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COMUNICATO

La vittoria di Pirro di una sinistra camuffata su un Brasile sempre più conservatore e reattivo

Comunicato dell'Istituto Plinio Corrêa de Oliveira sul risultato elettorale

 

 

Il risultato del secondo turno delle elezioni presidenziali non poteva essere più scoraggiante per la sinistra. La vittoria del candidato Lula da Silva è avvenuta con lo stretto margine di 50,9% a 49,1%, con oltre il 20% di astensione e un altro 5% di voti nulli o bianchi.

Fin dall'inizio della "corsa elettorale" c'è stata una grande mobilitazione di praticamente tutto l'establishment per una vittoria di Lula al primo turno. La stampa - e innumerevoli sondaggi d'opinione - suggerivano che questa vittoria era possibile, con un ampio margine di vantaggio per Lula superiore al 14%[1].

 

Il primo turno rivela la persistenza del Brasile profondo

Il risultato del primo turno elettorale, che comprendeva non solo le elezioni presidenziali ma anche la scelta di governatori, senatori, rappresentanti federali e statali, aveva già provocato un terremoto psicologico e politico nelle file della sinistra.

Alcuni analisti hanno persino affermato che non c'è mai stato un Congresso più conservatore di quello che è stato eletto. Con un'aggravante che rende la sinistra ancora più preoccupata, perché molti degli eletti sono abituati a essere attaccati dalla stampa per le loro posizioni conservatrici, il che li rende meno propensi a subire pressioni.

Lo stesso fenomeno si è verificato con i governi statali, come San Paolo, Rio de Janeiro e Minas Gerais, i tre maggiori collegi elettorali del Paese, i cui candidati legati al presidente Bolsonaro sono usciti vittoriosi con un ampio margine.

Il grande vincitore è stato il Brasile conservatore, che molti analisti oggi chiamano Brasile profondo, utilizzando, con il senno di poi, l'espressione impiegata dal Prof. Plinio Corrêa de Oliveira molti decenni fa per designare la maggioranza del Paese che si allontanava sempre più dalla sinistra e non compariva sulla stampa e nel mondo accademico.

Con questo risultato, gli analisti si sono divisi tra sorpresa, disincanto e paura.

Sul quotidiano "O Globo", Renato Pereira ha dichiarato: "La svolta conservatrice del 2018 finisce per approfondirsi nel 2022 con l'elezione di diversi quadri combattivi del bolsonarismo. Accompagniamo lo sviluppo di un movimento conservatore popolare, qualcosa di inedito in Brasile, e non un semplice cambio di guardia a destra"[2].

Questa crescita del conservatorismo è stata tanto più significativa in quanto colui che ne appariva come elemento visibile, il presidente Jair Bolsonaro, era stato vittima di una feroce campagna di discredito mediatico e di opposizione da parte della Corte Suprema.

 

La campagna del secondo turno evidenzia lo sfondo religioso del dibattito nazionale

L'agenda delle campagne "lulista" e "bolsonarista" ha confermato un'altra realtà che non è apparsa nello specchietto retrovisore dei media: la persistenza della fede religiosa come elemento centrale nella psicologia dei brasiliani e come fattore crescente di posizionamento politico.

E questo, non tanto per la divisione tra la maggioranza cattolica e la minoranza protestante, ma per la divisione, al loro interno, tra chi vuole rimanere fedele agli insegnamenti morali tradizionali del cristianesimo e chi li vuole reinterpretare secondo i gusti della modernità, su temi come l'estensione sistematica dell'aborto[3], del "matrimonio omosessuale", dell’"ideologia di genere[4], del disarmo, ecc.

Di conseguenza, ciò che era nascosto nei vecchi dibattiti politici, cioè il loro background religioso e morale, è diventato di dominio pubblico.

In un editoriale, il quotidiano O Estado de São Paulo ha deplorato amaramente ciò che si è acuito in queste ultime elezioni: "Problemi molto tangibili, come l'avanzare della miseria, il ritorno della fame, l'aumento dell'inflazione e la pietosa crescita economica - eredità del governo Bolsonaro - hanno lasciato il posto a false discussioni moralistiche basate sull'insensatezza, come la fine della famiglia, la minaccia di chiudere le chiese, la legalizzazione delle droghe, la liberalizzazione dell'aborto e l'imposizione di bagni unisex per i bambini nelle scuole"...[5]

Non a caso, la cosiddetta "sinistra cattolica", cioè una parte dell'episcopato e del clero che aderisce agli errori marxisti della "teologia della liberazione", ha freneticamente fatto campagna per la sinistra.

D'altra parte, un gran numero di religiosi e sacerdoti conservatori ha ripudiato pubblicamente l’agenda della sinistra invocando le questioni morali.

In un'unità senza precedenti, i brasiliani di tutto il mondo hanno intensificato la recita dei rosari pubblici contro il comunismo.

L'Istituto Plinio Corrêa de Oliveira, insieme ad altre organizzazioni, è stato uno dei promotori di queste iniziative[6], dando loro una nota sempre più religiosa e anticomunista.

 

Anche nel 2° turno il conservatorismo ha vinto, pur perdendo la corsa presidenziale

Questa ascesa del conservatorismo in Brasile, con una marcata nota religiosa e anticomunista, si è accentuata nei risultati elettorali complessivi, nonostante la piccola vittoria di Luiz Inácio Lula da Silva al secondo turno.

Inoltre, il candidato Lula ha dovuto accettare enormi compromessi, dichiarandosi addirittura contro l'aborto, contro l'ideologia gender, contro i servizi igienici unisex, contro l'invasione di terreni improduttivi! La sinistra radicale è stata costretta a cedere e a scendere a compromessi per ottenere una misera vittoria di fronte all'avanzata del conservatorismo che si è consolidato in Brasile.

Una domanda che molti osservatori si sono posti, sia in Brasile che all'estero, è se Lula riuscirà a governare senza l'opinione pubblica e con un'opposizione articolata come quella attuale.

In questo momento, Lula non ha più le piazze pubbliche del Brasile e, da un punto di vista politico, il Congresso nazionale è diventato più conservatore.

Se in Venezuela il compagno Maduro ha un esercito corrotto e sottomesso, lo stesso non vale per il Brasile.

Domande tanto più pertinenti in quanto è noto che, data la polarizzazione del Paese, se il presidente eletto tenterà di spostarsi a sinistra, susciterà una reazione ancora maggiore di quella suscitata in altri paesi del Sudamerica. Un elemento essenziale della reazione è il suo carattere visceralmente religioso, che le conferisce profondità e stabilità e, quindi, durabilità.

 

Preghiera a Nostra Signora di Aparecida

La sinistra ha ottenuto una vittoria a breve termine. Se il Brasile conservatore saprà approfondire le ragioni religiose della sua resistenza all'agenda della sinistra e agirà con prudenza e saggezza, la sua vittoria a lungo termine sarà assicurata.

Nel suo libro Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, il professor Plinio Corrêa de Oliveira dimostra la forza invincibile delle grandi conversioni nella Storia: "Quando gli uomini decidono di collaborare con la grazia di Dio allora nella storia si producono meraviglie: la conversione dell’Impero romano, la formazione del Medioevo, la riconquista della Spagna a partire da Covadonga sono tutti avvenimenti di questo tipo, che accadono come frutto delle grandi risurrezioni spirituali di cui sono suscettibili anche i popoli. Risurrezioni invincibili, perché non v’è nulla che possa sconfiggere un popolo virtuoso e che ami veramente Dio[7].

Chiediamo con fiducia e umiltà che Nostra Signora di Aparecida, Regina e Patrona del Brasile, porti a compimento quell'invincibile resurrezione dell'anima che ha già cominciato a manifestarsi nella Terra della Santa Croce.

 

San Paolo, 1° novembre 2022

Festa di Tutti i Santi

 

Nota

[1] Datafolha. Il risultato del primo turno è stato di 5 punti percentuali di differenza tra i due candidati, ben al di fuori del cosiddetto "margine di errore" di questi sondaggi di opinione.

[2] Il bolsonarismo, da spettro a manifestazione legittima, O Globo, 27 ottobre 2022.

[3] Già iniziata col governo di Fernando Henrique Cardoso, del PSDB, con la "norma tecnica" del suo ministro della Salute, José Serra.

[4] "Approvato" dalla magistratura, senza essere stato approvato dal ramo legislativo.

[5] E Bolsonaro ha vinto, Note e Informazioni, O Estado de São Paulo, 24 ottobre 2022.

[6] In una delle sue campagne, è riuscito a contare più di 3,5 milioni di Ave Maria in tutto il Brasile: www.rezecontraocomunismo.org.br

[7] Rivoluzione e Contro-Rivoluzione, Plinio Corrêa de Oliveira.

 

Fonte: Instituto Plinio Corrêa de Oliveira, 1 novembre 2022. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

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