Nancy Pelosi

  • Addio Nancy Pelosi!

     

     

    diJohn Horvat

    Dopo le recenti elezioni, la Presidente della Camera dei Rappresentanti americana Nancy Pelosi ha annunciato la sua uscita da ogni ufficio di leadership con un drammatico addio il 17 novembre. L'effetto di questo annuncio è limitato. Fino a quando il Congresso “anatra-zoppa” non si concluderà, la signora Pelosi continuerà a guidare la carica per danneggiare il più possibile la causa conservatrice e promuoverà l'agenda di sinistra nuovamente quando tornerà al Congresso come deputata ordinaria in rappresentanza di San Francisco.

    Tuttavia, un'epoca è finita.

    L'ottantaduenne deputata ha trascorso 20 lunghi anni in posizioni di leadership del Partito nella Camera, otto dei quali come speaker (ndr. cioè presidente). Questa valutazione di Nancy non vuole essere un attacco personale. Si concentra sull'immenso danno che ha inflitto ai valori morali del Paese e ricorda il suo esplicito sostegno alla Critical Race Theory, all'ideologia LGBTQ+, all'aborto procurato, al femminismo e ad altre cause del genere.

    Gioia e sollievo

    Il primo sentimento che si prova è di legittima gioia e sollievo. Non potrà promuovere più ogni causa di sinistra dal suo alto ufficio. Non sarà più la celebrità "cattolica" che si fa beffe dell'insegnamento e della dottrina della Chiesa. Ci vorrà tempo per trovare un sostituto con la sua statura ed esperienza.

    Il movimento pro-vita dovrebbe in particolare rallegrarsi di questo cambiamento. L'oratrice dal pugno di ferro, madre di sei figli, ha promosso l'aborto procurato in tutte le fasi della gravidanza con lo zelo di una fanatica. Inoltre, ha esercitato il suo potere su tutti i democratici della Camera affinché seguissero la linea del partito. Sotto il suo regime, il "cane blu" democratico (di tendenza conservatrice) si è estinto e il partito è divenuto un unico immenso blocco a favore del continuo massacro degli innocenti.

    Anche i cattolici dovrebbero rallegrarsi. È un atto di carità desiderare che qualcuno non pratichi più il male. È stato angosciante vedere Nancy descriversi come una cattolica praticante, eppure causare un enorme scandalo guidando la promozione di una legislazione contraria a ciò che la Chiesa insegna. È stato demoralizzante vedere alti rappresentanti della Chiesa rifiutarsi di richiamarla e sanzionarla per le sue azioni malvagie. Con la sua uscita dalla leadership, questo danno sarà diminuito, anche se non eliminato.

    La sua passione per governi elefantiaci e la spesa pubblica non l'hanno resa simpatica ai conservatori fiscali che si sono uniti ai festeggiamenti. Ignorando le ricadute economiche, ha fatto approvare al Congresso massicce proposte di legge di spesa che hanno alimentato l'inflazione, mentre si occupava nominalmente di infrastrutture, di aiuti COVID e di questioni sanitarie, portando il debito nazionale a livelli astronomici sotto il suo martelletto.

    Un modo sfacciato di esercitare il potere

    Il suo modo sfacciato di esercitare il potere e la sua teatralità riflettevano la tanto lamentata mancanza di civiltà dell'America. Anche in questo caso, non si tratta di un attacco personale, ma di un commento sul suo stile di governo. Chi non ricorda la mancanza di rispetto dimostrata il 4 febbraio 2020, quando strappò il testo del discorso sullo Stato dell'Unione del Presidente Trump stando dietro di lui? Queste sceneggiate non sono un modello, perché tutti dovrebbero rispettare l'autorità, indipendentemente dal fatto che si sia d'accordo o meno con il titolare dell'ufficio.

    Molti ricorderanno i suoi commenti durante le rivolte del movimento Black Lives Matter (con saccheggi e incendi in molte città americane) di quell'estate, che sembravano incoraggiare la violenza e disautorizzare la polizia. Il suo atteggiamento conflittuale privilegiava la teatralità, la grancassa mediatica e l'accondiscendenza ai rivoltosi. Anche se denigrava la guerra culturale, si schierava sempre dalla parte di coloro che attaccavano la morale tradizionale. I suoi modi spicci non mostravano alcuna simpatia o sentimentalismo per coloro che erano in contrasto con il suo programma.

    Una determinazione quasi ammirevole

    Se fosse stata indirizzata nella giusta direzione, la sua determinazione sarebbe stata ammirevole. Ha definito degli obiettivi e ha mostrato la forza di volontà di perseguirli. Non temeva le controversie e sapeva come affrontare l'opposizione, anche all'interno del suo partito. Ha pianificato a lungo termine le sue battaglie con perseveranza e lungimiranza.

    Tuttavia, a cosa servono queste qualità quando vengono impiegate per promuovere le cause di sinistra? La sua determinazione divenne il flagello dei movimenti pro-vita e pro-famiglia che lottavano duramente per difendere la moralità. La sua tenacia è arrivata a rappresentare la volontà ostinata di distruggere reazioni e tradizioni sane. Magari ci fosse qualcuno a destra con la determinazione di difendere tutto ciò che lei ha contribuito a distruggere con tanta tenacia!

    Nancy il simbolo

    Ogni movimento politico ha bisogno di figure simboliche per stimolare la base. La signora Pelosi aveva la capacità unica di simboleggiare la piattaforma del suo partito con la sua sola figura. Era il prototipo giacobino che personificava la sinistra e galvanizzava la destra. La forza radicale della sua presenza ha definito lo spettro politico e ha spostato tutti verso sinistra.

    Alcuni potrebbero trarre conforto dal fatto che il suo lungo mandato indica la scarsità di figure simili anche a sinistra. Mentre lei lascia la leadership, pochi democratici sotto i 60 anni hanno la forza e la personalità per svolgere questo ruolo vitale.

    Addio Nancy Pelosi! Coloro che si trovano dall'altra parte dello spettro politico, culturale e religioso non si lamenteranno della tua partenza. È vero che desiderano fortemente la tua conversione e pregano per questo. Si rammaricano per lo scandalo che hai causato, ma non ti fanno alcun attacco personale. Invece, loro - e milioni di americani nascituri innocenti che non hanno mai visto la luce - testimoniano davanti al trono di Dio tutto ciò che hai fatto contro di Lui e la Sua Legge divina.

    Attribuzione immagine: By Gage Skidmore from Peoria, AZ, United States of America - Nancy Pelosi, CC BY-SA 2.0, Wikimedia.

     

    Fonte: Tfp.org, 23 novembre 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

    © La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte.

  • Come per la Pelosi, c’è una lunga lista di politici “cattolici” da bandire dalla Comunione

     

    Nancy Pelosi e l’Arcivescovo di San Francisco mons. Cordileone - Shutterstock/Arcidiocesi di San Francisco

    di John Horvat

    (LifeSiteNews) - È stata una sorpresa leggere che l'arcivescovo di San Francisco Salvatore Cordileone abbia impedito a Nancy Pelosi di ricevere la Santa Comunione per il suo fanatico sostegno all'aborto procurato.

    I sostenitori della vita sono da tempo abituati ai tentennamenti ecclesiastici su questo tema. Troppo spesso, i rappresentati ufficiali della Chiesa hanno impiegato la deplorevole tattica del dialogo, dell'accompagnamento e dell'ascolto interminabili con politici ostinati e induriti nel loro sostegno all'aborto. Sono passati anni mentre la strage degli innocenti continuava senza sosta.

    Quando la lettera dell'arcivescovo è stata resa pubblica, i fedeli hanno potuto apprezzare una rara e ben mirata determinatezza. Si trattava di una condanna. Vale a dire, un atto che dichiara senza riserve che qualcuno è riprovevole, sbaglia o è in malafede. È un'affermazione che il bene e il male esistono e che ci sono delle conseguenze. In un'epoca di relativismo morale, detto atto equivale a un terremoto politico.

    Una condanna riconfortante

    È stato riconfortante vedere la Chiesa agire come dovrebbe e non menare il can per l'aia. Una boccata d'aria fresca è stato constatare che altri vescovi hanno sostenuto l'arcivescovo di San Francisco o addirittura esteso il suo divieto. Il vescovo di Santa Rosa, Robert Vasa, nella cui diocesi la signora Pelosi avrebbe una casa estiva, ha detto che il divieto si applica anche nella sua giurisdizione: "Il nuovo Canone chiarisce che fornire sacramenti a qualcuno a cui è vietato riceverli [ha] le sue possibili sanzioni".

    L'annuncio a sorpresa è stato come se un oscuro incantesimo fosse stato finalmente spezzato. Per troppo tempo, il male è avanzato perché degli esponenti ufficiali della Chiesa hanno adottato la farsa alla Padre James Martin di "costruire ponti" con il peccato1che tutti i cattolici devono odiare in quanto peccato (distinguendolo dai peccatori, che i cattolici devono amare e aiutare a tornare alla fedeltà).

    L'arcivescovo ha scritto: "Dopo numerosi tentativi di parlare con il presidente della Camera Nancy Pelosi per aiutarla a capire il grave male che sta perpetrando, lo scandalo che sta causando e il pericolo per la sua stessa anima che è a rischio, ho deciso che lei non sarà ammessa alla Santa Comunione".

    L'arcivescovo ha infranto altre regole progressiste menzionando la nozione di peccato, persino "grave", e la possibile dannazione dell’anima. Ha denunciato lo scandalo e ha insinuato la necessità di essere degni per poter ricevere la Santa Comunione. Queste sono delle misure disciplinari a lungo dimenticate, "politicamente scorrette", sebbene pastorali ed efficaci, che i cattolici fedeli hanno chiesto in preghiera per decenni.

    Un rimprovero meritato

    La Presidente della Camera merita il rimprovero. Non solo sostiene l'aborto procurato, ma si è messa in prima linea in questa battaglia, appoggiando ogni iniziativa in questa direzione. Ha confuso le acque dottrinali dicendo di non trovare contraddizioni tra questa orribile posizione e la fede cattolica. Le è stata data ogni opportunità di ritrattare. Tuttavia, continua ad agire pubblicamente contro l'insegnamento della Chiesa.

    "L'idea stessa che si indichino alle donne le dimensioni, i tempi o qualsiasi altra cosa riguardanti le loro famiglie, (una cosa così) personale, è spaventosa, e lo dico da devota cattolica", ha recentemente dichiarato al Seattle Times.

    Dunque, diventa motivo di gratitudine e di elogio pubblico che qualcuno prenda posizione, come ha fatto l'arcivescovo.

    Perché ci è voluto tanto tempo?

    È eccellente che qualcuno parli. Tuttavia, è anche motivo di riflessione. Perché ci è voluto così tanto?

    Il movimento pro-vita ha atteso per cinquant'anni altri pronunciamenti come questo. Molti rappresentanti della Chiesa condannano l'aborto come principio astratto. Tuttavia, sono stati pochi quelli che, con il loro pastorale in mano, hanno fatto nomi e cognomi e sanzionato pubblicamente quei politici e giudici cattolici che promuovono in modo svergognato il massacro di milioni di americani. Quanti milioni di vite innocenti sarebbero state salvate se i rappresentanti della Chiesa avessero mostrato coraggio morale e avessero punito prima i promotori dell'aborto!

    Una considerazione molto più seria riguarda ancora l'amore di Dio. Molte comunioni sacrileghe avrebbero potuto essere evitate se a questi individui fosse stato impedito di ricevere il Santissimo Sacramento. I cattolici devono considerare questa grave offesa a Dio e le sue conseguenze per la nazione. Dio non può benedire una nazione che lo offende costantemente in questo modo.

    Ci vorrebbero molte altre condanne

    C'è un'altra considerazione da fare. La Presidente della Camera Nancy Pelosi non è certo l'unico funzionario governativo cattolico a promuovere l'aborto procurato. Migliaia di personalità pubbliche cattoliche difendono spudoratamente questo massacro di innocenti, affermando di essere, come la Pelosi, "cattolici devoti".

    Anche queste persone devono essere sanzionate. Avvertite per mezzo secolo, ora dovrebbero essere aggiunte alla lista. Per troppo tempo, i rappresentanti ufficiali della Chiesa hanno mancato al loro dovere permettendo che questo scandalo oltraggioso continuasse rifiutandosi di difendere efficacemente i nascituri innocenti.

    Infine, questa stessa disciplina della Chiesa dovrebbe essere applicata alla più alta autorità della nazione, cioè, al presidente Joe Biden. Egli è la figura cattolica più visibile e il più ardente e radicale promotore dell'aborto che rivesta una carica pubblica. Non risparmia alcuno sforzo per promulgare leggi e fornire finanziamenti a questa nefasta causa, pur affermando di essere un fedele cattolico.

    La scandalosa complicità del progressismo cattolico

    Tutte queste considerazioni evidenziano la grave crisi interna alla Chiesa. Nulla di questa tragedia apocalittica sarebbe possibile se non fosse per la complicità e il comportamento scandaloso di vescovi e sacerdoti progressisti. Essi sostengono il Presidente, il Presidente della Camera Nancy Pelosi e tanti altri ancora, dando loro la Santa Comunione nonostante lo scandalo pubblico che ciò provoca. Il cardinale Wilton Gregory, arcivescovo di Washington, ha persino annunciato pubblicamente che non negherà la Santa Comunione al presidente Biden.

    Il progressismo cattolico ha da tempo strumentalizzato propagandisticamente il Santissimo Sacramento dando consapevolmente la Santa Comunione a questi individui, rendendosi conto del vantaggio politico che così veniva dato a politici che, pur sbagliando, volevano apparire come cattolici. I funzionari della Chiesa che assecondano lo scandalo ne sono complici, favorendo sia l'offesa a Dio che il danno ai fedeli.

    La condanna di Nancy Pelosi è un buon inizio e merita un plauso. Occorre fare molto di più e molto presto, per evitare che sia troppo poco e troppo tardi.

     

    Note

    1. Padre James Martin S.I., autore del libro “Un ponte da costruire”, è il grande fautore della “pastorale LGBT”.

     

    Fonte: LifeSiteNews, 23 maggio 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

    © La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte. 

  • Il caloroso saluto di papa Francesco a Nancy Pelosi: un (non così) sottile messaggio di sostegno agli abortisti

     

     

    di Luiz Sérgio Solimeo

    Papa Francesco era rimasto in silenzio - dando l'impressione di essere almeno a disagio, se non addirittura dispiaciuto - mentre i cattolici (e i non cattolici) anti-abortisti di tutto il mondo festeggiavano con gioia la storica decisione della Corte Suprema che ribaltava la sentenza Roe versus Wade.

     

    Il caloroso benvenuto di Papa Francesco a Nancy Pelosi . . .

    Poi, il 29 giugno, solennità dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, egli ha rotto il suo silenzio non con le parole ma con un gesto simbolico: ha salutato e benedetto la presidente pro-aborto della Camera dei Deputati Nancy Pelosi nella Basilica di San Pietro. Dopo quel breve incontro, la leader ha assistito alla Messa e ha ricevuto la Comunione1.

    Sebbene il Papa non le abbia dato la Santa Comunione (per motivi di salute non ha celebrato la Messa, ma ha assistito accanto all'altare), deve aver saputo che la signora Pelosi avrebbe ricevuto la Santa Comunione, come fa normalmente.

    E l'ufficio cerimoniale del Vaticano le ha riservato un posto d'onore. In effetti, Nicole Winfield, scrivendo per l'Associated Press, ha riferito che durante la Messa "era seduta in una sezione diplomatica VIP della basilica e ha ricevuto la comunione insieme al resto dei fedeli, secondo due persone che hanno assistito al momento"2.

     

    . . . invia un messaggio di sostegno agli abortisti

    Papa Francesco non ha mostrato alcun particolare segno di soddisfazione per la grande vittoria del movimento pro-life con la sentenza Dobbs della Corte Suprema, che limita drasticamente il crimine (e il peccato) dell'aborto. Al contrario, ha dato il benvenuto a un esponente politico che ha pubblicamente criticato quella sentenza e che è un esplicito sostenitore dell'aborto.

    Come non interpretare il suo atteggiamento come un sostegno ai cattolici abortisti?

     

    "La dignità di ricevere la Santa Comunione"

    Va ricordato che, dopo numerosi avvertimenti privati, l'arcivescovo di San Francisco, Mons. Salvatore Cordileone, ha pubblicato un avviso che proibisce alla leader abortista Nancy Pelosi di ricevere la Santa Comunione nella sua arcidiocesi "fino a quando non ripudierà pubblicamente il suo sostegno alla legittimità dell'aborto e non si confesserà e non riceverà l'assoluzione per questo grave peccato nel sacramento della Penitenza"3.

    Nancy Pelosi, che insiste nel definirsi cattolica, ha ignorato il grave monito del suo pastore, fondato sulla dottrina della Chiesa, sul diritto canonico e sul Memorandum circa la dignità di ricevere la Santa Comunione (2004) del cardinale Joseph Ratzinger. In esso, l'allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede riaffermava il principio di rifiutare la Comunione ai politici cattolici favorevoli all'aborto4.

    La signora Pelosi non ha "ripudiato pubblicamente" il suo attivismo abortista. Al contrario, il giorno stesso della sentenza della Corte Suprema, la Presidente della Camera ha tenuto un appassionato discorso, dicendo, tra l'altro:

    "Oggi, la Corte Suprema controllata dai repubblicani ha raggiunto l’oscuro ed estremo obiettivo del GOP (ndr. Partito Repubblicano) di strappare alle donne il diritto di prendere le proprie decisioni sulla salute riproduttiva. . . . Le decisioni fondamentali per la salute di una donna devono essere prese da lei stessa, in consultazione con il suo medico e i suoi cari - non devono essere dettate da politici di estrema destra. Mentre i repubblicani cercano di punire e controllare le donne, i democratici continueranno a lottare ferocemente per sancire tramite una legge la sentenza Roe v. Wade"5.

     

    Aborto e omosessualità vanno di pari passo

    La Pelosi non solo ha espresso il suo disprezzo per l'insegnamento della Chiesa sull'aborto, ma ha anche assunto una posizione scandalosa sul peccato dell'omosessualità.

    Il giorno successivo, 25 giugno, è intervenuta al Pride Brunch 2022 di San Francisco, dove ha nuovamente attaccato la sentenza contro l'aborto e ha sostenuto il "matrimonio" tra persone dello stesso sesso6.  E domenica 26 ha partecipato alla Parata dell'Orgoglio LGBT di San Francisco7. Non era la prima volta che sosteneva il movimento omosessuale, a favore del quale vota sempre in Parlamento8. Alcuni giorni prima, il 10 giugno, aveva partecipato a uno spettacolo di "Drag Queen" durante il quale aveva dichiarato: "La vostra libertà di espressione, di voi stessi in versione drag, è ciò che rappresenta l'America. Lo dico sempre ai miei amici travestiti da drag"9.

    Nonostante ciò, Papa Francesco ha salutato sorridente - come mostra una foto diffusa dal Vaticano - la Presidente della Camera. La quale ha poi detto di aver ricevuta una benedizione prima di partecipare alla Messa a San Pietro e ricevere la Comunione10.

     

    Una dichiarazione innocua

    La dichiarazione vaticana sull’abrogazione della sentenza abortista Roe v. Wade è arrivata da un noto liberal vicino al movimento radicale, l'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita.

    Il comunicato della Pontificia Accademia afferma, tra l'altro, che “è importante riaprire un dibattito non ideologico” sulla protezione della vita "senza cadere in posizioni aprioristicamente ideologiche". Raccomanda poi "un'adeguata educazione sessuale", la garanzia di "un'assistenza sanitaria accessibile a tutti e predisporre misure legislative a tutela della famiglia e della maternità, superando le disparità esistenti”11.

    Cosa intende la Pontificia Accademia con l’evitare “posizioni aprioristicamente ideologiche" nella lotta contro l'aborto? Non è chiaro. Sarà forse abbandonare la morale cattolica e i principi della legge naturale, che a priori vietano di sterminare gli innocenti nel grembo della madre?

    Il minimo che si possa dire è che questa innocua dichiarazione non mostra la minima gioia né gratitudine a Dio per aver permesso questa sentenza, tesa a impedire numerosi peccati che trasgrediscono sia la legge divina che quella naturale.

     

    Il Papa dovrebbe mostrare gratitudine

    Per questa grande vittoria, Papa Francesco avrebbe dovuto esprimere gioia e ringraziare il movimento pro-vita americano che ha mantenuto viva la fiamma della morale e della legge naturale per molti decenni. Anno dopo anno, la Marcia per la Vita riunisce folle enormi nel pieno dell’inverno, mentre i pro-life impegnati pregano davanti alle cliniche abortiste e convincono le povere madri disorientate a non sacrificare i loro figli. Quanti sono stati arrestati in questa battaglia eroica, ma non si sono mai scoraggiati e non si sono mai ritirati dalla lotta!

    Inoltre, il pontefice dovrebbe ringraziare anche i giudici della Corte Suprema che, di fronte alle furibonde minacce degli abortisti, hanno deciso secondo la legge e la giustizia, compiendo il loro dovere verso il Paese.

    La lotta contro l'aborto non si è conclusa con la decisione della Corte Suprema. La lotta per la moralità, il senso del bene e del male e la legge naturale continua con la grazia di Dio e la protezione della Virgo Potens.

    La TFP ha partecipato a tutte le Marce per la Vita di Washington e a molte altre in tutto il Paese con i suoi stendardi e le cappe rosse ondeggianti al vento. Al suono della loro banda musicale, i membri della TFP americana hanno distribuito materiale informativo sulle ragioni per combattere l'aborto. La TFP Student Action è stata instancabile nelle sue campagne contro l'aborto nelle università, affrontando l’ira woke e femminista, ma ricevendo pure il sostegno di studenti di entrambi i sessi. Sostenuta da ferventi cattolici in tutto il Paese, la TFP americana e la sua campagna America Needs Fatima hanno promosso migliaia di rosari pubblici chiedendo di porre fine all'aborto.

    Post scriptum

    Questo articolo era già stato scritto quando è venuta alla luce l'intervista del pontefice argentino al giornalista Philip Pullella di Reuters. In essa, Papa Francesco ha ribadito la sua condanna dell'aborto. Tuttavia, alla domanda sulla decisione della Corte Suprema di rovesciare la Roe v. Wade, "Francesco ha detto di rispettare la decisione ma di non avere abbastanza informazioni per poterne parlare da un punto di vista giuridico"12.

    A proposito del solerte arcivescovo di San Francisco, che ha vietato a Nancy Pelosi di ricevere la comunione in arcidiocesi fino a quando non cambierà la sua posizione a favore dell'aborto, Papa Francesco ha rivolto una forte critica ma nessun rimprovero all'ostinata presidente della Camera, dicendo:

    "Quando la Chiesa perde la sua natura pastorale, quando un vescovo perde la sua natura pastorale, questo causa un problema politico", ha detto il Papa. "È tutto quello che posso dire"13.

    Nonostante le sue critiche all'aborto, l'intervista rafforza l'impressione che egli sia almeno a disagio, se non addirittura scontento, della sentenza della Corte Suprema. E la sua critica per la proibizione alla Nancy Pelosi di ricevere la comunione costituisce un ulteriore messaggio di sostegno al movimento abortista.

    San Paolo avverte: “Perciò chiunque in modo indegno mangia il pane o beve il calice del Signore, sarà reo del corpo e del sangue del Signore. Ciascuno, pertanto, esamini se stesso e poi mangi di questo pane e beva di questo calice; perché chi mangia e beve senza riconoscere il corpo del Signore, mangia e beve la propria condanna”14.

    Note

    1.   Nicole Winfield, “Pelosi receives Communion in Vatican amid abortion debate”, AP News, 29 giugno 2022, consultato il 30 giugno, 2022; John L. Allen, Jr.,Communion for Pelosi at the Vatican no surprise, but possibly a harbinger”, Crux, 30 giugno 2022, consultato il 1 luglio 2022.

    2.   Nicole Winfield, “Pelosi,” Ibid.

    3.   Mons. Salvatore Cordileone, “Full Text: Archbishop Cordileone’s Letter to Nancy Pelosi Banning Her From Holy Communion”, National Catholic Register, 20 maggio 2022, consultato il 30 giugno 2022.

    4.   Joseph Cardinal Ratzinger, Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Worthiness to Receive Holy Communion: General Principles”, 1 luglio 2004, consultato il 1 luglio, 2022.

    5.   Nancy Pelosi, Speaker della Camera dei Deputati, “Pelosi Statement on Supreme Court Overturning Roe v. Wade”, Comunicato stampa del 24 giugno 2022, consultato il 30 giugno, 2022.

    6.   “Speaker Nancy Pelosi at Pride Brunch 2022”, San Francisco Bay Times, consultato il 29 giungo 2022.

    7.   Douglas Zimmerman, “Speaker of the House Nancy Pelosi on her parade float at San Francisco Pride on June 26, 2022” SFGATE, consultato il 30 giugno 2022.

    8.   Chris Johnson e Joey DiGuglielmo, “12 times Nancy Pelosi was there for LGBT community”, Washington Blade, 10 gennaio 2019, consultato il 30 giugno 2022.

    9.   Ryan Foley, “Nancy Pelosi claims drag queens are ‘what America is all about’ on RuPaul’s ‘Drag Race’”, The Christian Post, 14 giugno 2022, consultato il 1 luglio 2022.

    10.               Nicole Winfield, “Pelosi,” supra.

    11.               Dichiarazione della Pontificia Accademia per la Vita, 24 giugno 2022.

    12.               Philip Pullella, “Pope Francis denies he is planning to resign soon”, Reuters, 4 luglio 2022, consultato il 4 luglio 2022.

    13.               Ibid.

    14.              1 Cor. 11, 27-29, Bibbia Cei.

     

    Attribuzione immagine: Screenshot tratto dal video Pope Francis meets with Nancy Pelosi at the Vatican pubblicato sul canale youtube di Rome Reports in lingua inglese. 

     

    Fonte:Tfp.org,  6 luglio 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

    © La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte.

  • L'arcivescovo Cordileone sanziona la Pelosi, una lezione di cattolicità

     

     

    di Luisella Scrosati

    Una decisione di grande coraggio e autentica carità pastorale. La lettera indirizzata dall’Arcivescovo di San Francisco alla Speaker della Camera Nancy Pelosi, resa pubblica il 20 maggio, sarà interpretata come un atto politico, come un’interferenza della Chiesa nell’attuale delicato momento che attende la decisione della Corte Suprema sul “diritto” all’aborto, come espressione di giudizio senza misericordia. In realtà si tratta a tutti gli effetti di un atto dovuto; aggettivo che non vuole minimizzare affatto la scelta di mons. Cordileone, ma sottolineare il merito del pastore che fa quanto deve per la custodia della santità dei Sacramenti, la tutela del popolo che gli è affidato e il richiamo dei peccatori.

    Non si tratta di un ritorno al Medioevo, secondo l’enfatizzazione negativa che si attribuisce a questa espressione, ma dell’applicazione di una norma precisa del Diritto Canonico vigente, nonostante la maggioranza dei pastori faccia finta che tale norma non esista, con grave danno dei fedeli.

    Le posizioni “pro-choice” della Pelosi sono note. Più volte (vedi qui) ha esibito il suo essere cattolica, madre di cinque figli, a suo dire devota e praticante, per sostenere la “libera scelta” delle donne - e di nessun altro - di interrompere o proseguire una gravidanza. Di recente la leader dei Dem americani era altresì divenuta la promotrice della richiesta al Congresso di codificare la decisione della Corte Suprema del 1973 Roe vs Wade in legge. A partire da questa nuova iniziativa della Pelosi, Cordileone aveva cercato più volte di poterla incontrare personalmente, come scrive nella lettera a lei indirizzata, senza però alcun cenno di disponibilità da parte di lei.

    La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata un estratto delle sue dichiarazioni del 4 marzo scorso a The Seattle Times, riportate testualmente dall’Arcivescovo nella sua lettera aperta a tutti i fedeli della propria diocesi (qui in italiano): «L’idea stessa che si dica alle donne la dimensione, la tempistica o qualsiasi altra cosa della loro famiglia, la natura personale di tutto questo è così spaventosa, e lo dico da devota cattolica. Mi dicono: Nancy Pelosi pensa di saperne di più del Papa sull’avere bambini. Sì, lo penso. Siete stupidi?». Da qui la decisione di inviarle il 7 aprile una lettera per informarla che, «se lei non sconfesserà pubblicamente il suo supporto al “diritto” all’aborto e non si asterrà dal riferirsi in pubblico alla sua fede cattolica e dal ricevere la santa Comunione, non avrò altra scelta che fare una dichiarazione, in conformità al canone 915, che lei non dev’essere ammessa alla Santa Comunione».

    Nancy Pelosi non solo non ha degnato di alcuna risposta l’Arcivescovo, ma di recente, il 15 maggio, in un’intervista rilasciata a Dana Bash della CNN, lo ha in qualche modo sfidato, ribadendo che, sempre da «cattolica praticante e devota», madre di «cinque figli in sei anni e una settimana», non spetta «agli incaricati di Donald Trump in tribunale o a qualsiasi politico prendere questa decisione per le donne. E lo faccio e basta, dirò solo quello che dico da decenni. Dovete capirlo. Non si tratta solo di interrompere una gravidanza. Si tratta di contraccezione, pianificazione familiare».

    Da qui la decisione di Cordileone di rendere pubblica la sua lettera del 7 aprile per spiegare a tutti i fedeli che «dopo numerosi tentativi di parlare con lei per aiutarla a comprendere il grave male che sta perpetrando, lo scandalo che sta causando e il pericolo che sta correndo per la sua stessa anima, ho deciso che è arrivato il momento di dichiarare pubblicamente che non sarà ammessa alla Santa Comunione, a meno che e fino a quando non ripudierà pubblicamente il suo sostegno ai “diritti” dell’aborto, non si confesserà e riceverà l’assoluzione per la sua cooperazione a questo male nel sacramento della Penitenza».

    Non è nelle intenzioni di Cordileone di chiudere la faccenda in questo modo, dal momento che nella lettera indirizzata alla Pelosi ha fatto presente di «essere pronto a continuare il nostro dialogo in qualsiasi momento» e che continuerà ad offrire preghiere e digiuni per lei.

    Sempre il 20 maggio, mons. Cordileone ha inviato una lettera al clero della propria diocesi (vedi qui), per spiegare ulteriormente il suo atto ed allontanare qualsiasi tentativo di interpretazione ideologica: «Vi sono alcuni che ritengono le azioni che ho intrapreso come un trasformare l’Eucaristia in un’arma. Invece, si tratta semplicemente dell’applicazione dell’insegnamento della Chiesa. Per giustificare l’accusa di “trasformare in un’arma” l’Eucaristia bisognerebbe dimostrare che le azioni di qualcuno nel seguire l’insegnamento della Chiesa hanno esplicitamente di mira uno scopo politico. Sono sempre stato molto chiaro, sia nelle mie parole che nelle mie azioni, che la mia motivazione è pastorale, non politica». Sono invece coloro che «violano l’insegnamento della Chiesa e ricevono la Santa Comunione per uno scopo politico a usare l’Eucaristia come arma per i propri secondi fini».

    L’Arcivescovo di San Francisco ha dunque fatto il suo dovere fino in fondo, seguendo con grande attenzione quanto la Chiesa dispone in materia. Il Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi pubblicava nell’anno giubilare una precisa spiegazione dell’applicazione del can. 915. Le tre condizioni previste per il diniego della Santa Comunione, nel caso di Nancy Pelosi, concorrono tutte molto chiaramente: il peccato grave oggettivo; l’ostinata perseveranza, spiegata dal documento del 2000 come «l’esistenza di una situazione oggettiva di peccato che dura nel tempo e a cui la volontà del fedele non mette fine, non essendo necessari altri requisiti (atteggiamento di sfida, ammonizione previa, ecc.) perché si verifichi la situazione nella sua fondamentale gravità ecclesiale»; il fatto che tale peccato grave è manifesto.

    A ben vedere, nel caso in questione, sebbene non ne fosse obbligato, Cordileone ha prudenzialmente fatto pervenire all’interessata anche un’ammonizione previa, tentando ripetutamente di mettersi anche in contatto personale, ricevendo però in cambio manifestazioni inequivocabili di ostinazione, che si configurano di fatto come un chiaro atteggiamento di sfida. L’Arcivescovo ha altresì osservato la raccomandazione di «adoperarsi per spiegare ai fedeli interessati il vero senso ecclesiale della norma, in modo che essi possano comprenderla o almeno rispettarla», prima di arrivare alla decisione.
    È inevitabile che Cordileone finisca nel mirino di reazioni politiche ed ecclesiali. Qualunque cosa accada, egli ha fatto il proprio dovere di vero pastore che ha di mira il bene della Chiesa e delle anime, dando così un esempio di fortezza e rettitudine, che in questo momento sono davvero limpida luce che squarcia la coltre delle tenebre.

    Attribuzione immagineBy Steubenville Conferences - Archbishop Salvatore J. Cordileone - Saturday Homily - 2016 Defending the Faith (6m 19s), CC BY 3.0, Wikimedia.

     

    Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana, 23 maggio 2022. 

  • Tre cose che non accadranno all'incontro del presidente Biden con papa Francesco

     

     

    di John Horvat 

    Il Vaticano ha confermato che il presidente Biden incontrerà Papa Francesco quando si recherà in Europa per il vertice del G20 a Roma il 30-31 ottobre. Non sono stati rilasciati dettagli su ciò che potrebbe essere discusso nel breve incontro privato.
     
    Tuttavia, le passate dichiarazioni di entrambi i partecipanti possono fornire alcune idee su ciò che non accadrà all'incontro.  Inoltre, l'udienza del 9 ottobre del Papa con Nancy Pelosi è indicativa di cosa non aspettarsi alla fine di questo mese quando il Papa si vedrà con Biden. Una dichiarazione della ottantunenne presidente della Camera ha riferito che i temi discussi durante la sua visita con il pontefice sono stati l'ambiente, la migrazione e i diritti umani. La visita del presidente Biden seguirà probabilmente un formato simile. Ecco tre cose da non aspettarsi durante l'udienza.
     
    1. Niente sull'aborto
    La riunione non riguarderà l'aborto. Non aspettatevi nessuna clamorosa condanna dell'aborto procurato.  Il presidente Biden non cambierà la sua agenda radicale andata oltre qualsiasi altro presidente nel promuovere la strage di vite innocenti. Non aspettatevi che Papa Francesco lo critichi, rimproveri o gli faccia una lezione sul suo scandaloso sostegno all'aborto.
     
    Questa visita dovrebbe smentire tutte le illusioni che ci sia speranza di dialogo con i cattolici liberal su questo tema. Il presidente Biden mostra chiaramente che l'aborto è una questione non negoziabile per lui e per il suo partito e che non farà alcun compromesso o concessione in questa battaglia. L'aborto procurato è il dogma centrale del suo credo liberal. Il suo aggressivo impegno per l'aborto illimitato non mostra alcuna pietà per i molti americani nascituri morti sotto il suo sguardo.
     
    Per molto tempo, alcuni cattolici hanno nutrito l'idea che i politici pro-aborto fossero pecorelle confuse, ignoranti e disinformate bisognevoli di un'ampia "guida" pastorale per spiegare loro la dottrina cattolica. La doppia visita di Nancy Pelosi e del presidente Biden renderà palese che non sono interessati alla guida dottrinale della Chiesa o al ritorno all'ovile.
     
    Tragicamente, diventerà evidente che il peccato mortale dell'aborto procurato non è importante neanche per il Vaticano. Non ci sarà nessuna condanna o duro rimprovero da parte di Papa Francesco su questa questione preminente, nonostante l'opportunità unica.
     
    2. Niente su questioni morali
    Non aspettatevi che l'incontro sia su questioni morali. La nuova teologia della terra è più che probabile che sia un tema centrale dell'incontro. I due sono d'accordo sulla "giustizia climatica". È molto più probabile che ci siano lamentele contro la società dei consumi piuttosto che contro i temi caldi della sessualità che distruggono la fibra morale dell'America.
    Qualsiasi menzione di Dio è più probabile che assomigli alla Pachamama venerata al Sinodo dell'Amazzonia a Roma l'anno scorso che all'unico vero Dio del culto cattolico.
     
    Ancora una volta, è il momento di abbandonare le illusioni. Nessuno cambierà le proprie posizioni. Da una parte, Papa Francesco ha scritto le encicliche Laudato Si' e Fratelli Tutti, che delineano la sua decisa agenda ecologica in favore dell’immigrazione di massa non controllata. Da parte sua, il presidente Biden sta cercando di far passare al Congresso (con il nihil obstant di Bernie Sanders) una versione del Green New Deal dell’Alexandria Ocaso Cortez (ndt, deputato neo-marxista), travestito da “legge sulle infrastrutture”.
     
    3. Nessuna scomunica
    Non aspettatevi dall'udienza di vedere alcuna scomunica. Papa Francesco vede le scomuniche come anti-pastorali - tranne che per i cattolici devoti che si attengono fortemente alla Tradizione. Papa Francesco ha appena detto che non ha mai negato la Comunione a nessuno durante i suoi decenni da vescovo. Questa visita non romperà con il suo rifiuto di ammonire i famigerati politici cattolici che scandalizzano i fedeli con il loro empio disprezzo per l'insegnamento della Chiesa.
     
    D'altra parte, né il presidente Biden né la signora Pelosi temono la scomunica. Sembra che non ci sia nulla che entrambi possano intraprendere tale da provocare un'azione disciplinare. Mons. Salvatore Cordileone - arcivescovo di San Francisco, dove risiede la signora Pelosi - ha definito il Women's Health Protection Act del 2021, che cerca di codificare il "diritto" all'aborto nella legge federale, come "il tipo di legislazione che ci si aspetta da un satanista devoto, non da un cattolico devoto". Tuttavia, non l'ha scomunicata.
     
    Tragicamente, la visita del presidente Biden al Santo Padre servirà solo a convalidare la loro indifendibile posizione pro-aborto. Non ci sarà alcun "dialogo" per cercare la conversione del presidente alla posizione corretta. Sia il presidente che l'oratore useranno le loro visite per strombazzare la "buona accoglienza" in Vaticano. Parallelamente, Papa Francesco continuerà le sue politiche sbagliate che favoriscono la sinistra radicale.
     
    La visita può aiutare però a frantumare tutte le illusioni. Gli atteggiamenti esibiti durante queste visite indicano che nessuna delle persone coinvolte cambierà le loro posizioni.
     
    Coloro che si oppongono all'aborto procurato devono continuare il loro ammirevole lavoro dentro questa dolorosa conclusione. Devono continuare a pregare, ponendo tutta la loro fiducia in Nostro Signore e in Sua Madre e in nessun altro. Devono confidare che Dio porrà fine a questi giorni di maledizione e castigo. Devono ricordare le parole consolanti della Chiesa nell'Introito della Quarta Domenica di Avvento, il Rorate caeli desuper: "confortati,/ confortati, o mio popolo, improvvisa verrà/ la tua salvezza. Perché ti struggi/ d'amarezza, per il dolore che ti penetra? Ti/ porterò io a salvezza, non temere; sono/ infatti il tuo Signore, il tuo/ Creatore, l'Ideale tuo, il tuo Redentore.”
     
    Fonte: Return to Order, Ottobre 2021. Traduzione a cura di Tradizione Famglia Proprietà - Italia

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