Scienza, sofferenza e santificazione
di John Horvat
Tutti conoscono le persone affette da Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD). Questa condizione si sviluppa quando una persona assiste o vive un evento scioccante, terrificante o pericoloso. L'esperienza traumatica scatena disturbi nervosi che spesso richiedono un trattamento prolungato.
Dal punto di vista cristiano, questo disturbo è una delle grandi croci della vita che le persone devono portare con rassegnazione e pazienza. La nozione di croce aiuta anche lo sviluppo dell'anima e aumenta la dipendenza e l'amore per Dio.
Il mondo moderno odia questo concetto di Croce perché rovina la falsa narrazione di una vita senza sofferenza. L'uomo moderno non sopporta i traumi perché disturbano il benessere della persona. La Croce deve essere evitata a tutti i costi e i piaceri devono essere perseguiti. La Croce è un flagello che impedisce alle persone di essere felici.
Ma una visione così superficiale della Croce è falsa. Le esperienze drammatiche e dolorose non sono sempre negative. Non sempre mettono a repentaglio la salute e la felicità degli individui. Gli scienziati che studiano più da vicino gli effetti dei grandi traumi scoprono che le croci pesanti possono anche trasformare gli individui e migliorare la loro vita. È giunto il momento di dare un secondo sguardo sulla realtà della Croce di ognuno.
Crescita post-trauma
La nuova ricerca chiama questo effetto PTG, che sta per Post Traumatic Growth (crescita post-traumatica). Gli psicologi Richard Tedeschi e Lawrence Calhoun hanno studiato questo fenomeno a metà degli anni Novanta e gli hanno dato quel nome. A differenza di altri studiosi, loro hanno esaminato gli effetti a lungo termine della sofferenza traumatica e hanno ottenuto risultati sorprendenti, scoprendo che alcune persone traggono immensi vantaggi dal sopportare bene un trauma.
I due scienziati hanno identificato cinque modi in cui la sofferenza traumatica apporta benefici a coloro che l'hanno accolta, verificando che questi pazienti hanno sperimentato:
- Una fonte di energia e di forza personale,
- la capacità di entrare in relazioni più profonde,
- la volontà di esplorare nuove possibilità,
- un maggiore apprezzamento della vita e
- una crescita spirituale o esistenziale.
Cambiamenti duraturi basati sulla realtà
Questi cambiamenti di comportamento non sono stati fugaci o soggetti a svanire. Questa crescita ha portato a un cambiamento della visione del mondo e a trasformazioni durature che hanno sorpreso gli stessi pazienti.
Un'altra caratteristica della PTG è che non nega la realtà della sofferenza. Infatti, alcune persone che vivono con il disturbo post-traumatico (PTSD) alla fine sperimentano la crescista post-traumatica (PTG). Coloro che beneficiano della PTG non saranno necessariamente liberi dalla sofferenza, ma si sentiranno più appagati dalla loro capacità di affrontare le croci che si trovano davanti.
Chi studia la PTG è attento a sottolineare che chi ne soffre può non essere felice nel senso di un ottimismo spensierato. Possono ancora soffrire molto, ma la loro vita diventa più significativa e focalizzata.
Il dottor Tedeschi ritiene inoltre che le unità collettive e le nazioni possano trarre vantaggio dalla sofferenza e sperimentare una crescita post-traumatica come gruppo. La Greatest Generation*, ad esempio, è nata dal doppio trauma della Depressione e della Guerra Mondiale.
Un tipo di persona speciale
La crescita post-traumatica non si verifica in qualsiasi persona. In generale, alcune persone hanno maggiori probabilità di sperimentare la PTG rispetto ad altre. Sebbene le cifre siano controverse, alcuni sostengono che il settanta per cento delle persone che hanno subito un trauma sperimentano un certo grado di PTG.
Arielle Schwartz, psicologa clinica e autrice della Guida alla crescita post-traumatica, afferma che una componente importante della guarigione da un trauma è "rimanere socialmente impegnati" con i membri della famiglia e gli amici compassionevoli. Il dottor Tedeschi aggiunge alla famiglia e agli amici il clero e il personale sanitario, poiché a volte è necessario un aiuto professionale per stimolare la persona a crescere.
La croce è più facile da sopportare quando il dolore è condiviso con altri. Il trauma, inoltre, costringe la mente a riflettere profondamente, poiché sconvolge le convinzioni fondamentali di una persona. Le persone imparano lezioni che possono portare a una trasformazione duratura. Durante i periodi di prova, le persone iniziano a pensare alle grandi domande esistenziali sul significato e sullo scopo, che spesso possono condurre a Dio.
La PTG può anche cambiare l'attenzione di una persona da sé agli altri. Spesso nasce il desiderio di servire e alleviare le sofferenze degli altri.
Rafforzare l'insegnamento della Chiesa
Gli studi sulla PTG sono importanti perché confutano il mito moderno secondo cui ogni sofferenza è dannosa. Purtroppo, la maggior parte degli studi non va oltre il fenomeno naturale della PTG. Tuttavia, se una crescita stimolata dalla sofferenza può avvenire in modo naturale, questo non fa che evidenziare quanto più possa essere di aiuto il ministero soprannaturale della Chiesa.
La Chiesa insegna che unire le proprie sofferenze a quelle di Cristo può avere un valore incalcolabile per la conversione e la guarigione spirituale di una persona. Chi soffre può sperimentare una gioia divina, poiché la sofferenza diventa un'occasione per avvicinarsi al Redentore crocifisso e glorificato.
In questa “valle di lacrime”, tutte le persone alla fine subiscono traumi, morti di persone care, guerre, disastri naturali o disgrazie. Così, la scienza rafforza l'insegnamento della Chiesa secondo cui abbracciare la croce può portare a una crescita spirituale e personale.
I più preparati ad affrontare i traumi
Infatti, coloro che praticano la fede sono meglio equipaggiati per affrontare i traumi poiché trovano uno scopo nella Croce di Cristo. La Chiesa forma una società visibile con legami sociali che sostengono le persone nei momenti di prova. La Chiesa fornisce anche i sacramenti e altri mezzi di grazia che fortificano l'anima nelle vicissitudini difficili. Soprattutto, i sofferenti possono vedere Nostro Signore Gesù Cristo sulla Croce e la Sua Madre Addolorata come esempi e modelli supremi da cui trarre forza e coraggio.
La famiglia cattolica è l'ambiente ideale per fornire una rete di sicurezza e uno spazio per la crescita post-trauma (PTG). Una società cristiana sostiene ulteriormente gli individui venendo in loro aiuto. Al contrario, l'attuale cultura narcisista e individualista è la meno attrezzata per affrontare gli inevitabili traumi della vita, poiché vede tutte le croci con risentimento e rivolta.
Così, la Croce diventa uno strumento di santificazione e trasformazione. A suo modo, anche la scienza sostiene questa conclusione. Il mondo che rifiuta la Croce aggiunge solo più sofferenza su di sé, poiché rifiuta di accettare la realtà e condanna le persone all'inferno delle fantasie assurde.
*The Greatest Generation è un termine coniato dal giornalista Tom Brokaw per riferirsi a quella generazione che crebbe negli Stati Uniti durante il disastro della Grande Depressione e che andò a combattere nella Seconda guerra mondiale e a quelli che, con la loro produttività all'interno della guerra nel fronte interno, diedero un contributo decisivo alla produzione di armi. Per questo tale fascia della popolazione è anche definita "G.I. Generation". Ne fanno parte gli individui nati tra il 1901 e il 1927. La Greatest Generation è preceduta dalla Generazione perduta ed è seguita dalla Generazione silenziosa.
Fonte: The Imaginative Conservative, 10 Ottobre 2023. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.
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