storia di un uomo che viaggia da Gerusalemme a Gerico, interpretata dai padri della Chiesa come la discesa dalla grazia al peccato, e così l'uomo viene derubato e ferito nel suo cammino verso la perdizione. Egli è un simbolo di tutta l'umanità, secondo i padri, poiché si muove nella vita ed è vinto dal peccato, dall'opera del diavolo o semplicemente dalle esigenze della vita.

    Il sacerdote e il levita che, vedendo l'uomo, passano oltre, simboleggiano l'Antica Alleanza: pur essendo buoni, non sono in grado di salvare. Il Samaritano, quello rifiutato dai giudei come un cittadino di classe inferiore, è simbolo di Cristo, secondo i padri della Chiesa. Egli viene nonostante il rifiuto del mondo, per guarire e riabilitare l'uomo caduto.

    Nel caso di George Floyd, fermato e poi morto in un arresto violento, Francesco lo mette al posto dell'umanità, e le proteste intorno alla sua morte (spesso diventate sommosse) al posto di Cristo.

    Dando per scontata la motivazione caritatevole, Papa Francesco ha detto che "è chiaro che questo tipo di reazione contro l'ingiustizia sociale, razziale o maschilista può essere manipolata o strumentalizzata da macchinazioni politiche o altro, ma la cosa principale è che, in quella protesta contro questa morte, c'era il Samaritano Collettivo che non è uno stolto!"

    "Questo movimento non è passato dall'altra parte della strada quando ha visto la ferita alla dignità umana causata da un abuso di potere", ha continuato il Pontefice, aggiungendo che "i movimenti popolari non sono solo poeti sociali ma anche samaritani collettivi".

    Nei commenti a LifeSiteNews, il dottor Peter Kwasniewski, editorialista cattolico ed esperto di liturgia, ha detto che le parole del Papa dimostrano una delle due cose: "O Francesco è sorprendentemente ignorante della vera natura di BLM, un'organizzazione marxista che non si preoccupa di seguire la legge civile o anche la legge naturale e crede nel fomentare la rivoluzione e il razzismo al contrario, o sta mostrando i suoi veri colori marxisti e anti-cattolici".

    Kwasniewski ha aggiunto che per molto tempo, durante il pontificato di Francesco, è stato "difficile conciliare le osservazioni spontanee del Papa e persino alcuni dei suoi documenti ufficiali con gli insegnamenti perenni del cattolicesimo", ma che ora "sembra che stiamo entrando in un periodo in cui il Papa si allinea apertamente con le tendenze più liberali e anarchiche dell'epoca".

    Questi cosiddetti samaritani- secondo il Papa - sono collegati a quasi tutti gli oltre 570 disordini che hanno imperversato in 47 Stati la scorsa estate dopo la morte di George Floyd. Circa 30 persone, tra cui bambini piccoli e genitori di bambini piccoli, hanno perso la vita in quelle rivolte o a causa del clima di disordine generalizzato.

    In un tweet del giugno 2020 in seguito cancellato, il prominente portavoce di BLM Shaun King chiese la rimozione e la distruzione di "tutti i dipinti e le vetrate di Gesù bianco, e di sua madre europea, e dei loro amici bianchi".

    "(Queste raffigurazioni) sono una forma grossolana di supremazia bianca", aggiungeva King, dicendo che le immagini che ritraggono Cristo come bianco sono state "create come strumenti di oppressione", e ora sono usate come "propaganda razzista".

    Le proteste hanno portato al ferimento di oltre 700 agenti di polizia e a un valore record di 1-2 miliardi di dollari di danni solo tra il 27 maggio e l'8 giugno 2020.

    Non solo i danni sono stati così materialmente costosi, ma i principi su cui BLM pretende di operare minano la legge naturale e sono in netto contrasto con gli ideali del cattolicesimo.

    Un gruppo affiliato al movimento Black Lives Matter promuove l'aborto, l'omosessualità e lo smantellamento della "struttura familiare nucleare prescritta dall'Occidente".

    Infatti, in un manifesto online precedentemente disponibile, intitolato "Cosa crediamo", gli esponenti di Black Lives Matter Patrisse Khan-Cullors, Alicia Garza e Opal Tometi affermavano che loro e i loro seguaci si erano liberati dal "pensiero etero-normativo" e chiedevano una "giustizia riproduttiva". La voce è stata rimossa dal sito web, in seguito all’indagine sui media.

    "Noi promuoviamo una rete di affermazione queer1. Quando ci riuniamo, lo facciamo con l'intenzione di liberarci dalla stretta morsa del pensiero etero-normativo, o meglio, dalla convinzione che tutti nel mondo siano eterosessuali", scrivevano all'epoca.

    Inoltre, il gruppo affermava di essere in debito, e quindi di esigere, "una giustizia riproduttiva [cioè l'aborto] che ci dia autonomia sui nostri corpi e sulle nostre identità, assicurando che i nostri figli e le nostre famiglie siano sostenuti, sicuri e in grado di prosperare".

    Or ora, si stima che il 40% di tutti gli aborti statunitensi siano richiesti da donne nere, il che significa che BLM sostiene l'eliminazione annuale di più di 344.800 vite nere ogni anno.

     

    Note

    1. È un termine della lingua inglese che tradizionalmente significava "eccentrico", "insolito" e che oggi caratterizza coloro che non sono eterosessuali e/o che non si identificano con l’individuo il cui senso di identità personale corrisponde al sesso e al genere attribuitogli/le alla nascita (cfr. wikipedia).

     

    Fonte: Life Site News, 18 ottobre 2021. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà - Italia

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