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Quando la preghiera si rivelò potente contro la peste

 

 

di Edwin Benson

I funzionari pubblici che si occupano del coronavirus hanno dimenticato una misura: l'importanza della preghiera, che viene scartata da una società secolare la quale non crede che Dio possa agire sulla natura che ha creato. La preghiera sarebbe quindi inefficace.

La storia dimostra il contrario. La Chiesa ha registrato innumerevoli casi di individui e società che sono stati salvati dal potere della preghiera. La modernità ha preferito adorare la Scienza come un nuovo dio che tutto può. Le recenti dichiarazioni di due personaggi pubblici americani molto noti riflettono questo atteggiamento laico.

La prima è arrivata dal Governatore di New York Andrew Cuomo che si stava indirettamente congratulando con sé stesso per i suoi sforzi nel rallentare il virus. Il giorno dopo Pasqua ha detto: “Il numero è diminuito perché noi l’abbiamo diminuito. Non è stato Dio a farlo. Non è stata la sorte a farlo. Non è stato il destino a farlo. Questo è stato fatto con tanto dolore e sofferenza”.

La seconda dichiarazione è pervenuta dal cardinale Blaise Cupich di Chicago. In un'intervista con una stazione televisiva locale, il cardinale Cupich ha detto: "Dio non ci permette di inserire una religione in una formula magica in cui diciamo una preghiera e pensiamo che le cose spariranno... dobbiamo assicurarci di mantenere ognuno di noi sano e salvo.” Ha espresso la sua opinione sul modo migliore per affrontare la crisi: "La solidarietà umana è qualcosa su cui dobbiamo fare affidamento in questo momento".

Queste dichiarazioni sono preoccupanti, soprattutto durante questa crisi, perché scoraggiano il ruolo di Dio e della preghiera quando essi sono più necessari. Mostrano anche fino a che punto è caduta la società moderna. I personaggi pubblici farebbero bene a guardare alla saggezza del passato e a riprendere la forza dell'umiltà, della penitenza e della preghiera. La Santa Madre Chiesa offre cure che vanno ben oltre la “solidarietà umana” del cardinale Cupich.

 

Papa San Gregorio Magno e San Michele Arcangelo

La storia della Chiesa è piena di avvenimenti in cui la preghiera si è dimostrata potente contro la peste. Tre esempi serviranno a illustrare cosa può accadere quando un popolo fervente si appella a Dio.

Nell'anno 590, Roma appariva come un guscio svuotato della sua grandezza a causa dell’epidemia. L'autorità civile era quasi inesistente e un terremoto aveva reso la vita ancora più precaria. La popolazione era spaccata tra cattolici, seguaci dell'eresia ariana e pagani. Il 7 febbraio 590 moriva papa Pelagio II ed è eletto come suo successore san Gregorio Magno.

Il 25 aprile il nuovo papa organizzò una processione per le strade della città. Piccoli gruppi processionali partirono da varie parti della città avviandosi verso la chiesa di Santa Maria Maggiore, dove li attendeva Papa Gregorio, con in mano un'immagine miracolosa della Madonna attribuita a San Luca (ndt, la celeberrima Salus Populi Romani, ancora esposta nella cappella Paolina della basilica romana). Mentre la processione passava davanti al mausoleo dell'imperatore Adriano, i partecipanti videro l'Arcangelo Michele in cima alla massiccia tomba nell’atto di rinfoderare una spada fiammeggiante.

La folla irruppe in preghiera:

“Regina Coeli laetare, Alleluia! (Regina del Cielo, rallegrati, Alleluia!)

Quia quem meruisti portare, Alleluia! (Per il Figlio che hai meritato di partorire, Alleluia!)

Resurrexit sicut dixit, Alleluia! (È risorto come ha detto, Alleluia!)

L'aria si schiarì e la peste finì. La tomba, simile a una fortezza, venne ribattezzata Castel Sant'Angelo. Sulla sommità dell'edificio venne posta una statua di San Michele che lì è rimasta come ricordo per la città della sua liberazione.

 

San Rocco

San Rocco fu un nobile francese nato intorno all'anno 1340. Rimasto orfano da bambino, Rocco cedette i suoi averi e si recò in pellegrinaggio a Roma. Arrivato quasi alla Città Eterna dovette attraversare la città di Acquapendente, che era infestata dalla peste. Trascorse le settimane successive a prendersi cura dei morenti finché anche lui non contrasse la malattia. Si ritirò in una grotta, dissetato da una fonte miracolosa e nutrito dal pane portatogli da un cane. Dopo essersi ripreso, continuò a viaggiare per l'Italia e morì poco dopo essere tornato in Francia. In seguito alla morte, si guadagnò rapidamente la reputazione di guarigioni miracolose.

Poco tempo dopo la sua morte, l'Italia fu devastata da una serie di epidemie di colera e furono molti coloro che trovarono la guarigione appellandosi a San Rocco. Nel 1414 il Concilio di Costanza fu minacciato dall'arrivo della peste in città. Il vescovo locale ordinò processioni in onore di San Rocco, e l'epidemia cessò. Da quel momento in poi la fama di San Rocco aumentò notevolmente e per secoli fu venerato in una vasta area affinché intercedesse in tempo di pestilenza.

Questa preghiera che invoca il suo aiuto è particolarmente appropriata in questo tempo di coronavirus. “O grande San Rocco, liberaci, ti supplichiamo, dalle malattie contagiose e dal contagio del peccato. Ottienici una purezza di cuore che ci aiuti a fare buon uso della salute e a sopportare con pazienza le sofferenze. Insegnaci a seguire il tuo esempio nella pratica della penitenza e della carità, affinché possiamo un giorno godere della felicità di stare con Cristo, nostro Salvatore, in Cielo. Amen."

 

Il vescovo Belsunce consacra Marsiglia al Sacro Cuore di Gesù

Alcuni secoli dopo, il 25 maggio 1720, la nave Grand Sainte-Antoine attraccò a Marsiglia, in Francia, con un carico di tessuti e seta dalla città asiatica di Sidone e con otto membri dell'equipaggio ormai morti. All'epoca Marsiglia era impoverita e si decise di consentire l'attracco della nave a causa del valore del suo carico. La peste che aveva ucciso gli otto uomini si diffuse nella città e nel corso dell'anno successivo il bilancio delle vittime fu enorme. La peste non accennava a passare. 

Nel giugno 1721, il vescovo di Marsiglia, Henri Francois-Xavier de Belsunce de Castelmoron, decise di consacrare la città al Sacro Cuore di Gesù. Un grande altare all'aperto fu costruito sulla costa vicino al porto. A luglio, il Vescovo persuase il magistrato locale, Jean Pierre Moustier, a leggere la consacrazione. A luglio, i funzionari indossarono i loro abiti da cerimonia per guidare una processione pubblica dalla Basilica di Notre Dame de la Garde al suddetto altare. Le campane della chiesa suonarono, i cannoni della guarnigione locale rimbombarono, mentre la processione si dirigeva verso l'altare appena costruito. Il Vescovo Belsunce le venne incontro, con in mano uno scintillante ostensorio contenente il Santissimo Sacramento. La consacrazione fu officiata. Immediatamente, la peste iniziò a diminuire. A settembre, la città era libera dal morbo.

Tali esempi sono solo alcune delle tante meraviglie nella storia della Chiesa. Immaginate che risultati ci sarebbero se la Chiesa moderna rileggesse queste grandi storie di liberazione e le prendesse a cuore. Tuttavia, è solo attraverso la preghiera, la penitenza e il perdono che tali scene si ripeteranno.

Sfortunatamente, la maggior parte delle persone ricorre a Dio solo quando è ridotta in grande sofferenza. Quando il dio della scienza fallisce, si può sperare che molti ritornino all'unico vero Dio e implorino il suo aiuto e la sua protezione. E Dio libererà ancora una volta le nazioni.

 

Fonte: Return to Order, Maggio 2021. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà - Italia

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