Roe V. Wade

  • Cinque lezioni cruciali da imparare dal frastuono causato dalla vicenda Roe v. Wade

     

     

    di John Horvat

    La sentenza Roe versus Wade è morta.

    La decisione di abrogarla rappresenta molto di più della fine di una legge sbagliata. Cambia il dibattito morale nell'America di oggi. Il frastuono suscitato dal parere del giudice Samuel Alito, che è stato fatto trapelare e che ha preceduto l’attuale sentenza, e ora anche le drammatiche conseguenze di questa nuova decisione, contengono cinque lezioni cruciali per orientarsi nel futuro post-Roe versus Wade.

    Le lezioni sono iniziate con la fuga di notizie. La probabile intenzione di chi ha fatto trapelare il parere del giudice della Corte Suprema Alito è stata quella di preparare il terreno per una reazione furibonda. La normale pubblicazione nel mese di giugno di una decisione prima sconosciuta avrebbe limitato la capacità di mobilitazione del movimento pro-aborto. Sia il contenuto trapelato che la buona notizia dell'abrogazione della Roe versus Wadehanno conferito urgenza e passione alla causa della sinistra. La sinistra aveva bisogno di quelle settimane addizionali per fomentare l'isteria collettiva

    Nell’atto di eccitare le sue basi, il movimento pro-aborto ha rivelato il suo vero e orribile volto. Il dibattito non è più su una campagna in nome della salute delle donne come quella accuratamente messa in scena e controllata dagli operatori di Planned Parenthood1. Ormai, l'isteria collettiva dei radicali non nasconde più nulla e permette di vedere ciò che unisce e definisce il movimento pro-aborto, rendendo molto più palese che l'aborto procurato ha generato due correnti, due mentalità e, sì, due Americhe.

    Dall'isteria causata dall’abrogazione della Roe versus Wade possiamo trarre cinque lezioni.

    • L'aborto è un dibattito su un concetto sbagliato di libertà. La prima lezione è che la finzione della salute delle donne non è più l’argomento principale di discussione a favore dell'aborto. Gli isterici hanno parlato e hanno presentato la questione come la libertà di fare ciò che si vuole, senza badare alle conseguenze o agli ostacoli umani, anche se ciò significa uccidere degli esseri umani innocenti. I radicali pro-aborto non accettano alcuna restrizione; negano la realtà sia sul piano biologico che metafisico.
    • L'aborto è fattore di unione di tutte le forme di impurità e di tutte le passioni disordinate. All'isteria che ha seguito la fuga della notizia sul parere Alito si sono uniti i promotori dell'intera gamma dei temi caldi della rivoluzione sessuale. Vero, non possono essere separati. Una volta appagate le passioni sessuali disordinate, qualsiasi relazione è possibile. Così, i sostenitori dell'aborto collegano quest’ultimo all'agenda LGBTQ+ (la bandiera di quest’ultima è apparsa durante le proteste) e, correttamente, concludono che vietare l'aborto procurato minaccia “il diritto” a tutte le aberrazioni morali. In effetti, più il giudice Samuel Alito ha ribadito che non c'è alcun legame tra questi temi nel suo parere, più la sinistra ha stabilito un collegamento.
    • L'aborto è fattore di unione della sinistra politica. Purtroppo, la lotta contro l'aborto unisce più la sinistra che la destra. La sinistra non ammette compromessi su questo tema. Il Partito Democratico avrebbe tutto da guadagnare se moderasse la sua posizione sull'aborto ma, sull’argomento, preferisce abbracciare il totalitarismo e non permettere più il dissenso. Socialisti, comunisti e anarchici condividono la stessa passione per l'aborto, consapevoli che esso favorisce infine i loro obiettivi egualitari. Le loro bandiere, i loro simboli e i loro slogan hanno fatto parte delle proteste successive alla fuga di notizie riguardante il parere Alito.
    • Gli abortisti radicali seguono o infrangono la legge a seconda di quando questa li favorisca o meno. Il movimento pro-aborto ha usato Roe v. Wade contro la causa pro-vita a maniera di randello, proclamandola una "legge consolidata". Tuttavia, ora che la Roe è morta, il detto movimento prospetta di far entrare in vigore la massima marxista per cui la legalità s’identifica con qualsiasi cosa favorisca l'avanzamento della rivoluzione. Difatti, mentre gli attivisti ora cantano: "non obbediremo!", dei funzionari politici e pubblici ministeri stanno già minacciando che non applicheranno la legge nei luoghi in cui l'aborto diventerà illegale. L'isteria dopo le notizie trapelate ha spinto molti a violare la legge, protestando e minacciando i giudici della Corte Suprema persino nelle loro abitazioni private. Hanno vandalizzato centri di gravidanza e chiese. La decisione di abrogare la Roe potrebbe dare origine a una "estate di rabbia" in cui i manifestanti si ribelleranno, bruceranno, distruggeranno e uccideranno. I loro complici, la sinistra governativa e i media, daranno la loro benedizione alla violenza ripetendo il mantra del 2020, e cioè che si tratta di proteste "mostly peaceful”2.
    • La questione dell'aborto rappresenta sempre più coloro che sono anti-Dio e pro-Satana. La rivelazione più scioccante dell'isteria post-fuga del parere Alito è stata l'ira apertamente anti-Dio e pro-Satana. Infatti, simboli satanici, cartelli blasfemi e slogan odiosi hanno trovato spazio nelle proteste. In alcuni casi, gli attivisti dell’area hanno invitato ad attaccare e vandalizzare le chiese cattoliche (nel giorno della festa della mamma). I gruppi satanisti hanno ribadito che per loro l'aborto ha un carattere “sacramentale”.  Dei tabernacoli sono stati rubati e il Santissimo Sacramento è stato profanato. I politici cattolici che sostengono l'aborto hanno sfidato le autorità della Chiesa facendo comunioni sacrileghe. E tutto ciò è avvenuto senza proteste ufficiali o rimpianti da parte di coloro che fanno parte del movimento abortista.

    *      *       *

    Pertanto, l'isteria seguita alla fuga di notizie e la tempesta ora in arrivo rivelano molto del movimento abortista. Roe versus Wade non riguarda solo l'aborto. È legata a un insieme di questioni e a una visione del mondo. La sinistra lo vede chiaramente. No altrettanto la destra.

    Le proteste hanno dato alla nazione un'idea reale di dove la sinistra e il movimento abortista vogliano andare. La destra deve ancora vedere con chiarezza il divario esistente tra visioni del mondo e deve fare appello alla fede e alla civiltà cristiana, adottando un programma opposto che unifichi tutto ciò che è secondo la legge di Dio e secondo la legge morale naturale.

    Ecco cinque modi in cui la destra dovrebbe reagire per trovare la strada della vittoria:

    • Il movimento pro-vita deve unirsi intorno alla vera visione della libertà. La libertà è una regola di autocontrollo che permette alla persona di vivere affrancata dalla tirannia delle passioni favorendo una vita piena di verità e bellezza. La libertà è ordinata, non è licenza sfrenata.
    • Il movimento pro-life deve abbracciare tutto ciò che è puro e morale. Deve unire tutti coloro che credono nella legge morale naturale. La sinistra proclama che non esiste una politica su un solo tema, poiché tutte le questioni sono interconnesse. Allo stesso modo, il movimento pro-vita deve vedere nel complesso la dura realtà e raccogliere la sfida; in modo particolare, deve resistere all'offensiva LGBTQ che mina tutto ciò che essa rappresenta.
    • La lotta antiabortista deve servire da piattaforma per unire la destra politica. Una volta che la sinistra si è definita in modo così schiacciante a favore dell'aborto, la destra deve essere coerente e unirsi attorno a questo tema che si è dimostrato vincente. Deve continuare la battaglia politica approvando leggi che rendano l'aborto impensabile. L'obiettivo deve essere la vittoria totale.
    • Il movimento deve attenersi alla legge. Anche se la sinistra infrange la legge e crea il caos, ciò non significa che i pro-vita possano agire al di fuori della legge. La sinistra sa fin troppo bene come sfruttare a proprio vantaggio qualsiasi violazione della legge da parte di chi è di destra. Che saggezza c’è nel fare il gioco della sinistra? Gli attivisti pro-life che violano la legge tradiscono il movimento. I pro-life devono mantenere la lotta legale e pacifica. Sia gli attivisti pro-life che quelli pro-aborto che infrangono la legge vanno denunciati.
    • La lotta per la vita deve sempre essere religiosa, a favore di Dio, fonte di ogni grazia e vita. La sinistra sa che Dio è al centro del dibattito. Sa che la Chiesa rappresenta la legge morale e ne fa il bersaglio della sua azione. I suoi esponenti radicali invocano l'aiuto di Satana. Tanto più, dunque, il movimento pro-vita dovrebbe invocare il potere soverchiante di Dio e della Madonna per assicurarsi la vittoria finale.

    L'isteria collettiva verificatasi dopo la fuga del parere Alito è servita a cambiare la natura del dibattito sull'aborto. L'aborto procurato non è più una questione sanitaria, femminile, politica o secolare. L'aborto procurato è quella questione morale che è sempre stata: l'uccisione di una vita umana innocente.

    La sinistra sta ridefinendo la lotta contro l'aborto in termini universali d’indole morale, religiosa, etica e metafisica. Questo nuovo inquadramento del dibattito dà un vantaggio ai difensori della vita. La parte pro-life deve essere all'altezza della situazione e spingere l'attacco.

     

    Note

    1. Planned Parenthood è, storicamente, l’istituzione più prominente della lotta abortista a livello nazionale e internazionale.
    1. Sono, cioè, “per lo più pacifiche": così dicevano frequentemente i grandi media quando si riferivano alle proteste dell’estate 2020 che misero a ferro e fuoco diverse città americane.

     

    Fonte: Osservatorio Internazionale Cardinale Văn Thuận, 28 giugno 2022.

  • La Roe V. Wade è andata, ma quale legge superiore seguirà l’America?

     

     

    di John Horvat

    La Roe v. Wade è morta, inizia ora la fase successiva del dibattito. Dal punto di vista morale, la decisione Dobbs1 non ha deciso nulla. Tuttavia, da un punto di vista costituzionale, ha determinato tre cose cruciali. In primo luogo, l'aborto non si trova in nessun angolo o regione di penombra della Costituzione americana. In secondo luogo, i redattori della Costituzione non avevano l'intento originario di inserire l'aborto nella legge del Paese. Infine, non esiste un diritto costituzionale all'aborto procurato.

    La nuova sentenza della Corte Suprema ha anche un'immensa importanza simbolica. Sebbene non abbia vietato l'aborto, incoraggia i pro-life di tutto il mondo che attendevano questo giorno e, simmetricamente, fiacca il morale dei pro-abortisti ovunque. Da un punto di vista tattico, la decisione dimostra come il lavoro degli attivisti impegnati possa ribaltare sentenze considerate "definitive". Contro ogni previsione, questi hanno trionfato e se è successo una volta, potrebbe succedere di nuovo.

    Tuttavia, nulla è stato deciso sul fatto se l'aborto procurato sia giusto o sbagliato. La Corte ha rimesso la decisione agli Stati o al legislatore federale. Un aborto in Mississippi è sbagliato quanto uno in California. La sua moralità non risulta da una determinazione geografica.

    I limiti delle opinioni individuali

    Giudicare se qualcosa è giusto o sbagliato non è una questione di opinione o di capriccio. Se si trattasse solo di ciò che uno pensa, tutte le opinioni avrebbero lo stesso peso. Inoltre, le opinioni cambiano con il tempo. A meno che non siano sostenute da qualcosa di più grande, le opinioni non possono determinare gli standard morali, poiché non hanno forza al di là di quella del singolo individuo.

    Così, quando un uomo favorevole all'aborto, ad esempio, dichiara in modo veemente che la decisione Dobbs è sbagliata o illegittima, sta esprimendo un giudizio basato su un qualche standard che va oltre la sua (scorretta) opinione. Egli presume che essa abbia un valore universale tale da scavalcare le considerazioni personali di, per esempio, una donna che pensa che l'aborto è l’uccisione immorale di una vita innocente. Anche quella donna presume che esista un criterio in base al quale questa (corretta) sua conclusione trascende sé stessa. Pertanto, il prossimo grande dibattito sull'aborto deve riguardare lo standard morale con cui gli americani devono giudicare l'aborto procurato.

    Ricorso a una legge superiore

    Il vantaggio della sentenza Dobbs è che ha risolto il dilemma costituzionale stabilendo che l'aborto non si trova nella legge del paese. Tuttavia, la Corte si è rifiutata di considerare gli aspetti morali dell'aborto. Nessuna delle due parti accetta il compromesso. Le implicazioni morali dell'aborto procurato possono essere decise solo da una legge superiore.

    Che ci piaccia o no, tutti seguono una legge superiore, nel senso di un insieme di regole al di sopra delle proprie opinioni. L'ordine nella società è impossibile senza una cornice che permetta alle persone di cooperare e prendere decisioni morali in favore del bene comune.

    Perciò, è necessario considerare due leggi superiori. Nessuna delle due è formalmente nella legislazione nazionale. Tuttavia, queste due leggi superiori servono come una serie di criteri su cui la maggior parte degli americani basa, almeno vagamente, le proprie opinioni.

    Il nocciolo del prossimo dibattito è quale di queste due leggi superiori prevarrà. È da una decisione al riguardo che dipenderà non solo la questione dell'aborto, ma anche la direzione che l'America prenderà in futuro.

    L'uomo autonomo

    La prima è la legge dell'individuo autonomo che aspira alla licenza assoluta. Essa è dominante nella società di oggi. Basata sul pensiero illuminista, questa legge dichiara che la legge più alta è l'interesse personale, la libertà e la gratificazione dell'individuo e costituisce la fonte di ogni moralità.

    Finché gli individui non creano ostacoli agli interessi personali di un altro, ognuno è libero di impegnarsi nella ricerca di infinite possibilità, completamente libero di costruire un sé eternamente nuovo. Pertanto, l'individuo è giudice ultimo di ciò che è giusto o sbagliato.

    Curiosamente, questa legge superiore è stata ben descritta nel dibattito sull'aborto nella decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti, Planned Parenthood of Southeastern Pennsylvania versus Casey. Il giudice Kennedy dichiarò allora: "Al centro della libertà c'è il diritto di definire il proprio concetto di esistenza, di significato, di universo e del mistero della vita umana".

    Il problema di questa legge superiore è che non accetta confini o limitazioni. Quando la società decade, le passioni individuali esplodono e si perde il rispetto per l'interesse personale degli altri. Ben presto qualsiasi ostacolo all'autogratificazione deve essere eliminato, anche se si tratta di un bambino non ancora nato. Chiunque rifiuti l’auto-attribuzione di un pronome o l'autoidentificazione deve essere perseguito dallo Stato in quanto viola questa legge superiore.

    La regola di questa legge superiore può diventare rapidamente un tiranno delle passioni disordinate che stravolgono ogni altra considerazione. Alla fine, porta all'autodistruzione, a comportamenti irrazionali e al nichilismo.

    La legge che non si può non conoscere

    La seconda legge superiore è quella denominata legge morale naturale e che consiste in un quadro morale oggettivo basato sulla natura delle cose, il quale rende possibile l'ordine sociale. Questa legge è la stessa per tutti i popoli, luoghi e tempi, anche se può essere espressa in modi diversi. La legge naturale esiste oggi nei deboli resti di influenza che essa ha nel diritto occidentale.

    La legge naturale riconosce Dio come autore di tutta la legge che si riflette nella sua legge eterna, che San Tommaso d'Aquino afferma essere il piano razionale con cui la Sapienza di Dio ordina tutta la creazione. In questo modo, la legge acquisisce quell'autorità che non si trova nelle leggi basate sulle semplici opinioni.

    San Paolo afferma che questa legge è scritta in tutti i cuori (cfr. Rm 2,15). Può essere percepita nella società dalla semplice ragione ed è ben riassunta nei Dieci Comandamenti. L'autore tomista J. Budziszewski sostiene che si tratta di un insieme di regole che governano la natura umana decaduta che "non si può non conoscere".

    È in base a questa legge che la menzogna, il furto e l'omicidio, ad esempio, sono universalmente riconosciuti come sbagliati. Lo scopo della parola è quello di rivelare la verità. Pertanto, la menzogna è una violazione della natura della parola. L'applicazione di questa legge porta all'ordine e alla pace nella società.

    La legge naturale si trova nella lunga tradizione americana di common law e nell'insegnamento sociale cattolico. Qualcosa del diritto naturale è espresso con vivacità dalla brillante opinione del giudice Clarence Thomas nella decisione Dobbs.

    La legge è ciò che si sceglie che sia

    Nel XIX secolo, la società liberale ha abbandonato la nozione di legge naturale e ha spezzato i legami giuridici con il Creatore. La modernità ha adottato una nozione positivistica del diritto che proclama l'uomo come sua fonte. Il diritto è quindi solo il risultato di accordi e convenzioni sociali che, in un modo meccanicistico, codifica azioni, costumi e procedure sviluppate nella società. In pratica, il diritto diventa ciò che i giudici dicono che sia.

    Pertanto, il diritto positivo moderno pretende di essere moralmente neutrale. Tuttavia, se i giudici e i cittadini della nazione favoriscono un comportamento immorale, come nel caso dell'aborto procurato, la legge tenderà a riflettere l'ethos prevalente. Con il decadimento della società, decade anche il diritto. Il diritto non è mai neutrale, ma diventa uno strumento per imporre alla società la legge dell'individuo autonomo e in cerca di licenze.

    L’imminente battaglia

    La società americana si ritrova così con un sistema legale che rifiuta di definirsi moralmente. La disgregazione della società richiede invece che decisioni morali siano prese con urgenza.

    La prossima fase della lotta contro l'aborto deve riguardare la battaglia per il diritto superiore. Essa si svolgerà soprattutto nella cultura, prima di riflettersi nel campo giuridico e deve consistere nel rifiutare gli effetti disastrosi della rivoluzione sessuale. Si tratta ora di ripudiare la visione individualista, autonoma e licenziosa della società, che devasta la cultura e distrugge la legge.

    La decisione Dobbs ha dimostrato che gli americani desiderano la certezza morale e sono disposti a lottare per ottenerla, che essi vedono nella morte di innumerevoli bambini non nati il risultato disastroso di quell'autonomia individualista che va in cerca di licenze. Siccome tutti seguono una legge superiore, la scelta che l'America del dopo-Roe dovrà fare è la seguente: quale legge superiore scegliere?

    Abbracciare la legge morale naturale di Dio è l'unico modo per tornare all'ordine.

     

    Nota

    1. Dobbs v. Jackson Women's Health Organization, n. 19-1392, 597 U.S.  (2022), è una decisione storica della Corte Suprema degli Stati Uniti in cui la Corte ha affermato che la Costituzione degli Stati Uniti non conferisce un diritto all'aborto e ha annullato sia le sentenze Roe v. Wade (1973) che Planned Parenthood v. Casey (1992). La decisione lascia che i diritti o le restrizioni all'aborto siano definiti a livello statale (fonte wikipedia).

     

    Fonte: Tfp.org, 8 luglio 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

    © La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte.

  • La sentenza della Corte Suprema che cancella la Roe ora viene usata per combattere l'ideologia transgender

     

     

    di Michael Haynes

    Gli effetti a lungo termine del ribaltamento della sentenza abortista Roe contro Wade da parte della Corte Suprema degli Stati Uniti continuano a manifestarsi. Gli esponenti pro-famiglia stanno ora utilizzando la storica sentenza per sostenere la contrarietà ai "trattamenti di transizione" per i bambini.

    La sentenza della Corte Suprema nel caso Dobbs contro Jackson Women's Health Organization sta causando costernazione tra i sostenitori dell'aborto per il ribaltamento della sentenza Roe, risalente a quasi 50 anni fa. Tuttavia, gli attivisti pro-life sperano di ottenere altre vittorie a difesa della vita e della famiglia in altri campi.

    Tre giorni dopo la sentenza della Corte Suprema del 24 giugno, il procuratore generale dell'Alabama, il repubblicano Steve Marshall, ha presentato istanza alla Corte d'Appello dell'11° Circuito nel tentativo di far tornare in vigore una legge statale che protegge i bambini dalla "transizione di genere", dopo che i sostenitori dell’aborto e i pro-LGBT avevano combattuto contro di essa.

    Storia della legge sulla protezione dei bambini

    La legge sulla Compassione e la Protezione dei Bambini Vulnerabili dell'Alabama (SB184) è stata firmata dal governatore Kay Ivey a inizio aprile di quest'anno. La legge vieta la fornitura di farmaci per la transizione di genere, come i bloccanti della pubertà, e l'esecuzione di interventi chirurgici di transizione sui bambini. La legge penalizza "qualsiasi individuo", compresi i medici, che prescriva o somministri tali farmaci, prevedendo una pena detentiva di 10 anni e una multa di 15.000 dollari.

    Tuttavia, il 13 maggio, il giudice distrettuale statunitense Liles Burke, nominato da Trump, ha emesso un'ingiunzione temporanea su alcune parti della legge dopo la sua entrata in vigore l'8 maggio, quando il Southern Poverty Law Center (SPLC) e altri hanno fatto causa per bloccarla.

    Anche il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti si è unito alla causa, affermando che la legge costituisce una "presunta negazione della pari protezione delle leggi ai sensi del Quattordicesimo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti per quanto riguarda il sesso".

    Tra gli altri sostenitori anti-famiglia che si oppongono alla legge ci sono i GLBTQ Legal Advocates and Defenders e il National Center for Lesbian Rights.

    Il procuratore generale dell’Alabama contrattacca

    A seguito di questa opposizione, il 27 giugno il Procuratore Generale dell’Alabama Steve Marshall ha presentato una memoria alla Corte d'Appello dell'11° Circuito, attingendo a piene mani dalla decisione della Corte Suprema che ha ribaltato la sentenza Roe. Come ha osservato il Family Research Council, l'argomentazione del procuratore generale Marshall attinge pienamente da una riga a pagina 2 della sentenza, che recita: "La Corte ritiene che il diritto all'aborto non sia profondamente radicato nella storia e nella tradizione della nazione".

    Il procuratore generale Marshall ha fatto riferimento alla sentenza Dobbsripetutamente nel corso delle sue argomentazioni e l'espressione "profondamente radicato", ripresa dalla Corte Suprema, è frequente nel suo testo. "Nessuno, adulto o bambino, ha un diritto che sia profondamente radicato nella storia e nella tradizione della nostra nazione ai trattamenti di transizione", ha scritto.

    “I trattamenti di transizione non sono né "profondamente radicati" né "impliciti nel concetto di libertà ordinata", ha aggiunto.

    Nel concedere l'ingiunzione contro l'atto, il giudice Burke aveva dato l'impressione di difendere i diritti dei genitori, affermando che "probabilmente viola un 'diritto fondamentale' dei genitori 'a trattare i propri figli con farmaci per la transizione', e probabilmente costituisce una discriminazione illegale basata sul sesso".

    Gli oppositori alla legge sostengono che i genitori hanno il "diritto fondamentale di trattare i loro figli con farmaci per la transizione, secondo standard accettati dai medici". Tuttavia, il procuratore generale Marshall ha respinto questa affermazione utilizzando la sentenza Dobbs e affermando che "la corte non ha individuato alcuna prova che tale presunto diritto sia profondamente radicato nella nostra storia o nelle nostre tradizioni, tanto meno che la Costituzione affidi i parametri di un tale diritto a gruppi di interesse medico".

    Il procuratore generale Marshall prosegue scrivendo che "i tribunali sono concordi nell'affermare che in sostanza non esiste, per chiunque, adulto o bambino, un diritto personale a ottenere dal governo trattamenti medici ritenuti pericolosi o sperimentali. Quindi non c'è nessuna ragione di pensare che i genitori abbiano tale diritto per ottenere quegli stessi trattamenti per i loro figli".

    Sentenza pro-vita e mentalità alla base delle argomentazioni

    In effetti, il ricorso alla sentenza Dobbs nel documento del procuratore generale Marshall non sembra essere puramente circostanziale, ma emerge da una convinzione della causa pro-vita e pro-famiglia. Alcune ore dopo l'annullamento della sentenza Roe contro Wade, Marshall ha rilasciato una dichiarazione in cui elogiava l'annullamento della "decisione fatalmente errata" di quella sentenza e faceva notare che "lo Stato dell'Alabama ha inequivocabilmente scelto di essere un protettore della vita non nata".

    In seguito alla decisione della Corte Suprema, un tribunale federale ha rimosso un'ingiunzione sulle leggi pro-vita dello Stato del 2019 che rendeva l'aborto in qualsiasi fase della gravidanza un reato di classe A, cioè, il più grave. La pena va da dieci anni di carcere all'ergastolo. Tuttavia, permangono alcune eccezioni: l'aborto è consentito quando è ritenuto "necessario per prevenire un grave rischio per la salute della madre del nascituro".

    "Sia la corte distrettuale federale che i querelanti hanno riconosciuto che non c'è alcuna base per continuare a sospendere la legge regolarmente promulgata sulla scia della decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti nella causa Dobbs versus Jackson Women's Health Organization", ha scritto il procuratore Marshall, annunciando la notizia. "Pertanto, è ora applicabile la legge dell'Alabama che rende l'aborto procurato un reato".

    Marshall ha tratto "pieno vantaggio" dalla decisione della Corte Suprema

    Accogliendo la memoria del procuratore generale Marshall, il Family Research Council scrive che egli ha tratto "pieno vantaggio dalla decisione della Corte Suprema di cedere nuovamente agli Stati il potere di definire la politica sull'aborto". L'ufficio di Marshall, aggiunge, "ha preso la logica della Corte e l'ha trasferita in una nuova applicazione: una difesa dell'interesse impellente dello Stato a proteggere i bambini da trattamenti pericolosi e sperimentali’". L'Alabama non è l'unica a proporre una legislazione di questo tipo per proteggere i bambini dai pericoli della chirurgia transgender. Nel maggio 2021, il Tennessee ha imitato l'Arkansas vietando l'uso di farmaci transgender per i bambini e solo recentemente il governatore dell'Arizona Doug Ducey ha proibito tali interventi chirurgici transgender per i bambini, definendola una misura "di buon senso".

    Oltre alla negazione della realtà oggettiva e genetica, i farmaci che bloccano la pubertà sono stati definiti "abusi sui bambini" dal dottor Quentin Van Meter, presidente dell'American College of Pediatricians (ACPeds).

    Egli ha descritto i bloccanti della pubertà come l'inizio di un "nastro trasportatore" che porta i bambini "lungo la catena di montaggio verso gli ormoni intersessuali. Per poi, alla fine, avere la possibilità di sottoporsi a un intervento chirurgico per mutilare il loro corpo e farlo apparire come quello del sesso opposto".

    Così come Roe v. Wade ha aperto la porta legale alla rivoluzione sessuale, il caso dell'Alabama dimostra che Dobbs può servire a chiuderla.

     

    Fonte: Tfp.org, 26 luglio 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

    © La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte. 

  • MAGNIFICAT PER LA VITA!

     

     

    In una decisione storica, la Corte Suprema degli Stati Uniti ha ribaltato la sentenza del 1973 nota come Roe vs. Wade, che stabiliva un “diritto” costituzionale ad abortire, vietando quindi gli Stati membri della Federazione di adottare leggi in difesa della vita nascitura.

    La sentenza della Corte Suprema non dichiara l’aborto illegale, ma toglie il divieto federale, lasciando quindi i singoli Stati liberi di adottare leggi in tutela della vita innocente. Si calcola che la metà degli Stati adotteranno simili leggi già nelle prossime settimane.

     

    L’Associazione Tradizione Famiglia Proprietà - TFP:

    - si rallegra con questa sentenza, che tutela la vita umana innocente, un dono di Dio;

    - ringrazia la Madonna dell’Immacolata Concezione, Patrona degli Stati Uniti, per il suo continuo e maternale sostegno;

    - si congratula col movimento pro-life americano che, dopo ben mezzo secolo di lotta, finalmente raccoglie questa importante vittoria;

    - fa un appello ai difensori della vita in Italia affinché riprendano animo nella lotta per bandire dal nostro Paese quel “crimine abominevole”, come il Concilio Vaticano II definì l’aborto;

    - segnala come l’unica tattica che porta alla vittoria è “no exception, no compromise!”, e rigetta pertanto la strategia di difesa della Legge 194 come un male minore.

     

    Roma, 24 giugno 2022

    Festa Del Sacro Cuore di Gesù

    Associazione Tradizione Famiglia Proprietà

    Via Nizza, 110 — 00198 Roma

    www.atfp.it     Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

  • Sbarazzarsi della Roe v. Wade è solo metà della battaglia. Il clamoroso caso del Michigan

     

     

    di Edwin Benson

    La stampa è piena di previsioni terribili per l'intera umanità se la Corte Suprema degli Stati Uniti dovesse annullare la sentenza Roe v. Wade. Se la bozza di parere trapelata predice l'eventuale decisione della Corte, i brutti giorni della Roe saranno presto alle nostre spalle.

    Contrariamente a coloro che prevedono il caos legale, la situazione post-Roe è relativamente semplice. Prima della Roe, ogni Stato aveva le proprie leggi che regolavano gli aborti. Se la Corte Suprema annullerà la catastrofica decisione del 1973, quelle leggi torneranno a essere in vigore, a meno che il legislatore statale non le cambi.

     

    Assumere poteri che vanno al di là della legge

    I pro-vita devono quindi rivedere le leggi dei loro Stati, soprattutto se questi hanno governatori che si oppongono all'aborto procurato. Quelli che si definiscono "pro-choice" (cioè, favorevoli all’aborto procurato) cercheranno invece di imporre le loro opinioni erronee ai propri Stati, indipendentemente da ciò che dice la legge. Ma è nostro dovere non permettere che la facciano franca.

    Lo Stato del Michigan offre un ottimo esempio delle possibilità e dei conflitti che si prospettano. Il 9 maggio 2022, il giornale The Hill ha pubblicato un articolo dal titolo molto eloquente: "Whitman: ‘Non aspetterò che il Congresso agisca sull'aborto’". L'articolo cita un editoriale del governatore del Michigan pubblicato sul New York Times. Il tema è l'aborto procurato e la governatrice Whitman si esprime con schiettezza a favore della morte dei nascituri. Le sue parole vanno ben oltre i suoi poteri legali.

    "Non me ne starò con le mani in mano ad aspettare che il Congresso faccia qualcosa", ha scritto la governatrice del Michigan. "Che sia attraverso la legislazione, l'azione esecutiva, l'iniziativa elettorale o l'impegno civico, la nostra risposta alla sentenza apertamente politica di un organo presumibilmente apolitico e non eletto sarà quella di impegnarsi in ogni modo ed a ogni livello". Senza percepire l'incoerenza delle sue parole, aggiunge: "Se non usiamo ogni leva di potere che abbiamo in questo momento, o se cediamo all'autocompiacimento, gli americani soffriranno e potrebbero morire".

    Inoltre ha invitato la Corte Suprema del Michigan a intervenire qualora la Corte Suprema degli Stati Uniti dovesse avere un'opinione diversa. Le sue parole fanno eco a quelle di molti governatori liberal che promettono contromisure rapide e decisive.

     

    Il popolo ha già parlato

    La legislazione e i cittadini del Michigan si sono già espressi chiaramente su questa pratica malvagia. Per quanto riguarda la legge sull'aborto del Michigan, la data cruciale è stata il 7 novembre 1972. Era il giorno delle elezioni generali. La maggior parte dei media nazionali si concentrava sulla corsa presidenziale tra il presidente Richard Nixon e il senatore George McGovern. Il Presidente fu eletto con una vittoria schiacciante, ottenendo il 60,7% dei voti contro il 37,5% del senatore McGovern. La vittoria del Presidente Nixon fu così convincente che la NBC dichiarò l'elezione prima delle 20:00 ora orientale, quattro ore prima della chiusura dei seggi in alcuni Stati occidentali.

    Nel Michigan anche l'aborto era stato messo ai voti, sotto forma di "Proposta B".

    Fin dal 1846, l'aborto era già illegale in quasi tutti i casi, l'unica eccezione era rappresentata dalla minaccia alla vita della madre. Nel 1931 la legge venne riscritta per renderla più semplice e modificata ulteriormente nel 1948. "Chiunque somministri intenzionalmente a una donna incinta qualsiasi medicina, farmaco, sostanza o cosa analoga, o utilizzi qualsiasi strumento o altro mezzo, con l'intento di procurare l'aborto a tale donna, a meno che ciò non sia necessario per preservare la vita di tale donna, sarà colpevole di un crimine, e nel caso in cui la morte di tale donna incinta sia prodotta nei detti modi, il reato sarà considerato omicidio colposo".

     

    Tutto pronto per il successo dell’aborto

    Tuttavia, nel 1972 c'era un notevole fermento per "riformare" le leggi nazionali sull'aborto. La rivoluzione sessuale era iniziata e il nuovo termine "femministe" descriveva quanti volevano che le donne avessero maggiori "opportunità" davanti alla legge e nel mondo del lavoro. Secondo costoro, i bambini rappresentavano un ostacolo che avrebbe impedito alle donne di esercitare la loro nuova "liberazione".

    I due Stati più grandi della nazione avevano già preso provvedimenti per rendere legale l'aborto procurato: la California nel 1969 e New York nel 1970.

    Così, i sostenitori dei cosiddetti "diritti all'aborto" del Michigan formarono il "Michigan Abortion Referendum Committee". Il comitato raccolse 229.044 firme per sottoporre la loro proposta agli elettori dello Stato.

    Sotto il titolo di "Proposta di legge per consentire l'aborto a determinate condizioni", la legge avrebbe permesso a un medico o a un osteopata autorizzato di praticare un aborto su richiesta della paziente se (1) il periodo di gestazione non superava le 20 settimane e (2) se la procedura veniva eseguita in un ospedale autorizzato o in un'altra struttura approvata dal Dipartimento di Sanità Pubblica.

     

    Una vittoria a sorpresa...

    Molti pensavano che la misura sarebbe passata facilmente. All'inizio dell'anno, la legislatura statale aveva approvato a stragrande maggioranza la legge preferita dalle femministe, il cosiddetto emendamento per la parità dei diritti (ERA). Il governatore William Milliken, un repubblicano liberal, era favorevole sia all'ERA che alla nuova proposta sull'aborto.

    E, cosa forse più importante, non c'era quasi nessuna resistenza organizzata. Poi, solo pochi mesi prima del voto, i sostenitori pro-vita formarono la "Voice of the Unborn Coalition". Non avendo un grande conto in banca, la Coalizione si concentrò sulla stampa di volantini. I volontari lasciarono i volantini sulle auto nei parcheggi dei supermercati e dei centri commerciali durante i fine settimana precedenti le elezioni. Molte persone (tra cui la madre del sottoscritto) ricevettero due o tre volantini. Praticamente tutti i media ignorarono questo immane sforzo.

    Il risultato elettorale sorprese quasi tutti, anche molti volontari. Poco più del 60% degli elettori del Michigan si opposero all'aborto. Non si trattava nemmeno del caso di elettori urbani a favore della liberalizzazione e di elettori rurali contrari. La contea più urbana del Michigan, Wayne (dove si trova Detroit), votò in modo schiacciante per il NO (513.972 a 346.566). Solo una delle 83 contee del Michigan si espresse a favore del cambiamento, quella di Washtenaw, sede dell'Università del Michigan e della Eastern Michigan University.

     

    …trasformata in sconfitta

    Come da copione, tre mesi dopo la vittoria pro-vita in Michigan, la Corte Suprema si accaparrò tutto il potere in materia di aborto emettendo la disastrosa decisione Roe v. Wade.

    La sentenza sconvolse la nazione. Secondo la sua ex assistente, Monica Crowley, nemmeno il Presidente Nixon se l'aspettava. Non solo la Corte Suprema aveva riscritto le leggi sull'aborto di ogni Stato, ma la sentenza era così estrema che non consentiva praticamente alcuna regolamentazione da parte degli Stati. Diciannove anni dopo, la Planned Parenthood v. Casey permise alcune restrizioni statali, ma molto poche. Ancora oggi, gli Stati Uniti hanno leggi sull'aborto, ispirate a quella pronuncia, che sono molto più liberali di quelle delle nazioni europee più di sinistra.

    In tal modo, sferrando un solo colpo, la Corte Suprema consegnò alla fazione "pro-choice" un successo che andò oltre i loro sogni più ottimisti. Tuttavia, la maggior parte degli Stati lasciò semplicemente in vigore le vecchie leggi, ormai inapplicabili.

     

    Le sfide legali sono già iniziate

    Pertanto, queste vecchie leggi precedenti alla sentenza Roe v. Wade rimangono, pronte a riprendere il loro funzionamento se Roe dovesse essere annullata. Ma la sinistra sta già istruendo i suoi avvocati per far annullare le vecchie leggi.

    La governatrice del Michigan Whitmer contesta la legge del 1931. La Corte Suprema dello Stato non ha accantonato la legge, ma ha accettato di ascoltare argomenti in tempi accelerati. La Corte potrebbe assecondare i desideri della governatrice, trovando (o inventando) un diritto all'aborto nella Costituzione dello Stato. Ma potrebbe anche decidere che la legge del 1931 e il referendum del 1972 sono di nuovo in vigore.

    Una cosa è chiara. Se la Roe v. Wade verrà cancellata, ogni Stato dovrà decidere quali saranno le sue leggi sull'aborto. Alcuni Stati, come New York e la Virginia, si sono già schierati a favore dell'aborto. Altri, come la Florida e l'Oklahoma, proteggono la vita innocente. Stati come il Michigan sono in un limbo giuridico e potrebbero andare in entrambe le direzioni.

    È più che mai importante che i pro-vita scoprano la posizione dei loro Stati su questo tema cruciale.

    Attribuzione immagine: By Julia Pickett - Own work, CC BY-SA 4.0, via Wikimedia.

     

    Fonte: Tfp.org, 26 maggio 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

    © La riproduzione è autorizzata a condizione che venga citata la fonte.