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Elogio funebre del cardinale Bernardino Echeverría

 

L’inaspettata notizia della morte di Plinio Corrêa de Oliveira ci ha indotto a pensare ad alcune aspetti della sua vita e ci ha invitato a riflettere sul fatto che, quanto più profondi sono i mali di un’epoca, tanto più sono straordinarie le figure che la Divina Provvidenza chiama a fronteggiarli, il che è una manifestazione del suo disegno di combattere le crisi suscitando anime di fuoco.

Ciò nonostante, succede pure che queste anime siano oggetto degli attacchi più violenti e infondati, con i quali si pretende di farle tacere, il ché è una prova della ostinazione che spesso penetra nellospirito di certe categorie di uomini.

Senza dubbio, quando le figure sono veramente grandi, i loro avversari non riescono ad abbatterle né a farle tacere, poiché gli attacchi ingiusti finiscono per far risaltare - benché i suoi autori non lo desiderino - le qualità di queste anime elette. Fu quanto accadde con il Divin Salvatore: attaccato, vilipeso e martirizzato dai suoi carnefici, la sua Luce brillerà inestinguibilmente fino alla fine dei secoli nella sua Chiesa, malgrado gli sforzi di tanti per distruggerla.

Christianus alter Christus, il cristiano è un altro Cristo: qualcosa di analogo accadde a Plinio Corrêa de Oliveira, per decenni, fino alla sua morte. Infatti, difficilmente fu possibile menzionare il suo nome negli ultimi tempi nel nostro continente e anche nella maggior parte dell’Occidente, senza scatenare, nello stesso tempo, da un lato applausi e ammirazione e, dall’altro, vere bufere verbali contro di lui, sempre tanto impregnate di rabbia quanto carenti di fondamento.

Infatti, era frequente che la furia degli attacchi che egli sopportava non fosse accompagnata da argomenti, perciò la sua esposizione serena, invariabilmente cortese e incisivamente ricca, chiara e convincente, smontava le obiezioni, poneva le cose alloro posto, il che, nonostante meritasse la gratitudine dei suoi contraddittori perché elevava il tono della polemica, al contrario spesso scatenava odii, risentimenti e ripicche.

Negli anni ‘40 quando il nazifascismo era una moda davanti alla quale tanti vacillavano in Europa e in America, la penna di Plinio Correa de Oliveira denunciò con valore la menzogna neo-pagana, socialista e gnostica che ispirava quest’aberrazione, riuscendo così a preservare molti ambienti cattolici dalla sua influenza nefasta.

Oggi quando è un luogo comune attaccare il nazi-fascismo – fra l’altro perché è facile lanciare invettive contro errori che hanno un numero infimo di adepti - non è raro trovare fra i suoi pretesi nemici odierni i suoi complici di ieri, i quali, o mantengono il silenzio su Plinio Corrêa de Oliveira, che con tanta lucidità e valore avèva criticato questa menzogna quando essa stava per dominare il mondo, oppure lo calunniano.

Dopo la Seconda Guerra, la storia cambiò e molti vecchi adepti del nazi-fascismo si rivolsero contro di esso, senza però opporsi al marxismo, che era divenuto il nemico mortale, permettendo così che esso ottenesse, a partire da allora, pericolisissimi successi in tutto il mondo, sulla pelle di decine di milioni di vittime.

Quando la Rivoluzione diede impulso a questo errore in tutte nazioni con grande intensità, una volta di più Plinio Corrêa de Oliveira combatté eroicamente per lunghi decenni una battaglia polemica contro il comunismo, il socialismo e i loro collaboratori. Purtroppo, gli ambienti cattolici, che non erano stati immuni all’infiltrazione nazi-fascista, non sfuggirono nemmeno a quella del marxismo, con molti esempi di pericolosissimi concessioni a tale errore, il quale reagiva rabbiosamente contro quelli che lo attaccavano.

Ovviamente, la posizione di Plinio Corrêa de Oliveira non era meramente anti-nazista o anti-comunista. Entrambe le cose erano risultato di una posizione dottrinale integral-mente cattolica, coèrente’édi grande vigore, in difesa di tutti i principi della Chiesa, ma specialmente di quelli che erano colpiti più violentemente, perché la sua prima preoccupazione nell’apostolato era l’apologetica, perciò desiderava che fosse servito dalla logica e dalla dottrina in tutto il loro vigore.

Ancora in gioventù, più di mezzo secolo fa, pubblicò un’opera che ancora oggi scuote le coscienze, In difesa dell’Azione Cattolica, per la quale ricevette una calorosa felicitazione di Pio XII, inviata tramite mons. Giovanni Battista Montini, Sostituto della Segreteria di Stato, che decenni dopo sarà elevato al Soglio pontificio con il nome di Paolo VI.

L’opera causò entusiasmo negli uni e irritazione negli altri, perché denunciava errori, che germinavano negli ambienti cattolici, verso i quali alcuni mostravano indulgenza e altri indifferenza, ma nei quali Plinio Corrêa de Oliveira vedeva - come la storia ha confermato - germi di una grave crisi futura in seno alla Santa Chiesa.

Se consideriamo retrospettivamente la storia recente, nel ricordare questa lucida ammonizione e l’autentico cataclisma che ha scosso la Chiesa negli ultimi decenni e che tuttora persiste non possiamo non esclamare: “Ah, se questa voce fosse stata ascoltata!”.

Infatti, non è necessario avere molta sapienza ‘né grande zelo per vedere il pericolo proveniente dai mali grandi e manifesti, ma entrambe queste virtù sono indispensabili per individuarlo quando questi mali stanno nascendo. Ebbene, Plinio Corrêa de Oliveira sapeva scorgere da lontano i pericoli e denunciarli, sforzandosi soprattutto di svelare quelli più occulti, anche quando ciò gli costava amarezze, perché questi prese di posizione spesso vanificavano i piani dei nemici della Chiesa.

Era suo desiderio che gli insegnamenti di Nostro Signore Gesù Cristo impregnassero a fondo la società contemporanea, secondo la divisa di san Pio X Omnia instaurare in Christo, che tanto scosse il mondo cattolico agli inizi del nostro secolo e che, da allora, ispirò l’azione dei migliori apostoli.

La sua opera Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, pubblicata nel 1959, analizza la storia degli ultimi secoli e la situazione del mondo contemporaneo mostrando che la Cristianità è stata sgretolata da un processo rivoluzionario il quale continua ad agire per distruggerne i resti allo scopo d’instaurare un regime totalmente opposto alla Legge di Dio.

Di fronte a questo processo, il cattolico autentico - come afferma san Paolo (Rom. 12,2) - non può conformarsi alla mentalità di questo secolo, cioè non può accettare un modus vivendi fra la Chiesa e le tendenze che dominano il mondo; anzi, deve desiderare per Essa e per la Civiltà Cristiana un pieno vigore e uno splendore anche maggiore di quello dei giorni migliori. Pertanto, il cattolico deve applicare diligentemente la saggia e severa sentenza di Nostro Signore secondo cui “Nessuno può servire a due padroni” .

E difatti Plinio Corrêa de Oliveira consacrò tutte le sue energie, durante tutta la sua lunga vita, alla lotta intrepida contro quel processo, per ricristianizzare l’ordine temporale nella prospettiva del Regno di Cristo, del Regno di Maria.

Il suo ultimo libro, Nobiltà ed élites tradizionali analoghe nelle allocuzioni di Pio XII, che abbiamo già avuto occasione di elogiare, è apparso vari decenni dopo gli ultimi discorsi del compianto Pontefice, sottraendoli al profondo oblio nel quale erano stati abbandonati e mostrando quanto bene sarebbe venuto al mondo contemporaneo se, fin da allora i capi religiosi e politici si fossero ispirati ad essi.

L’opera di Plinio Corrêa de Oliveira si è diffusa in 27 Paesi, fra i quali il nostro, in cui lo zelo combattivo del maestro ha suscitato un entusiasmo idealista nei suoi discepoli, stimolando la loro pietà, orientando il loro studio e la loro azione, in un’ epoca in cui gli errori dottrinali, l’indifferentismo religioso, gli atteggiamenti interessati e l’ossessione di adattarsi alle peggiori situazioni vanno divenendo ogni giorno sempre più frequenti.

Non ci resta quindi che domandare alla Santissima Vergine, avendo Ella chiamato a sé colui che Le aveva dedicato la vita, che benedica la continuità della sua opera nel futuro, tanto più quanto gli avvenimenti attuali annunciano ulteriori crisi e conflitti, per affrontare e vincere i quali è indispensabile il Suo materno aiuto, come la vita di Plinio Corrêa de Oliveira dimostra.